Il nostro Generale è una storia vera?
Il nostro generale in onda su Rai 1 racconta una storia vera? Al via da lunedì 9 gennaio 2023 per quattro prime serate l’attesa fiction co-prodotta da Rai Fiction e Stand by me con protagonista il talentuoso Sergio Castellitto.
Ideata da Lucio Pellegrini, che la dirige insieme ad Andrea Jublin, la serie torna dopo quaranta anni dalla strage di Via Carini (3 settembre 2982) con lo scopo di ripercorrere la storia del Nucleo speciale antiterrorismo creato dal Generale Carlo Alberto dalla Chiesa (Castellitto) al fine di combattere le Brigate Rosse.
La serie si avvale infatti della consulenza storica del giornalista Giovanni Bianconi e del coinvolgimento, in fase di produzione, dei familiari del Generale dalla Chiesa, di alcuni dei veri membri del Nucleo speciale antiterrorismo, di alcuni dei magistrati che hanno partecipato alle indagini e poi istituito i processi.
Alla domanda, quindi, se la fiction Rai narri davvero una storia vera la risposta è sì. Inoltre, al fine di rappresentare fedelmente uno dei personaggi italiani storicamente più rigorosi, umani ed integri come il Generale dalla Chiesa, la fiction si serve della collaborazione del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri per ambientare alcune scene proprio nei luoghi reali delle vicende narrate. Tra queste, ad esempio, la Caserma dei Carabinieri Pietro Micca di Torino, o il cortile dove le BR uccisero Fulvio Croce, il presidente dell’ordine degli avvocati di Torino.
Scopriamo quindi nel dettaglio la storia vera narrata da Il nostro Generale in onda dal 9 gennaio 2023 in prima visione assoluta su Rai 1.
SCOPRI TUTTO SUGLI ATTORI E SULLA TRAMA DELLA SERIE!
Di cosa parla la fiction Il nostro Generale?
1973, Torino. Il Generale dalla Chiesa viene trasferito da Palermo a Torino, spostando così la sua attenzione dalla lotta alla mafia a quella contro le Brigate Rosse e la loro propaganda armata. Siamo agli albori degli anni di Piombo, ma è lo stesso della Chiesa ad accorgersi per primo dell’entità del pericolo in cui versa la fragile democrazia italiana. Per riuscire ad impedire il sopravvento del terrorismo, il Generale decide di ricorrere a nuovi mezzi investigativi creando così il primo Nucleo Speciale Antiterrorismo.
Si tratta di un gruppo scelto di uomini, tutti giovanissimi, fortemente specializzato e capace di muoversi negli ambienti vicini ai brigatisti. Per i “ragazzi del generale” la lotta al terrorismo diventa un impegno totalizzante, non ci sono vacanze, pause, vita privata.
A questo punto vittorie e sconfitte si susseguono con un ritmo incalzante. Si accende la guerra in difesa della democrazia. Da un lato, c’è un gruppo rivoluzionario clandestino, mentre dall’altro, si schierano il Generale e i suoi fedeli ragazzi. Il legame che si instaura tra loro è umano, profondo, continuo e professionale.
La storia di Carlo Alberto dalla Chiesa ci accompagna fino a una data iconica: 3 settembre 1982, quando lo stesso viene ucciso, una volta tornato a Palermo come prefetto speciale, pochi mesi dopo il suo insediamento.
Lascia un commento