Di Benedetta Acciaresi
Lea Michele sa leggere? Il meme virale che l’ha perseguitata per anni
Nel mondo dei meme virali, pochi sono durati quanto quello che sostiene – ironicamente – che l’attrice Lea Michele non sappia leggere. Nota per il ruolo di Rachel Berry nella serie Glee, Lea è stata al centro di una teoria assurda che ha preso piede nel 2018 e che, tra ironia e complottismo, è tornata alla ribalta nel 2025 grazie al podcast Therapuss di Jake Shane.
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Come nasce la teoria che Lea Michele non sappia leggere?
Tutto inizia come uno scherzo. La voce inizia a circolare dopo che il podcast One More Thing di Jaye Hunt e Robert Ackerman, dedicato alla pop culture, cita un passaggio del libro autobiografico di Naya Rivera (Santana in Glee), dove si racconta che Lea Michele si rifiutava di improvvisare le scene. Nel 2018, Lea Michele risponde con ironia su Twitter: “Ho amato LEGGERE questo tweet e volevo SCRIVERTI una risposta. Sto letteralmente ridendo tantissimo per tutta questa storia, vi adoro!!!”
Ma quello che era nato come un meme diventa presto una vera e propria teoria virale: sui social iniziano a circolare presunte “prove” del fatto che Lea non sappia leggere e che qualcuno le leggesse le battute da imparare a memoria. Una voce assurda, ma che ha fatto il giro del web.
Lea Michele nel podcast Therapuss: “È frustrante, ma anche ridicolo”
Nell’episodio dell’8 maggio 2025 del podcast Therapuss – disponibile su YouTube, Spotify, Apple Podcasts e Amazon Podcasts – Lea Michele affronta apertamente la questione. Alla domanda su come vive questa teoria, l’attrice risponde: “Dipende dal giorno. A volte penso che sia assurdo che alla gente importi così tanto di me da inventarsi una cosa del genere. Che qualcuno abbia così poco da fare nella vita da sprecare il proprio tempo con me… è esilarante. Poi però ci sono momenti in cui mi manda fuori di testa.”
“I miei genitori hanno fatto sacrifici per darmi un’istruzione”
Lea continua raccontando di essere tra le prime donne nella sua famiglia ad aver frequentato il college. I suoi genitori, originari del Bronx e con un passato difficile, si trasferirono in New Jersey proprio per garantirle un’educazione migliore. “Il fatto che qualcuno sminuisca tutto questo… è davvero triste e frustrante.” Persino Ryan Murphy, creatore di Glee, l’ha chiamata per chiederle se sapesse delle voci che giravano sul suo conto.
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Durante l’intervista, Michele prende dalle mani di Shane i cartoncini con le domande e dice con un sorriso:“Dammi gli appunti. Li leggo io. Non li ho memorizzati. Jonathan non è qui a leggerli al posto mio.” Poi scherza: “Oh mio dio, le teorie ora diranno: ‘Jake l’ha chiamata in anticipo. Questo non prova nulla. Aveva memorizzato i cartoncini, li aveva visti in anticipo!’”

Una ferita ancora aperta: il ricordo di Cory Monteith
A rendere ancora più delicato il tema c’è il passato personale di Lea Michele, segnata dalla tragica scomparsa di Cory Monteith, suo compagno nella vita e collega in Glee. Monteith, che interpretava Finn Hudson, è morto nel 2013 a soli 31 anni. La loro relazione, molto seguita dai fan, era reale anche fuori dal set.
Nel corso degli anni, Lea ha più volte parlato del dolore per quella perdita e dell’impatto che ha avuto sulla sua vita personale e professionale. Inserita in un contesto di lutto e fragilità, la teoria virale secondo cui “non sa leggere” ha spesso rappresentato per lei non solo un’ironia fuori controllo, ma anche una forma di derisione gratuita in un momento in cui cercava equilibrio e riservatezza.
“Ci sono state fasi della mia vita in cui ero già a pezzi per cose ben più gravi. E vedere la gente scherzare su di me senza sapere cosa stessi passando… fa male.”
È ufficiale: Lea Michele sa leggere
Sembra assurdo doverlo chiarire, ma dopo anni di meme, battute e teorie bizzarre, Lea Michele ha finalmente avuto modo di rispondere una volta per tutte. Tra ironia e frustrazione, ha mostrato al pubblico il lato umano di chi, per quanto famoso, può essere vittima di una narrativa surreale. Che si tratti di una semplice battuta o di una dimostrazione della potenza virale del web, il caso di Lea Michele ci ricorda quanto le teorie più assurde possano prendere vita e resistere nel tempo. Ma ora lo possiamo dire con certezza: Lea Michele sa leggere.
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