Scandal in streaming, tutte le stagioni su Star
“Se il tuo amante è il Presidente degli Stati Uniti, ogni centimetro del tuo corpo rivela uno scandalo”.
Nell’arco di sette stagioni Scandal, la serie di Shonda Rhimes con Kerry Washington disponibile su Disney+ nella sezione Star, Olivia Pope è riuscita laddove soltanto Marilyn Monroe e il Watergate erano arrivati fino a quel momento: ribaltare lo status quo alla Casa Bianca.
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Ambientata tra le fitte trame di potere di Washington D.C. quando ancora il genere del thriller politico non aveva saturato gli schermi, la serie deve il suo grande successo al carisma e allo charme della sua eroina, la grandiosa Olivia Pope.
A partire dal 2012, il pubblico di tutto il mondo si è appassionato alle vicende della “Olivia Pope & Associates”, società di consulenza che toglie dai guai politici e potenti colti in flagrante. Sia in affari che in amore, la bussola morale di Olivia non segna sempre il nord, ma è questo che la rende una protagonista affascinante e complessa, una donna nera che brandisce il potere nella capitale della contraddizione americana.
Il fenomeno “Scandal” deve buona parte del suo successo all’intensa e proibita love story tra Olivia e Fitzgerald Grant (Tony Goldwyn), il Presidente degli Stati Uniti. Può l’inquilino del numero 1600 di Pennsylvania Avenue lasciare la poltrona più ambita del mondo per amore di una Elena di Troia contemporanea? Questo è il dilemma col quale Shonda Rhimes ha solleticato la curiosità del pubblico per 124 episodi.

A contrastare il loro affair troviamo personaggi pronti a tutto per mantenere lo status quo alla Casa Bianca: la First Lady Mellie (Bellamy Young) e Cyrus Beene (Jeff Perry), a capo dello staff presidenziale. Harrison (Columbus Short), Abby (Darby Stanchfield), Quinn (Katie Lowes) e Huck (Guillermo Díaz) sono i collaboratori di Olivia, e si auto-proclamano “gladiatori in giacca e cravatta”; esperti di crisis management, assistono i politici e uomini d’affari che si rivolgono alla “Olivia Pope and Associates”.
Ci sono poi personaggi che cambiano casacca a seconda delle convenienze politiche. Ad influire sui delicati equilibri di Washington DC troviamo il capitano Jake Ballard (Scott Foley), altro contendente per il cuore di Olivia, David Rosen (Joshua Malina), procuratore generale degli Stati Uniti, Charlie (George Newbern), ex sicario governativo divenuto poi uomo di fiducia di Liv, l’attivista per i diritti dei neri Marcus Walker (Cornelius Smith Jr.) e infine lo spietato Rowan (Joe Morton), il capo dell’agenzia governativa black-ops B613 nonché padre di Olivia.
Con Scandal, la televisione ha imparato una lezione importante: le serie tv non devono essere in una perenne lotta tra “alto” e “basso”, tra toni e storie guardate con biasimo poiché popolari e racconti alti che non possono parlare che ad un’élite ristretta.
I personaggi di Scandal sono moralmente ambigui, le linee tra giusto e sbagliato vengono rinegoziate di episodio in episodio, eppure è questa fame di complessità del reale che la serie ha saputo intercettare. Ad eccezione di alcuni voli pindarici, la serie è riuscita a mantenere un livello considerevole fino al suo epilogo, mettendo a punto un finale potente.
Senza un’eroina talvolta impopolare come Olivia Pope, difficilmente avremmo avuto Viola Davis in How to get away with Murder. Questa dinastia di donne caparbie che non stanno al loro posto continua ancora oggi, con il debutto di Katey Sagal in Rebel, dal 28 maggio su Star.
Merito di Scandal è l’aver saputo consolidare il successo delle serie di Shonda Rhimes, che prima di allora aveva firmato soltanto Grey’s Anatomy per la rete ABC. La popolarità di Scandal ha dato adito al TGIT, “Thank God It’s Thursday”, la programmazione a tema Shondaland che per diverse stagioni televisive ha sbancato l’auditel americano grazie alla tripletta di Meredith Grey, Olivia Pope e Annalise Keating de Le regole del delitto perfetto. Con quest’ultima serie, Scandal compirà un cross-over nella sua ultima stagione, esaudendo i sogni dei fan.
Scandal ci ha anche regalato citazioni memorabili: “Sei mi vuoi davvero…guadagnatelo” di Olivia a Fitz nella seconda stagione è al pari di “Scegli me, ama me” di Meredith a Derek. L’impatto della serie nella cultura pop televisiva ha riverberato anche nella moda. Nel corso della sua seconda stagione, il trench bianco di Burberry divenuto marchio distintivo di Olivia è andato letteralmente a ruba, registrando tutto esaurito negli Stati Uniti.
Cosa ne pensavano di Scandal gli allora abitanti della Casa Bianca? Shonda Rhimes è riuscita a conquistare persino i cuori della famiglia Obama.
Durante un’intervista al programma radiofonico di Ryan Seacrest, Michelle Obama ha confessato di essersi concessa una maratona di episodi durante un lungo volo alle Hawaii nel periodo natalizio: “Non l’avevo mai visto prima” ha raccontato la First Lady, aggiungendo: “Adoro Kerry Washington, è incredibile, e rende la serie davvero divertente”.
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