Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery, la recensione del film di Rian Johnson
Rian Johnson, regista acclamato per la sua capacità di rivisitare generi classici con uno sguardo fresco e contemporaneo, torna a far parlare di sé con “Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery”. Dopo aver diretto successi come “Looper” e “Star Wars: Gli Ultimi Jedi”, Johnson ha saputo reinventare il genere whodunnit con “Knives Out“, unendo mistero, umorismo e critica sociale. Insieme a un cast stellare che include Daniel Craig nei panni dell’iconico detective Benoit Blanc, Josh O’Connor, Glenn Close, Josh Brolin, Mila Kunis e Jeremy Renner, il regista promette di tenere il pubblico con il fiato sospeso.
Noi di Tvserial siamo stati presenti al BFI London Film Festival, dove il film ha aperto le danze nella serata inaugurale, per raccontarvi in anteprima le novità dell’industria cinematografica internazionale. “Wake Up Dead Man”, presentato in anteprima al Toronto International Film Festival è prodotto e distribuito da Netflix e farà il suo debutto nelle sale il 26 novembre, per poi essere rilasciato sulla piattaforma del “TUDUM” il 12 dicembre. Prepariamoci a un’indagine ricca di colpi di scena, ambientata in un’atmosfera gotica e inquietante.

Regia intelligente e atmosfere tenebrose
Rian Johnson dimostra ancora una volta la sua abilità nel maneggiare il genere giallo. Dopo il tono più solare e satirico di “Glass Onion”, il regista ritorna a atmosfere più cupe e introspettive, ispirandosi ai maestri del gotico come Edgar Allan Poe e John Dickson Carr. La regia è precisa e attenta ai dettagli, con una fotografia (curata da Steve Yedlin) che crea un’atmosfera suggestiva e inquietante, soprattutto nelle scene ambientate nella foresta e all’interno della chiesa di Chimney Rock.
L’uso della luce e delle ombre contribuisce a creare un senso di oppressione e mistero, avvolgendo lo spettatore in un’atmosfera carica di tensione. Johnson gioca con i cliché del genere, li sovverte e li modernizza, offrendo un’esperienza cinematografica al tempo stesso familiare e sorprendente. La sua regia non si limita a narrare una storia, ma crea un vero e proprio ambiente, un microcosmo in cui i personaggi si muovono e interagiscono, svelando i loro segreti e le loro fragilità.
Un cast stellare al servizio del mistero
Daniel Craig è perfetto nei panni di Benoit Blanc, un detective brillante e eccentrico che, in questo nuovo capitolo, si trova ad affrontare un caso particolarmente intricato. Craig riesce a rendere il suo personaggio al tempo stesso arguto e vulnerabile, confermandosi uno dei migliori interpreti del genere. Accanto a lui, Josh O’Connor ruba la scena nei panni di Padre Jud Duplenticy, un giovane prete tormentato dal passato che si ritrova coinvolto in un omicidio. O’Connor dimostra una grande versatilità, passando con disinvoltura dalla commedia al dramma, e creando un personaggio complesso e sfaccettato. Glenn Close è straordinaria nel ruolo di Martha Delacroix, una donna misteriosa e devota che nasconde molti segreti.
Il suo sguardo intenso e i suoi silenzi carichi di significato creano un’aura di ambiguità che la rende uno dei personaggi più affascinanti del film. Josh Brolin è perfetto nel ruolo del Monsignor Jefferson Wicks, un personaggio controverso e carismatico che esercita un grande potere sulla sua comunità.
Brolin riesce a rendere credibile la sua figura di leader spirituale manipolatore, che sfrutta la fede dei suoi fedeli per i propri fini. Da segnalare anche il ritorno di Jeremy Renner, dopo il suo incidente, che offre un’interpretazione intensa e commovente del Dr. Nat Sharp. Renner riesce a trasmettere il dolore e la disillusione del suo personaggio, rendendolo uno dei più umani e toccanti del film. Anche se alcuni membri del cast non hanno molto spazio per brillare (come Cailee Spaeny), nel complesso le interpretazioni sono di alto livello e contribuiscono a rendere “Wake Up Dead Man” un film corale avvincente.
Il mistero si infittisce
La vicenda si svolge nella tranquilla cittadina di Chimney Rock, nello stato di New York, dove un omicidio sconvolge la comunità locale. Monsignor Jefferson Wicks, figura carismatica e controversa, viene trovato morto in circostanze misteriose. Il giovane Padre Jud Duplenticy, arrivato da poco nella parrocchia, si ritrova coinvolto nell’indagine, insieme a una serie di personaggi enigmatici e ambigui. Tra questi, spiccano la devota Martha Delacroix, il tormentato Dottor Nat Sharp e l’eccentrico autore di fantascienza Lee Ross.
L’arrivo del detective Benoit Blanc sconvolge ulteriormente gli equilibri, portando alla luce segreti e menzogne che si celano dietro la facciata di rispettabilità della comunità. Blanc dovrà fare appello a tutta la sua astuzia e al suo intuito per risolvere un caso che si rivela sempre più complesso e intricato, in cui nulla è come sembra.
Peccati, segreti e redenzione: l’anima gotica del mistero
“Wake Up Dead Man” si distingue dai precedenti capitoli della saga per la sua atmosfera cupa e introspettiva. Il film esplora temi complessi come la fede, il peccato, il perdono e la redenzione, attraverso la lente del genere giallo. La comunità religiosa di Chimney Rock diventa il teatro di una lotta tra il bene e il male, tra la verità e la menzogna, in cui ogni personaggio è chiamato a confrontarsi con i propri demoni interiori. Il mistero dell’omicidio di Monsignor Wicks si intreccia con le storie personali dei suoi fedeli, svelando segreti inconfessabili e rancori sopiti. Rian Johnson utilizza il genere giallo come pretesto per affrontare questioni morali e spirituali, invitando lo spettatore a riflettere sulla natura umana e sulla complessità del mondo che ci circonda. La sceneggiatura è ricca di dialoghi brillanti e di riferimenti letterari e cinematografici, che arricchiscono l’esperienza visiva e stimolano l’intelletto.
Un mistero che lascia il segno
“Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery” va oltre il semplice intrattenimento, possiamo ritenerla un’opera che invita lo spettatore a confrontarsi con i propri pregiudizi e le proprie certezze, a mettere in discussione il significato della fede e della verità. Rian Johnson confeziona un giallo appassionante e coinvolgente, che si distingue per la sua originalità e la sua profondità. Le atmosfere gotiche, le interpretazioni eccellenti e la trama ricca di colpi di scena rendono questo terzo capitolo della saga di “Knives Out” un’esperienza cinematografica da non perdere. Se da una parte il film va nella classica direzione del risolvere un mistero, dall’altra esplora le zone d’ombra dell’animo umano, svelando le fragilità, le paure e i desideri che si celano dietro le maschere della rispettabilità.
“Wake Up Dead Man” è un film che rimarrà certamente impresso nella mente dello spettatore anche dopo l’uscita dalla sala, invitandolo a riflettere sul significato della vita e della morte, del peccato e del perdono. Un vero e proprio gioiello del genere giallo, che conferma il talento di Rian Johnson e la sua capacità di reinventare un genere classico con uno sguardo contemporaneo e originale.
Cosa mi è piaciuto
- La regia di Rian Johnson crea un’atmosfera gotica e inquietante.
- Le interpretazioni di Daniel Craig, Josh O’Connor e Glenn Close.
- La trama è intricata e ricca di colpi di scena.
- L’umorismo tagliente e la critica sociale.
- Il ritorno di Jeremy Renner dopo il suo incidente.
- L’esplorazione di temi complessi come la fede, il peccato e la redenzione.
Cosa si sarebbe potuto fare meglio
- Dare più spazio ad alcuni membri del cast.
- Rendere meno prevedibili alcuni elementi della trama.
- Approfondire ulteriormente alcuni temi filosofici e religiosi.
“Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery” è un ottimo giallo che conferma il talento di Rian Johnson e la sua capacità di reinventare un genere classico. Un film da vedere e rivedere, per scoprire tutti i suoi segreti e apprezzare la sua intelligenza e il suo umorismo. Un’opera che non si limita a intrattenere, ma che invita a riflettere sulla natura umana e sulla complessità del mondo che ci circonda. Un vero e proprio gioiello del genere giallo, che lascia il segno nello spettatore.

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