Lea – I nostri figli è una storia vera?
Lea – I nostri figli è tratta una storia vera? Riparte in prima visione su Rai 1 il secondo capitolo della fiction con Anna Valle qui nei panni di una empatica infermiera pediatrica.
Come per la prima stagione, anche nuovi episodi in onda dal 12 novembre 2023 si basano su un personaggio immaginario, ovvero Lea. L’infermiera specializzata, dopo un momento difficile, torna al proprio lavoro nel reparto di pediatria pronta ad affrontare nuove sfide personali e professionali.
Scopriamo così che la fiction non si basa su una storia vera ma è liberamente tratta dal film Pieces of a Woman (diretto da Kornél Mundruczó e attualmente disponibile su Netflix), e dal racconto Donne che corrono coi lupi – Scarpette rosse (di Pinkola Estés).
Lea – I nostri figli, l’ispirazione di Pieces of a woman
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Pieces of a Woman, diretto nel 2020 da Kornél Mundruczó, è un film che tratta dolore, angoscia e rinascita. Il lungometraggio – con Vanessa Kirby (premiata con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile) – è stato presentato in concorso alla 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Martha e Sean, una coppia di Boston, sono in attesa del loro primo figlio. I due decidono di partorire in casa con un’ostetrica. La neonata, pochi minuti dopo il parto, muore. Martha e Sean – il cui rapporto diventa teso – cercano di convivere con il dolore e l’angoscia.
Pieces of a Woman rappresenta un punto di partenza per Lea un nuovo giorno. La protagonista di questa fiction, all’ottavo mese di gravidanza, ha perso il bimbo che portava in grembo. L’infermiera affronta il dolore in questa storia di rinascita.
Donne che corrono coi lupi – Scarpette rosse e Lea un nuovo giorno
La fiction trae ispirazione anche da “Scarpette rosse”, una fiaba inclusa nel libro Donne che corrono coi lupi. Questa opera è stata scritta, nel 1992, dalla scrittrice e psicoanalista (specialista in disturbi post-traumatici) Clarissa Pinkola Estés. Un libro che spinge le lettrici e i lettori a trovare “un nuovo inizio”, contemplare l’auto-riflessione.
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