Gli Anelli del Potere, solo il un terzo del pubblico americano ha finito di guardare la prima stagione
A che punto è la notte per Rings of Power? Con un budget pari a 715 milioni di dollari – stimato dal Wall Street Journal – per la realizzazione della sola prima stagione Gli Anelli del Potere è, in termini non ambigui, un progetto che non può fallire anche solo per il fatto che si tratta della serie televisiva più costosa mai realizzata.
A 48 ore del suo esordio, avvenuto lo scorso 3 settembre in tutto il mondo a seguito di un’aggressiva campagna di marketing che rivaleggiava quella messa in piedi da Hbo e Sky per House of the Dragon, Amazon Studios riferiva che i primi due episodi della serie avevano “conquistato più di 25 milioni di spettatori nel mondo nel suo primo giorno, battendo tutti i record precedenti e divenendo il più grande debutto nella storia di Prime Video”.
Le piattaforme streaming, si sa, sono piuttosto restie a fornire dati chiari delle performance dei loro titoli, anche se alcuni – come Netflix – iniziano ad offrire maggiore trasparenza al riguardo. L’indiscrezione riportata lunedì 3 aprile da The Hollywood Reporter, all’interno di un lungo servizio dedicato all’attuale stato dell’arte di Amazon Studios, offre un quadro della serie tv de Il Signore degli Anelli ben meno lusinghiero di quello dipinto dall’ufficio stampa di Prime Video.
Citando fonti interne all’azienda, THR ha riportato che la prima stagione de Gli Anelli del Potere ha totalizzato soltanto il 37% di completion rate negli Stati Uniti. Questo significa, in parole povere, che circa 1/3 degli abbonati americani di Prime Video che hanno iniziato la serie hanno poi effettivamente completato la visione degli otto episodi. A livello internazionale Rings of Power se l’è cavata leggermente meglio, con il 45% di completion rate. Sempre secondo le fonti interne, la soglia da raggiungere per un buon – ma non ottimo – risultato sarebbe stata quella del 50%.
Le riprese della seconda stagione de Gli Anelli del Potere – confermata ancor prima di esordire – hanno preso il via nei mesi scorsi in Inghilterra, dopo che la produzione ha dovuto dire addio alla Nuova Zelanda quando si è vista revocare i benefit fiscali dal governo locale. Jennifer Salke, a capo di Amazon Studios, ha già parlato dell’intenzione di dare il via libera ad una terza stagione della serie, visti i lunghi tempi di preparazione che richiede il kolossal.
Del set della seconda stagione si continua a parlare – e non soltanto per gli annunci del sempre più gargantuesco cast della serie -; dalla morte di un cavallo impiegato nelle riprese avvenuta lo scorso 21 marzo ad un incendio che è esploso ai Bray Studios di Windsor lunedì 3 aprile, la produzione de Gli Anelli del Potere sembra costantemente in salita. Questo senza tenere conto delle critiche feroci – e ingiuste – che la serie ha attirato da una certa parte tossica del fandom tolkeniano che ha accusato Amazon di avere realizzato una storpiatura de Il Signore degli Anelli in salsa “politically correct”.
Nel frattempo c’è Warner Bros. Discovery che scalpita per sfornare nuovi film ispirati a The Lord of the Rings, progetto già confermato alla stampa dal Ceo dell’azienda David Zavslav. Jennifer Salke ha ribattuto dicendo che Gli Anelli del Potere “può contare su molto sostegno dei fan per andare avanti” a prescindere da quello che arriverà al cinema.
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