Perché la seconda stagione di Bridgerton ha deluso le attese di una parte del pubblico? Gli episodi disponibili dal 25 marzo hanno infranto il record per il debutto di una serie in lingua inglese su Netflix, con 193 milioni di ore viste nel primo weekend di uscita. Tuttavia sono in molti ad essersi lamentati della svolta della serie tratta dai romanzi di Julia Quinn.
Partiamo dall’assenza che più si è fatta sentire. Quella di Regé-Jean Page, che lo scorso aprile rese noto di non voler tornare nella seconda stagione di Bridgerton. Il Duca era il vero sex symbol della prima stagione, e nonostante Jonathan Bailey sia altrettanto fascinoso, nella seconda stagione talvolta non si può fare a meno di sentire la mancanza del carisma di Page. Questo non significa che l’alchimia tra Anthony e Kate Sharma (Simone Ashley) non sia valida, tutt’altro. La loro relazione è altresì impostata sull’attesa, mentre quella di Daphne e Simon è divampata dal primo episodio.
Questo ci porta alla critica in cui più spesso ci si imbatte in Rete. “Dov’è il sesso nella seconda stagione di Bridgerton?”. Forse era l’effetto pandemia, forse era il fatto che, quando uscirono i primi otto episodi, questa serie ha rappresentato un momento di escapismo per il pubblico di tutto il mondo. Tra le ragioni che contribuirono al successo di Bridgerton, le scene bollenti tra il Duca e Daphne Bridgerton.
Nella seconda stagione bisogna aspettare sei episodi prima di vedere anche solo un bacio tra Anthony e Kate. La sensualità non viene meno – le scene tra i due sono ancora più cariche di tensione rispetto a quelle a cui ci avevano abituato Simon e Daphne – tuttavia è più rarefatta e meno evidente nella seconda stagione. Insomma, magari Bridgerton sarà diventata meno esplicita, ma non per questo è diventata una serie bacchettona.
Continuiamo a parlare di Kate e Anthony. Sebbene agli autori vada il plauso di avere costruito una storia d’amore a fuoco lento, capace di crescere per poi arrivare al climax finale dell’ottavo episodio, si potrebbe anche dire che, coi tira-e-molla dei Kanthony, gli autori e le autrici della seconda stagione abbiano giocato un po’ troppo con la pazienza del pubblico.
Specialmente in virtù del fatto che, alla fine dell’ottava stagione, il matrimonio di Anthony e Kate non viene nemmeno mostrato ma raccontato attraverso un flash-forward ambientato sei mesi dopo, al loro rientro dalla luna di miele. Il lieto fine c’è stato, ma sul finire è risultato alquanto raffazzonato.
Arriviamo ad Edwina (Charithra Chandran), la sorella di Kate. Nella serie televisiva è un personaggio molto diverso, forzato a rappresentare il perno di un triangolo amoroso, quello tra lei, la sorella e Anthony, che nel romanzo “Il Visconte che mi amava” non è mai esistito. Tutt’altro: Edwina è complice di Anthony e Kate e spinge quest’ultima verso il Visconte. Nella serie tv, Edwina sembra a tratti capricciosa e a tratti ingenua, pronta a sposare Anthony senza averlo nemmeno conosciuto. Anche la scena in cui Edwina aggredisce verbalmente Kate chiamandola “mezza-sorella” risulta inutilmente greve.
Tra le critiche mosse alla seconda stagione c’è anche quella di avere reso Penelope Featherington (Nicola Coughlan) una piagnona capace soltanto di disperarsi per Colin Bridgerton. In questi nuovi episodi, adesso che siamo a conoscenza del suo alter-ego Lady Whistledown, è come se Penelope fosse passata da brillante giovane donna a rancorosa gossippara incapace di superare la propria cotta per un ragazzo che, in ripetute istanze, le dimostra di non essere interessato a lei.
Tra le storyline che meno sono piaciute al pubblico, la seconda stagione ci ha regalato quella del “cugino” Jack Featherington (Rupert Young) e della truffa delle miniere di rubini. Sebbene si sia trattato di un espediente narrativo per riabilitare il personaggio di Lady Portia (Polly Walker) agli occhi del pubblico, la quantità di spazio data a questa vicenda potrebbe essere stata meglio spesa per esplorare il rapporto tra Anthony e Kate.
Ultima ma non meno importante, Eloise (Claudia Jessie). Ossessionata dalla volontà di smascherare Lady Whistledown, Eloise sviluppa una fissazione che la porterà a creare uno screzio irreparabile con la sua migliore amica Pen. Anche qui, la traiettoria del loro legame diventa tortuosa e inutilmente complicata, faticando a risultare credibile e soprattutto andando a rovinare quella che era una delle più belle amicizie della serie tv.
La terza stagione di Bridgerton ha la possibilità di aggiustare il tiro su questi fronti. Ci auguriamo che sarà così, perché il potenziale e i presupposti ci sono tutti.
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