Come finisce Cercando Alaska: la miniserie tratta dal primo romanzo di John Green ha esordito nel nostro Paese mercoledì 27 maggio su Sky Atlantic e volge al termine con gli episodi 7 e 8 in onda il 17 giugno.
Il finale del libro, per chi l’ha letto, suggerisce che per Miles (Charlie Plummer), il Colonnello (Denny Love), Takumi (Jay Lee) e Lara (Sofia Vassilieva) la vita andrà avanti e che la felicità è alla loro portata.
Che fine ha fatto Alaska
L’adattamento televisivo prodotto da Paramount Television e commissionato da Hulu si apre con un grave incidente stradale dal quale la vittima non è uscita viva. Soltanto nel penultimo episodio il pubblico apprende che si tratta di Alaska Young (Kristine Frøseth).
La sua morte, inspiegabile per i quattro amici di Culver Creek, non sembra trovare una ragione. Quella notte Alaska e Miles l’avevano passata a bere, e successivamente, a baciarsi. Improvvisamente la giovane ricevette una telefonata: si tratta di Jake (Henry Zaga), l’ex fidanzato di lei. Cosa le verrà detto non è chiaro, ma fu abbastanza per gettare Alaska nel panico e implorare Miles e Chip di portarla fuori dal campus.
Alla guida dell’auto, Alaska non si fermò di fronte alla volante della polizia che superò accelerando. Ritrovandosi di fronte ad un camion che si era fermato in mezzo alla strada, Alaska premette ancor di più l’acceleratore per andarvi contro, senza girare il volante o cercare di salvarsi.
La giovane ha provocato volutamente l’impatto che le è stato fatale: come ricostruito dalle autorità che sopraggiunsero sulla scena dell’incidente, Alaska non ebbe ripensamenti e dalle evidenze risultava che volesse schiantarsi contro il camion: era troppo ubriaca per rendersi conto di ciò che stava facendo, o Alaska ha voluto porre fine alla sua vita?
Miles e Chip cercando di trovare una spiegazione a quel gesto così violento e improvviso: i due migliori amici arrivano persino a litigare, ma la tensione, scaturita dall’elaborazione del lutto di Alaska, è fortunatamente destinata a durare poco.
Alaska è morta per un incidente o si è suicidata?
Le indagini di Pudge e del Colonnello partono dalle scritte che rinvengono nel libro: e se Alaska avesse avuto davvero tendenze suicide di fronte alle quali loro sono stati ciechi? Tra i suoi sbalzi di umore e la sua propensione per l’alcol, i due si domandano se Alaska non avesse cercato di chiedere loro aiuto.
Come nel libro, la serie non offre una spiegazione definitiva sulle ragioni che hanno condotto alla sua morte: fortunatamente, Cercando Alaska non si avventura nel territorio che Tredici ha solcato nell’arco di troppe quattro stagioni.
Miles e il Colonnello riescono tuttavia a ricostruire le circostanze che portarono Alaska a disperarsi, la sera in cui si presentò al loro dormitorio per fuggire dal campus. Attraverso una telefonata a Jake, Miles scopre che quel giorno era l’anniversario di lui e Alaska. Quella data aveva un’importanza ben più tragica per la giovane, perché si trattava del giorno in cui la madre Mary (Kelly Murtagh) morì.
Chip e Miles scoprono che Alaska è morta lo stesso giorno in cui scomparve la madre, che mancò a causa di un aneurisma di fronte a lei quando aveva otto anni. Paralizzata dal panico, Alaska rimase seduta a fianco a sua madre quando quest’ultima fu colpita dall’aneurisma, invece di chiamare i soccorsi. Alaska ha vissuto da allora un profondo rimorso per le sue azioni, dettate tuttavia dal terrore di una bambina che temeva di perdere per sempre la propria madre.
La telefonata di Jake aveva riportato alla mente di Alaska che quel giorno era l’anniversario in cui era morta la madre. Distrutta dal senso di colpa per esserselo scordato, Alaska prese con sé delle margherite di plastica per andare a visitare la tomba della madre e onorare il suo ricordo.
In ricordo di Alaska Young
Miles e Chip raccontano a Takumi (Jay Lee) e Lara (Sofia Vassilieva), che nel frattempo sono diventati ufficialmente una coppia, quello che hanno scoperto sul conto di Alaska.
La reazione dei loro due amici coglierà di sorpresa Pudge e il Colonnello: Takumi è indifferente a ciò che i due gli hanno presentato come risposte sulla morte di Alaska. “Anche se aveste risolto il mistero, che cosa cambierebbe?” riassume lapidario Takumi, che mette di fronte a Chip e Miles la realtà dei fatti: il loro dolore non è un’indagine da risolvere o un compito da svolgere.
Lara chiosa ribadendo che, qualunque cosa Miles e il Colonnello siano convinti di aver trovato, non cambierà la sostanza: Alaska è morta, e che si sia trattato di un tragico incidente o di un gesto disperato, nessuno di loro potrà mai sapere cosa le passò per la mente quella notte. Ciò che è rimasto loro è la determinazione di guardare avanti e onorare il ricordo della loro amica. Del resto, le ultime parole di Alaska furono “Nella prossima puntata”, come Miles rammentava ai suoi amici.
È tempo delle vacanze invernali a Culver Creek, e Miles e Chip fanno ritorno alle rispettive case per affrontare una volta per tutte il lutto di Alaska. Se il Colonnello si rivolge al loro insegnante di religione, il dottor Hyde (Ron Cephas Jones), Miles si aggrappa alla madre Judy (Joy Jacobson) per esternare il dolore che porta con sé. Inizialmente Pudge è deciso a lasciare Culver Creek, ma fortunatamente cambierà idea.
Dopo aver messo a segno uno scherzo epico che prevede l’ingresso dell’improbabile “Dottor Morse”, in realtà uno spogliarellista, tra i relatori dello Speaker Day a Culver Creek, gli studenti maschi lo seguono a ruota denudandosi di fronte a tutti, insegnanti compresi. Gli amici di Miles si riuniscono per rivendicare gioiosamente la goliardata in memoria di Alaska Young.
Takumi, Lara, Chip e Pudge spostano la panchina in memoria di Alaska nel loro posto segreto vicino al torrente dove erano soliti andare per fumare. È lì che Alaska avrebbe voluto riposare per sempre. “Le ultime parole di Thomas Edison furono: ‘com’e bello laggiù’. Non so dove sia quel laggiù, ma io credo che da qualche parte esista e spero che sia bello.” dice Miles seduto alla panchina, rivolgendosi alla ragazza che ha amato.
Miles ha deciso che diventerà uno scrittore, proprio come Alaska aveva immaginato. Invece di continuare a guardare indietro, il giovane ha trovato una rinnovata forza interiore per andare avanti e affrontare il suo futuro, qualunque esso sia.
Lascia un commento