Circeo serie tv è una storia vera?
In onda su Rai 1 dal 14 novembre 2023, Circeo è una serie televisiva che narra una storia vera, il massacro del Circeo. Questo non è solamente uno degli episodi più tristemente noti della nostra cronaca nera, ma rappresenta anche una svolta significativa nel percorso di emancipazione delle donne italiane, diventando la miccia per il movimento femminista.
La serie esplora ogni fase del processo relativo al terribile caso di cronaca del 1975, che ha avuto un impatto sulla società italiana, cambiandola in modo significativo.
Il massacro del Circeo
Nel settembre 1975, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, due amiche, conobbero due ragazzi romani, Giovanni Guido detto “Gianni” e Angelo Izzo. Le ragazze furono invitate a una festa a casa di un amico comune, situata a Lavinio (frazione di Anzio).
Donatella e Rosaria furono attirate con l’inganno da Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira in una villa, sotto il pretesto di una festa. Tra il 29 e il 30 settembre 1975, le due ragazze furono violentate, seviziate, massacrate e insultate dai tre. Donatella e Rosaria vennero infine rinchiuse nel bagagliaio di un’auto perché ritenute morte, ma una di loro era ancora viva.
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Gli aguzzini, dopo essere tornati a Roma con l’automobile, si allontanarono e Donatella riuscì ad attirare l’attenzione di un metronotte, che allertò una volante dei Carabinieri. La ragazza fu portata in ospedale, ma la sua vita non fu più la stessa.
I Carabinieri ricostruirono la dinamica del massacro, con Donatella rappresentata dall’avvocatessa Tina Lagostena Bassi. La sentenza arrivò nel luglio del 1976: l’ergastolo senza alcuna attenuante per Izzo, Guido e, in contumacia, per Ghira (quest’ultimo, da latitante, riuscì a fuggire in Spagna).
In appello, nel 1980, la sentenza fu modificata: 30 anni per Gianni Guido (che riuscì poi a fuggire a Buenos Aires, dove fu arrestato due anni dopo); confermato l’ergastolo per Izzo e Ghira.
La serie televisiva racconta anche la storia di altre persone, tra cui Tina Lagostena Bassi, l’avvocatessa che lottò per ottenere la parità di diritti per le donne e trasformare la legge sullo stupro da semplice offesa al pudore a delitto contro la persona.
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