Chicago PD 3×11: Un nuovo caso ci tocca il cuore mentre Jay ci strappa un sorriso… con un solo colpo!
Una nuova puntata di Chicago PD è andata in onda, ancora un cazzotto diritto allo stomaco, ancora lacrime, paura, adrenalina. Siamo all’undicesima puntata della terza stagione di Chicago PD e questo show, possiamo gridarlo a gran voce, non ha sbagliato un colpo. Una ragazzina di soli 14 anni ha subito una violenza sessuale, Erin non ci sta, un boccone amaro che non riesce a mandare giù, proprio come tutta l’unità del’Intelligence. E allora, “prepariamoci“, prendiamoli a calci questi maledetti. Detto, fatto.
La puntata inizia con un pugno che ci colpisce diritto sul volto. Una famiglia è stata derubata, un uomo che tale non potrà mai essere definito, ha violentato una ragazzina, una giovane donna che non dimenticherà mai più cosa le è accaduto, cosa le hanno fatto, di cosa l’hanno privata. E’ Erin la prima a rendersi conto di cosa sia accaduto, di ciò che ha subito la ragazzina. Le parla Erin “va tutto bene“, ma forse nemmeno lei crede a quelle parole e nel suo sguardo, nello sguardo di Erin tutto ciò che vediamo è il desiderio di prendere colui che ha compiuto un atto del genere e portarlo con sé nella gabbia, per vederlo uscire solo quando ha smesso di respirare.
I minuti scorrono veloci, i detective dell’Intelligence iniziano le loro ricerche e, in un modo decisamente comico (ma come si fa a nascondersi dietro una tenda da dove si vedono le scarpe?), gli uomini di Voight trovano un primo indizio da seguire. Una festa, è questo il luogo in cui dovranno recarsi i nostri uomini per cercare coloro che hanno derubato una famiglia e violentato una ragazzina. Jay prende il primo indiziato (un bel tuffo in piscina per il nostro Jay), ma qualcosa non quadra e proprio mentre Hank sta per entrare nella gabbia per farlo parlare, Adam arriva con una notizia che manda tutti in tilt: una nuova rapina, ancora una ragazza violentata. Siamo al punto di partenza, o forse no…
Intanto, Platt prepara il suo matrimonio, mostra a tutti quell’anello di cui va fiera, che ama proprio come ama il nostro Mouch. Ma una “piccola” nuvola nera si addensa nell’aria, una nuvola che si mostrerà negli ultimi minuti della puntata: il padre del sergente Platt non ha più un dollaro, è in banca rotta (dirlo prima no?), le spese del matrimonio sono tutte sulle spalle dei neo fidanzati. Occhi spalancati per Platt e un sorriso imbarazzato per Mouch. Come finiranno le cose? Chi giungerà in loro aiuto? Ancora una settimana e lo scoprirete… Un piccolo appunto? Chi di voi non ha riso dopo che Mouch ha capito che avrebbe dovuto pagare il conto? Grazie Mouch, due risate ci stavano bene in questi 40 minuti… Ci volevano proprio.
E mentre Platt mostra il suo anello a tutti al dipartimento, Kim inizia a pensare al suo futuro, a quanto sia diventato difficile anche solo andare a vivere insieme ad Adam, tutto sembra essere più complicato di quanto dovrebbe. Nessun matrimonio in vista, nessuna casa all’orizzonte, cosa succede Adam? Perdonate lo sfogo, ma se non volevi sposarti, la fatidica domanda potevi anche risparmiartela. Se le cose dovessero andare male tra Kim e Adam, la sola persona che dovremmo incolpare sarà solo lui, il nostro Ruzek. Una proposta di matrimonio non equivale a chiedere alla tua ragazza se vuole i pop-corn al cinema, ma credevo che questo lo sapessi Adam. Forse dovresti iniziare con un piccolo esame di coscienza, potrebbe venirne fuori finalmente qualcosa di buono.
Continuano a scorrere i minuti, le ore passano e i detective dell’Intelligence non riesco a capire chi abbia commesso quella mostruosità, non si tratta di trovare dei rapinatori, ma uno stupratore e i suoi complici per spedirli dove meritano di stare, all’inferno. Intanto, Eddie Little, vecchio compagno di cella di Hank esce di prigione. Vuole ricominciare, è pronto per una vita normale, per avere una famiglia e restarle accanto. Ma come si dice… il lupo perde il pelo, ma non il vizio. E quel qualcosa che non quadra arriva proprio negli ultimi momenti di quello che è stato un fantastico episodio. Eddie vuole dare una soffiata a Hank, vuole il 10%, come spetta agli informatori. Hank cerca di dissuaderlo, ma non sembra funzionare. Qualcosa nello sguardo di Eddie preoccupa Hank e preoccupa noi, perché qualcosa succederà, qualcosa succede sempre. Ora, mio amato Hank, capisco che tu voglia aiutare un amico che ti ha salvato quando eri in prigione, ma cerchiamo di non sottovalutare la cosa, cerchiamo di non mettere in pericolo la tua vita e quella dei tuoi uomini solo per saldare un vecchio debito. Gli amici non hanno debiti da saldare tra loro, ricordalo Hank.
Ma un punto in più, lasciatemelo dire, va al caro Eddie quando si presenta da Adam. Quelle parole sono state le nostre e quelle di Kim. Ribadisco il concetto: mio caro Adam, se non vuoi sposare Kim, se non vuoi realizzare quel sogno, se quello non è il tuo sogno, inizia a comportarti da uomo, prenditi le tue responsabilità e inizia a parlare. Di tempo ne è già passato abbastanza, la nostra pazienza e quella di Kim, ha un limite.
Erin e Antonio arrivano intanto al Chicago Med, parlano con la seconda ragazza violentata che ha visto in faccia gli uomini che l’hanno aggredita. Finalmente un passo avanti, o almeno così sembra. Ma qualcosa non quadra, Olinsky sente che qualcosa non va. Perché andare a casa di una studentessa? Cosa ci potrebbe mai essere da rubare? E allora qualcosa scatta nella testa, la lampadina si accende: è tutto organizzato, la ragazza ha finto la violenza subita per poter far scagionare quel complice che era finito nelle mani di Hank. I detective ragionano, ma non c’è tempo per farlo, Erin è in pericolo, è andata a casa di quella ragazza da sola… Gli occhi di Jay si riempiono di paura, puro terrore per ciò che potrebbe accadere alla donna che ama. Si, lo so, Jay non ha mai detto ad Erin di amarla… Ma dai, è talmente evidente che anche un cieco se ne renderebbe conto. E ora un piccolo appunto per Erin: ma sei scema??? Ma come ti viene in mente di andare da sola, senza nessuno che ti copra le spalle? Dopo averti abbracciata, avrei potuto prenderti a schiaffi. Mai più Erin, non farci spaventare in questo modo mai più.
Jay arriva, con la paura ancora viva nei suoi occhi, non ci pensa un solo istante Jay: un colpo diritto alla testa. Un applauso e un inchino al nostro Jay, anche se… Avrei voluto vedere quell’animale, anche solo per cinque minuti, nella gabbia con Jay o Hank o Erin. Come sarebbe stato divertente, soddisfacente… In ogni caso, Erin è salva, e questo è tutto ciò che conta.
Adam e Kevin prendono l’ultimo rapinatore, mentre la ragazza viene arrestata da Antonio. Erin le si avvicina “Ti rendi conto che quella ragazzina ha 14 anni?“, uno sputo in tutta risposta e un cazzotto per cui credo di aver urlato come mai prima. Unica la nostra Erin Lindsay, ma già che c’eri potevi anche romperle il naso, nessuno si sarebbe dispiaciuto.
Il caso è chiuso, ma prima di andare a prendere una birra Jay ha bisogno di Erin, di guardarla, ancora e ancora, di tenerla accanto a sé (un abbraccio però potevate darvelo, o un bacino, insomma un gesto d’affetto per noi fan che non aspettiamo altro). Mai più Erin, mai più da sola e senza rinforzi “nemmeno per fare una multa“. Lo sguardo di Jay, i suoi occhi ancora pieni di paura, il suono della sua voce, ogni muscolo del suo corpo vorrebbe prendere Erin, portarla via e tenerla con sé per sempre, per proteggerla per sempre. Jay, non potremmo amarti di più…
Una nuova puntata di Chicago PD giunge al termine e dovremo aspettare un’altra settimana per vedere la prossima (cliccate qui per trama, promo e immagini promozionali dell’episodio 3×12), ma sappiamo che ne varrà la pena.
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