Il ritorno di Mercoledì, recensione dei primi quattro episodi
La seconda stagione di Mercoledì era uno degli eventi televisivi più attesi del 2025 e, dopo quasi tre anni di attesa, Netflix non delude le aspettative. Tornano i misteri della Nevermore Academy, i toni gotici di Tim Burton e una Jenna Ortega sempre più magnetica nei panni della giovane Addams. Se la prima stagione aveva stupito per l’equilibrio perfetto tra dark comedy e narrazione investigativa, la seconda alza la posta, i primi 4 episodi in onda in streaming su Netflix, arricchiscono la mitologia della famiglia Addams e mettono alla prova, più che mai, la sua protagonista con una nuova ondata di enigmi, tensioni familiari e minacce oscure.
Mercoledì Addams: crescita, visioni e nuovi conflitti
Dopo aver passato l’estate ad approfondire i suoi poteri psichici, Mercoledì torna a Nevermore più inquieta che mai. La giovane protagonista è sì convinta di aver finalmente dominato le proprie visioni, ma i segni fisici di questa “evoluzione” — le lacrime nere che rigano il suo volto ogni volta che ha una visione — suggeriscono che i suoi poteri comportano un prezzo sempre più alto da pagare. La serie esplora con maggiore profondità la complessità interiore di Mercoledì: il suo desiderio di indipendenza e la fatica di convivere con la fama nuova, una notorietà che stride irrimediabilmente con il suo carattere schivo e la spinge ancor di più verso la solitudine.

La scrittura indugia molto anche sulle scelte morali della protagonista, che questa volta dovrà anche scontrarsi con nuove responsabilità: non più outsider osservatrice, ma figura centrale nella comunità degli “emarginati”, idolatrata ma anche osservata con sospetto. Persino il suo rapporto con Enid, la coinquilina lupo, è messo a dura prova da una visione inquietante che minaccia non solo la loro amicizia, ma anche la sicurezza dell’intera scuola.
La famiglia Addams prende il centro della scena
Se nella prima stagione gli Addams erano soprattutto figure di contorno, in questi nuovi episodi la loro presenza si intensifica e si complica. Pugsley, ora studente a Nevermore, aggiunge sia elementi comici che nuovi motivi di tensione: la sua inesperienza nel gestire i propri poteri crea più di un grattacapo, mentre Mercoledì si ritrova spesso a doverlo “sorvegliare” controvoglia. Ancora più centrale è il rapporto con Morticia, esplorato attraverso dialoghi taglienti e scontri emotivi che svelano sfaccettature inedite delle due donne. L’arrivo di Grandmama Frump, interpretata da una strepitosa Joanna Lumley, e le rivelazioni sul passato di Morticia aggiungono livelli di complessità, toccando temi delicati come il conflitto generazionale e il peso delle tradizioni familiari.
La scelta di concedere più spazio a Gomez e agli altri membri della famiglia porta con sé sia momenti brillanti che qualche rallentamento, soprattutto quando la narrazione insiste su sottotrame meno incisive. Tuttavia, questa “overdose” di Addams regala anche alcune delle scene più spassose e surreali della stagione, senza mai tradire lo spirito iconico della serie.

Nuovi personaggi e atmosfere (ancora) più oscure
La seconda stagione introduce un nutrito gruppo di personaggi secondari, tra cui spiccano Steve Buscemi nei panni del nuovo preside Barry Dort, Billie Piper come l’enigmatica insegnante di musica e Thandiwe Newton nel ruolo della direttrice dell’ospedale psichiatrico vicino a Nevermore. Questi nuovi ingressi, se da un lato arricchiscono la galleria di eccentrici, dall’altro complicano la narrazione, che in alcuni momenti rischia di risultare un po’ affollata. Tuttavia, figure come Barry Dort – il preside ambiguo interpretato con maestria da Buscemi – imprimono una svolta interessante ai temi della stagione, sostenendo la costante tensione tra conformismo e orgoglio “outcast”.
Non mancano le atmosfere tipicamente burtoniane. Nevermore e il paese di Jericho sono ora avvolti da un’aura ancora più gotica e minacciosa, con scenografie e costumi che raggiungono nuove vette di creatività (e oscurità). L’inizio di stagione, con il confronto follemente teatrale tra Mercoledì e un serial killer “collezionista di bambole”, è una dichiarazione d’intenti: la serie non ha paura di osare, mischiando comicità nera a sequenze dal sapore horror.
Misteri, visioni e fragilità: una narrazione più ambiziosa
La trama della seconda stagione si sviluppa su più livelli: da una parte c’è il giallo soprannaturale che coinvolge nuove minacce, una serie di omicidi e la presenza inquietante di uno stalker di Mercoledì.

che minaccia di sconvolgere la sua vita e quella di chi le sta intorno. Dall’altra, si approfondiscono le dinamiche familiari, con un focus maggiore sul rapporto tra Mercoledì e Morticia, e sulla scoperta di segreti di famiglia che gettano nuova luce sulle origini di questo enigmatico clan.
Nonostante l’intensità e la complessità della narrazione, alcuni aspetti risultano un po’ affastellati e meno focalizzati rispetto alla prima stagione. La gestione dei numerosi personaggi secondari e delle diverse sottotrame a volte disperde l’attenzione, rallentando il ritmo e rendendo meno incisive alcune trovate narrative. Tuttavia, l’intensità delle scene più crude e le trovate visive, come la sequenza in stop-motion diretta da Burton stesso, mantengono alta l’attenzione e affascinano per l’estetica curata e inquietante.
Un ritorno promettente, tra novità e ripetizioni
Questa prima parte della seconda stagione di “Mercoledì” è un mix di rinnovata oscurità, humor nero e una maggiore profondità dei personaggi, che si rivela più ambiziosa ma anche più diseguale rispetto alla prima. Jenna Ortega si conferma autentica protagonista, catturando lo spettatore con il suo magnetismo e la sua interpretazione remissiva ma tagliente. La serie, pur mantenendo il suo spirito goth e umoristico, si prende più libertà con le dinamiche familiari e con le atmosfere horror, portando avanti la narrazione verso territori più oscuri e complessi.
Se da un lato questa stagione sembrerebbe un po’ troppo sovraccarica di sottotrame e personaggi (aspettiamo la seconda parte prima di dare un giudizio definitivo), dall’altro rappresenta un passo avanti nella costruzione di un universo più ricco e articolato, pronto a esplorare ulteriormente le peculiarità di Mercoledì e della famiglia Addams. La promessa di un’ulteriore stagione già confermata lascia dunque tutto aperto a sviluppi ancora più sorprendenti, con un mix di mistero, humor e spettralità che continua a rendere questa serie uno dei prodotti più originali e affascinanti del panorama televisivo.
“Mercoledì 2” porta sullo schermo un mix più intenso di oscurità, humor e complessità emotiva. La sua capacità di mescolare classico e innovazione, affiancata dalla performance superba di Ortega, la rende un must da seguire per chi ama il gotico, il mistero e le atmosfere inquietanti ma anche un po’ ironiche. Non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserva il prossimo capitolo, composto da altri quattro episodi, che andranno in onda, da settembre, in streaming su Netflix.

Cosa mi è piaciuto
- La spettacolare interpretazione di Jenna Ortega, che conferma il suo talento nel ruolo di Mercoledì.
- L’estetica dark, curata nei dettagli, che rende l’atmosfera immersiva e visivamente affascinante.
- La presenza di personaggi nuovi e intriganti, tra cui il preside Buscemi e la insegnante di musica Billie Piper.
- I momenti di suspense e mistero, ben costruiti e avvolgenti.
- La crescita e approfondimento della famiglia Addams, che arricchiscono la lore della serie.
Cosa si sarebbe potuto fare meglio
- Gestire in modo più equilibrato il numero di sottotrame, evitando che alcune risultino troppo dispersive.
- Dare maggiore spazio a personaggi come Enid, per mantenere più evidente il legame tra Mercoledì e le sue amiche.
- Ridurre la sensazione di affollamento di personaggi secondari e guest star, puntando su sviluppi più approfonditi.
- Sfruttare maggiormente alcune sequenze iconiche e memorabili, come il ballo di Mercoledì, per creare momenti ancora più indimenticabili.
Verdetto finale
Da questa prima parte di seconda stagione si capisce quanto Mercoledì 2 sia un prodotto audace che riesce a rinnovare e approfondire le atmosfere oscure e il fascino gotico della serie, grazie anche a un’interpretazione magistrale di Ortega e a una cura estetica impeccabile. Sebbene presenti qualche sbavatura nella gestione delle trame e dei personaggi secondari, nel complesso si rivela un approfondimento riuscito di un universo originale e coinvolgente. L’attesa per la seconda parte, che arriverà il 3 settembre su Netflix è inevitabile. Perché promette di portare ancora più mistero, humour nero e atmosfere spettrali in un mix che ha già conquistato il cuore di molti fan.
Un ritorno che, pur mantenendo i suoi difetti, si conferma come un must imperdibile per gli amanti del genere.
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