“Non faremo fatica ad affezionarci al personaggio di Màkari, la serie ci darà molti elementi per fidelizzarci. Ricordiamo che non siamo di fronte a un poliziotto, ma a un giornalista. Non ce ne sono molti nella storia televisiva. Infatti, la linea gialla della serie diventa poi sentimentale da subito; il protagonista si muove come un fulmine. Non mancheranno anche punte di dramma. Sarà protagonista anche la Sicilia, calda e meravigliosa. Tutti vorremmo vivere a Makari.”
Esordisce con queste parole Maria Pia Ammirati, direttrice Rai Fiction, in apertura della conferenza stampa di martedì 9 marzo 2021 sull’attesissima fiction Rai ambientata in Sicilia occidentale, e in onda su Rai 1 dal 15 marzo 2021.
Prendono parte alla presentazione di Màkari alcuni degli attori principali come Claudio Gioè (Saverio Lamanna), Ester Pantano (Suleima), Domenico Centamore (Peppe Piccionello) e Tuccio Musumeci (padre di Saverio). Con loro ci sono anche il regista Michele Soavi, lo scrittore Gaetano Savatteri e il produttore Carlo Degli Esposti.
Liberamente ispirata ai romanzi del giornalista e scrittore Gaetano Savatteri editi da Sellerio, Màkari è il risultato di una brillante trasposizione televisiva a metà tra giallo, noir e mèlo.
Una sfida tutta nuova per Michele Soavi, regista che firma i quattro episodi in onda su Rai 1 dal 15 marzo per quattro prime serate.
“Per me è stato un salto in un genere nuovo, perché ho cercato di coniugare giallo e commedia”, spiega Michele Soavi nel corso della conferenza stampa. “Sono rimasto fulminato dal mal di Sicilia. Una terra quasi invadente all’inizio, ma che impari ad apprezzare. C’è un’aria di benessere, forse dato dal mare”.
A confermare la centralità della Sicilia definendola un personaggio “dal quale non si può prescindere” è proprio Gaetano Savatteri, l’autore dei racconti basati sulle vicende dello scrittore e investigatore un po’ per caso Saverio Lamanna.
Ad interpretarlo è un attore siciliano, il già citato Claudio Gioè che dopo l’esperienza in Vite in fuga, ambientato in parte in Trentino Alto Adige, torna a recitare nella sua Terra.

Claudio Gioè: “Màkari è l’occasione per parlare di una Sicilia contemporanea”
Definendosi “un naufrago alla scoperta del valore dell’amicizia” Claudio Gioè entra nei panni dell’ironico e sfaccettato Lamanna. Un personaggio il suo che dopo aver perso un prestigioso impiego al Ministero degli Interni decide di tornare nella sua isola natia per riscoprire se stesso.
Ed è proprio a Màkari, una piccola frazione di San Vito Lo Capo, che Saverio riscopre importanti legami come quelli nei confronti del fedele amico “allergico ai vestiti” Piccionello (Domenico Centamore), e della sveglia e affascinante Suleima (Ester Pantano).
“Saverio, il protagonista, cade sotto la freccia di cupido scoccata dal personaggio femminile, che ho voluto dipingere quasi come una Venere” spiega il regista Soavi in riferimento al ruolo della bella Suleima.
La stessa Ester Pantano, giovane interprete anche lei siciliana, descrive il suo personaggio come una donna intraprendente e molto curiosa, una spalla inevitabile nella nuova vita di Saverio Lamanna.
Ma come ha fatto l’attrice a calarsi nei panni del suo personaggio, una donna diversa dal canone della “poliziotta” di una fiction? “Mi è stato svelato pian piano il mio ruolo nella serie” ammette Ester. “E mi ha subito interessato, in quanto personaggio che tiene testa ai maschi, e non è una femme fatale, che usa il proprio corpo per primeggiare. Si relaziona con gli uomini alla pari, gioca con loro.”
Anche Domenico Centamore ha amato sin da subito il suo stravagante ruolo. Un personaggio “moderno nella sua sicilianità”, come lo definisce l’attore, e che per questo lo ha fatto sentire libero. Come ricorda infatti lo stesso interprete di Piccionello: “In Sicilia essere liberi è una bella vittoria”.
Màkari e la sua “indagine socio-culturale“
Insieme i tre protagonisti formano un triangolo psicologico, quello in grado di trasportarci puntata dopo puntata attraverso un’indagine socio-culturale ma con “l’occhio della distanza”, come dichiara Claudio Gioè.
Scopriamo così che il racconto di Màkari ha lo scopo di superare i luoghi comuni della Sicilia grazie alla rappresentazione di un’isola più moderna e consapevole. Non a caso lo stesso protagonista spiega che: “Lamanna è un personaggio portatore di una nuova luce sulla Sicilia moderna. Con tutti i suoi aspetti poetici e romantici.”
Ma se è vero che da una parte Màkari ci racconta del fascino e delle contraddizioni della Sicilia, dall’altra ci trasmette anche un desiderio di normalità in un periodo complicato come questo.
A tal proposito noi di Tvserial.it abbiamo chiesto al regista Michele Soavi di raccontarci le difficoltà incontrate nel corso delle riprese alla luce delle restrizioni dovute al Covid-19, e il modo in cui sono state superate.
“Sì, è stato difficile, eravamo in pieno lockdown” ammette Michele Soavi. “Si sono verificati anche due falsi positivi sul set. Il lavoro più complesso è stato gestire le comparse e i generici, che venivano sempre tamponati, ma non potevamo avere in numero eccessivamente elevato. Abbiamo usato alcuni effetti visuali per aumentare il numero delle comparse a volte.”
Il volo compone la sigla di Màkari: musiche ed emozioni
La pandemia non è riuscita quindi a fermare il progetto di Màkari, una storia fresca e intrigante circondata dalla magica cornice della Riserva dello Zingaro di Castellammare del Golfo, ma arricchita anche dalla particolare sigla di apertura.
Nel corso della conferenza stampa scopriamo infatti che è Ignazio Boschetto de Il Volo ad aver scritto e interpretato insieme a Gianluca Ginoble e Piero Barone il brano di apertura della fiction, definita da Ignazio “una canzone nata in Sicilia, fatta di diavoli e santi”.
La conferenza si chiude proprio con la voglia e la speranza di poter riscoprire presto gli splendidi territori di Màkari, fiction che nonostante ci faccia sognare, si allontana dagli stereotipi “riuscendo a relazionarsi con i problemi più tangibili” (Claudio Gioè).
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