“La musica cambia, e io cambierò proprio insieme a lei” diceva Aretha Louise Franklin. La Regina del Soul scomparsa il 16 agosto 2018 all’età di 76 anni è la protagonista di Genius: Aretha, la terza stagione della serie antologica targata National Geographic disponibile dal 4 giugno su Disney+.
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Nata a Memphis, nel Tennessee, il 25 marzo 1942, Aretha Franklin divenne una leggenda della musica americana. Nel 1987 divenne la prima donna ad entrare nella Rock and Roll Hall of Fame. La sua voce fu definita dallo stato del Michigan “una meraviglia della natura”.
Franklin considerava il suo talento vocale un dono celestiale: condividerlo con il mondo era, per lei, motivo di gioia. Si potrebbe dire che Aretha era “in missione per conto di Dio” come i fratelli Jake ed Elwood di “The Blues Brothers”, film che la vide tra i protagonisti.
Dopo Albert Einstein e Pablo Picasso, la serie antologica Genius ripercorre la straordinaria carriera di Aretha Franklin, il cui genio musicale rappresenta ad oggi un’influenza imprescindibile sulla cultura musicale di tutto il mondo, dal gospel al rock. Franklin non usò la sua voce soltanto per esibirsi ma anche per sostenere i diritti civili a favore di un progresso che tardava ad arrivare, in quegli Stati Uniti spaccati a metà dalla segregazione e dalle iniquità razziali.
Senza aver alcun rudimento musicale, Aretha Franklin impara da autodidatta a suonare il pianoforte. Appena dodicenne, comincia a registrare canzoni e a cantare nei tour gospel con suo padre: sei anni dopo firmerà il suo primo contratto discografico con la Columbia Records, salvo poi trovare casa presso la Atlantic Records. È con questa etichetta che Franklin scala le classifiche americane con successi quali “Respect”, “Think” e “I Say a Little Prayer”. Nel corso della sua carriera, Franklin ha venduto 75 milioni di dischi in tutto il mondo.

Dalla sua amicizia con Clive Davis, storico produttore che contribuì anche al successo di un’altra diva, la compianta Whitney Houston, alle collaborazioni con autori e autrici quali Burt Bacharach e Carole King fino ai duetti con George Michael e Mariah Carey, Aretha Franklin ha attraversato i decenni senza perdere la sua contemporaneità né il suo piglio combattivo. Resta celebre la sua faida cinquantennale con Dionne Warwick, così come la risposta che diede quando le domandarono cosa ne pensava di Nicki Minaj: “No comment”.
A portare in scena Aretha Franklin c’è Cynthia Erivo, attrice inglese premiata con il Tony Award per il musical “Il colore viola” e nominata agli Oscar nella categoria “Migliore attrice” per il film “Harriet” del 2019 nel quale interpreta Harriet Tubman, attivista nera che nel diciannovesimo secolo si batté per l’abolizione della schiavitù e per il suffragio femminile.
Al fianco di Erivo troviamo Courtney B Vance (American Crime Story) nel ruolo del padre di Aretha, e Malcolm Barrett (Timeless: The Movie) in quello di Ted White, suo primo marito e manager, e anche David Cross (Arrested Development – Ti presento i miei) nei panni del leggendario produttore musicale Jerry Wexler, che guida la cantante nella sua crescita professionale.

Più che una serie biopic, Genius: Aretha è il racconto di un’artista che con la sua musica ha accompagnato, per oltre sei decenni, i cambiamenti sociali di un Paese pieno di contraddizioni.
L’esornazione della sua carriera arriva nel 2015. In occasione della 38esima edizione degli Annual Kennedy Center Honors, Aretha Franklin si esibisce in un tributo a Carole King cantando “(You Make Me Feel Like) A Natural Woman”. All’età di 73 anni, il talento puro della Regina del Soul fa commuovere l’allora Presidente Barack Obama, in platea assieme alla First Lady Michelle.
Per Franklin, esibirsi di fronte al primo Presidente nero nella storia degli Stati Uniti avrebbe potuto essere qualcosa di impensabile, quando iniziò a muovere i primi passi musicali nelle chiese gospel del profondo Sud. Quando hai un talento capace di trasformare il mondo, tuttavia, niente è impossibile.
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