Altro episodio al cardiopalma per Fargo! Questa stagione si sta dimostrando assolutamente all’altezza delle aspettative, e non era facile, visto che di Lorne Malvo ce n’è solo uno.
Siamo arrivati alla resa dei conti per i coniugi Blomquist. Dopo essere stati scoperti da Hanzee, era solo questione di tempo prima che qualcuno passasse a fargli una visitina.
Dodd sfrutta l’assassinio del fratello a suo vantaggio, presentando alla madre il povero Ed come “IL MACELLAIO“, spietato killer al servizio di Kansas City. In questo modo è molto semplice dirottare la rabbia di Floyd contro un obiettivo ben preciso.
Il suo piano ha successo, e si dà inizio alla guerra con una sparatoria nel bel mezzo di una battuta di caccia, durante la quale muore anche uno dei due fratelli Pincopallo e Pancopinco, che ricordano il killer sordomuto e il suo compare interprete della scorsa stagione.

Milligan invece riesce a salvarsi per poi farla pagare alla figlia di Dodd, che va letteralmente a letto con il nemico. Fare la spia in tempo di guerra potrebbe costarle caro, visto il temperamento del padre, che non mi sembra un tipo esattamente amorevole.
Nella scorsa puntata era brillata la stupidità di Peggy Blomquist. Ora invece sembra rendimersi e se ne esce con l’idea più geniale che abbia mai partorito: “Scappiamo in California”.
Eh si, perché quando investi e fai a pezzi il figlio di una famiglia mafiosa dovrebbe essere quello il primo pensiero nella testa di chiunque. Invece Ed sembra molto più preoccupato della sua macelleria.
Ne vogliamo davvero parlare?
Anche Peggy comunque non scherza. Deve scappare da potenziali killer e perde tempo con le valigie. Come donna ha tutta la mia comprensione, ma credo che il piegaciglia non rientri nei prodotti che definiremmo “essenziali” per una fuga.
Il loro problema è l’attacamento all’American dream di cui parla anche Reagan. Ed lo impersona completamente: il sogno di costruire una famiglia, di lavorare sodo per far crescere la propria attività per poi lasciarla ai figli. E’ questa felice illusione che lo intrappola e gli impedisce di rendersi conto del reale pericolo.
D’altronde, secondo il futuro presidente “Non esiste al mondo un ostacolo che un americano non possa superare“.
Su questo avrei dei dubbi.
Intanto Charlie, cercando di entrare a far parte del mondo in cui è cresciuto, si accolla il compito di vendicare zio Rye.
Peccato che sia nella fase della pubertà e rimanga immediatamente folgorato da Noreen, la figlia un po’ stramba del macellaio. La regola “non lasciare testimoni” diventa improvvisamente difficile da applicare, e anche quella “vendica lo zio” è al di sopra delle sue capacità.
Nella sua mente sconvolta anche Ed che esce dal retro con un quarto di maiale diventa spaventoso. ED.

E’ evidente che il ragazzo non ha l’indole da assassino, e Virgil, il suo compare, non ne sembra minimamente sorpreso.
Il lato positivo della faccenda è che al ragazzo è tornata la voglia di andare a scuola, il lato negativo è che potrebbe essere troppo tardi.
Mentre Ed dà prova di una sconcertante abilità nell’evitare la morte, Virgil per sbaglio spara a Charlie.
La macelleria va a fuoco e insieme all’edificio va in fumo anche il sogno di Ed, insieme all’ultima possibilità di scappare.
Ora sono curiosa di scoprire come Floyd reagirà alla notizia che IL MACELLAIO era in realtà solo un Ed Blomquist di provincia.
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