Mercoledì, chi è Gordon Craven? La storia completa di zio Fester
Con il ritorno di Mercoledì su Netflix, nel cast è tornato anche uno dei personaggi più iconici della famiglia Addams, ovvero zio Fester (Gordon Crave), interpretato da Fred Armisen. In questo articolo scopriamo le origini del personaggio, legami di parentela nelle varie versioni tra film e serie tv.
Charles Addams, celebre disegnatore e creatore dell’immaginario legato alla Famiglia Addams, dichiarò che tra i tanti personaggi da lui inventati, Zio Fester fosse il suo alter ego, “con qualche capello in più”. Fester, infatti, è uno dei personaggi più ricorrenti nelle vignette pubblicate sul New Yorker: lo si vede con il suo inconfondibile cappottone nero, occhi infossati e cerchiati, in situazioni surreali e spesso grottesche. La sua prima apparizione risale al 18 gennaio 1941, mentre una sua versione più iconica appare nella copertina della raccolta Monster Rally del 1950, dove per la prima volta compare assieme agli altri componenti della Famiglia Addams.

Chi è Gordon Craven?
Gordon Craven è in realtà un alias. Nel film La Famiglia Addams del 1991, diretto da Barry Sonnenfeld, lo Zio Fester è interpretato da Christopher Lloyd. La trama ruota intorno alla sua misteriosa scomparsa. Fester aveva abbandonato la villa di famiglia venticinque anni prima, a seguito di un litigio con il fratello Gomez, ed era stato creduto disperso nel Triangolo delle Bermude. In realtà, un fulmine gli aveva causato un’amnesia, ed era stato accolto da una donna senza scrupoli, Abigail Craven, che lo aveva convinto di essere suo figlio Gordon. Con il nome di Gordon Craven, Fester torna inconsapevolmente nella villa Addams per truffare la famiglia, ma il contatto con il mondo eccentrico degli Addams lo “risveglia”. Solo alla fine si scopre che Gordon è davvero Zio Fester, ritrovato grazie alla forza dei legami familiari e della sua vera identità.
La parentela di Zio Fester nella Famiglia Addams
Nel tempo, la parentela di Zio Fester è stata oggetto di modifiche. Nelle vignette originali di Charles Addams non viene specificato il suo rapporto con gli altri membri, anche se si ipotizza una parentela con Morticia per via del comune incarnato pallido. In molte famiglie americane, però, l’appellativo “zio” può essere usato anche per amici di famiglia.
Nella serie TV del 1964, Fester è lo zio di Morticia e porta il cognome Frump. A partire dal film del 1991, però, viene definitivamente stabilito che è il fratello maggiore di Gomez Addams, ruolo confermato anche nei sequel cinematografici e nella recente serie Mercoledì del 2022, diretta da Tim Burton. Questa nuova genealogia ha reso canonico il nome di Fester Addams.
Zio Fester nei media: da fumetti a film e musical
Dalle sue origini cartacee, Zio Fester ha subito molte evoluzioni. Nei film degli anni ’90, il suo personaggio è stato approfondito e reso più complesso. In Addams Family Values (1993), Fester è spinto dalla solitudine a cercare una compagna e finisce truffato da una vedova nera. Da figura puramente comica, diventa un “mostro dal cuore tenero”. Nella CGI animata del 2019, è il fratello di Gomez, figura bizzarra e buffa, soggetto di scherzi da parte dei nipoti.
Nel musical di Broadway del 2010, dichiara di essere innamorato della Luna e si lancia nello spazio con un razzo. La sua figura è sempre caratterizzata da un mix di grottesco, comico e malinconico.

Gli interpreti di Zio Fester
Zio Fester è stato interpretato da numerosi attori nel corso dei decenni. Jackie Coogan lo ha reso celebre nella serie TV degli anni ’60. Christopher Lloyd ne ha dato una delle interpretazioni più iconiche nei film del 1991 e 1993. Patrick Thomas lo interpreta nel film Addams Family Reunion del 1998, mentre Michael Roberds ne è il volto nella serie The New Addams Family.
Nel musical, il ruolo è stato affidato a Kevin Chamberlin a Broadway e a Pierpaolo Lopatriello e Umberto Noto in Italia. Nelle versioni animate recenti, la voce originale è di Nick Kroll, con Raoul Bova e Gabriele Sabatini nei doppiaggi italiani. Nella serie Mercoledì, è interpretato da Fred Armisen.
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