Il Grande Gioco, dov’è girata la serie tv Sky
Il Grande Gioco, dov’è girata la serie tv Sky sul lato oscuro del calciomercato in onda dal 18 novembre? I registi della serie – Fabio Resinario e Nico Marzano – hanno parlato delle location che vedremo nel corso degli otto episodi.
Si comincia con Milano; il capoluogo meneghino è l’ambientazione ideale per una storia di affari loschi e personaggi potenti che agiscono nell’ombra. A dettare il tono della serie, infatti, troviamo il distretto nato – nel corso dell’ultimo decennio – attorno a piazza Gae Aulenti e nella zona limitrofa della stazione Garibaldi, tra il Bosco Verticale, Piazza Venticinque Aprile e Moscova. Luoghi un tempo poco raccomandabili – anche se erano il perno della nightlife milanese, con discoteche come l’iconico “Hollywood” – dove oggi sono stati eretti grattacieli esclusivi che fungono da residenza ai ricchi e potenti.
I registi raccontano: “Il nuovo skyline di Milano, la zona business di Porta Nuova e dintorni, è sicuramente l’ambientazione dominante e che caratterizza visivamente il look della serie. I moderni palazzi di vetro, che svettano sul panorama come enormi monoliti riflettenti, con la loro brutale arroganza, ci parlano della funzionalità di quello che è di fatto un centro di affari che ospita migliaia di operatori; d’altra parte, l’elegante magnificenza delle architetture, che sembrano voler puntare a toccare il cielo, ci parla di un desiderio di grandiosità e di un’ambizione straordinaria”. La Milano de Il Grande Gioco mescola lo scenario della “nuova” città – aggressiva, turbocapitalista, ultra-competitiva – con le atmosfere della vecchia città: non c’è una mimesi, il risultato è ossimorico.
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Milano diventa quindi una protagonista a tutto tondo, rappresentando il background più adeguato per contestualizzare e dare credibilità alla vicenda, ponendo i businessmen e businesswomen della serie tv all’interno di un contesto economico, finanziario e industriale di respiro europeo e globale. L’idea era di connotare i protagonisti della serie tanto come figure di spicco nel giro dei procuratori calcistici tanto quanto persone in grado di muoversi con grade disinvoltura nelle alte sfere del benessere milanese. Da qui la volontà di includere molte scene ambientate in esterno ma anche nelle numerose scene di rooftop, terrazze e attici.
Trattandosi di una storia dal respiro internazionale, Il Grande Gioco ha approfittato di diverse location estere per meglio rappresentare la lunghezza dei tentacoli del calciomercato. Ecco che i protagonisti si spostano tra Montecarlo, Madrid, Parigi e la Costa Smeralda, sia per motivi di lavoro che di piacere. Anche le scene girate in interna trasudano opulenza. I registi raccontano di avere concentrato la loro ricerca su materiali “di alto profilo come vetri, marmi, superfici riflettenti, metalli o legni pregiati” che ben raccontassero – in maniera talvolta elegante, talvolta volutamente eccessiva – i numerosi strati (di complessità) che compongono le vite dei protagonisti.
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