Lo Straniero e Gandalf ne Il Signore degli Anelli Gli Anelli del Potere
Lo Straniero è Gandalf ne Gli Anelli del Potere? Disponibile da venerdì 14 ottobre, il finale della prima stagione intitolato “L’Amalgama” risponde le tanto attese ad alcuni degli interrogativi che hanno scandito la stagione 1 della serie tv da Il Signore degli Anelli targata Prime Video.
Nell’ottavo episodio, la Sacerdotessa, la Nomade e l’Asceta tendono un’imboscata allo Straniero, al quale si rivolgono chiamandolo Sauron. Questo perché, secondo le tre accolite, l’Oscuro Signore avrebbe fatto ritorno ad Arda all’interno di una cometa. Lo Straniero, dicono le tre lealiste, dovrà fare ritorno a Rhûn dove lui in quanto Lord Sauron potrà governare su tutto. Le stelle che lui stava inseguendo, infatti, sono una costellazione nota con il nome di Cappello dell’Eremita che è visibile soltanto da Est, ovvero viste da Mordor.
Lo Straniero è un Istar
Poco prima che la Sacerdotessa, la Nomade e l’Asceta vengano sconfitte dallo Straniero, una delle tre dice: “Non è Sauron, è un Istar, è-” ma viene interrotta dall’Umanoide che, brandendo il bastone di The Dweller, incanala il proprio potere e le disintegra in uno stormo di… falene. Fate attenzione, questo elemento è importantissimo.
Adesso che il velo che aveva offuscato il pensiero dello Straniero è stato strappato, Lo Straniero è consapevole di doversi recare a Rhûn – ovvero ad Est – per scoprire di più sulle proprie origini. Nel finale della prima stagione è arrivata quindi la conferma che Lo Straniero è un Istar, ovvero colui che, nella lingua di Nori, è un saggio, o uno stregone. Agli Istar appartengono infatti Saruman, Gandalf, Radagast e Gli Stregoni Blu – lo Straniero potrebbe essere uno di loro.
Perché Lo Straniero è Gandalf, il fuoco
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Il primo indizio è rintracciabile già nei primi episodi, quando lo Straniero approda nella Terra di Mezzo all’interno di un asteroide. Il personaggio è contraddistinto, sin dalla sua prima apparizione, dall’elemento del fuoco. Attorno al sito dell’impatto dell’asteroide, infatti, si scorgono fiamme e rocce infuocate. Questo poteva inizialmente essere stato interpretato come un segnale che fossimo al cospetto di Sauron, ma chi conosce bene la mitologia tolkeniana sa che l’autore ha da sempre associato il simbolo del fuoco al personaggio di Gandalf.
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Non a caso l’Anello di quest’ultimo è per l’appunto Narya, l’Anello del Fuoco. Per di più, Gandalf è rappresentato, al suo arrivo alla Contea nel primo atto della Trilogia dell’Anello, come uno stregone eccentrico appassionato di fuochi d’artificio che organizza uno spettacolo mirabolante per tutti gli abitanti della Contea.
Perché Lo Straniero è Gandalf, la falena
Quando sconfigge il trio di lealisti di Sauron che gli stava dando la caccia, Lo Straniero usa il suo potere per smaterializzare le tre avvesarie in un turbinio di falene. Come dicevamo poc’anzi, questo è un elemento iconografico molto importante che potrebbe fornire l’indizio decisivo circa l’identità di Gandalf ne Gli Anelli del Potere.
Nel film La Compagnia dell’Anello, Gandalf – interpretato magistralmente da Sir Ian McKellen – viene intrappolato da Saruman (Christopher Lee) nella torre di Orthanc. Per riuscire a salvarsi, Gandalf trasmette il messaggio ad una falena che lo raggiunge. Questo gli permetterà di fuggire grazie all’arrivo dell’Aquila.
La falena riappare nel film de Il Ritorno del Re, sempre come presagio dell’arrivo della falena. Nei romanzi di Tolkien la falena non è mai esplicitamente associata a Gandalf, anche se in un passaggio Radagast il Bruno – un altro degli Istari che vagavano per la Terra di Mezzo ai tempi delle Guerre dell’Anello – esortò Gandalf ad adoperare qualsiasi animale, grande o piccolo che fosse, per chiedere aiuto qualora si fosse trovato in una situazione difficile.
La scelta della falena sembra essere stata per nulla causale e volta a strizzare l’occhio al pubblico che era alla ricerca del dettaglio chiave circa l’identità dello Straniero.
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