Andrea Arru ospite a Le Iene
Martedì 12 dicembre 2023 su Italia 1, Andrea Arru è ospite a Le Iene. Andrea Arru è il giovanissimo protagonista della serie Di4ri, targata Netflix. La seconda stagione della serie prodotta da Stand by me e scritta da Simona Ercolani, approda dal 6 dicembre 2023 sul colosso dello streamer. Racconta le vicende degli alunni che studiano presso la scuola media di Marina Piccola. Sono sette i nuovi episodi, che affrontano molti temi diversi: dalla ribellione all’affermazione di sé, dall’ansia per il proprio futuro all bullismo femminile, dal senso di appartenenza ad un gruppo all’accettazione dei nuovi partner dei genitori, passando per l’amore e l’amicizia. Restano il punto di forza anche della seconda stagione, la verità e il realismo con cui sono raccontate le storie e le emozioni dei giovani nel corso del primo ciclo di episodi. DI4RI è una produzione Stand by me, scritta da Simona Ercolani con Mariano Di Nardo, Livia Cruciani, Serena Cervoni, Maria Sole Limodio, Flavio Nuccitelli, Angelo Pastore, diretta da Alessandro Celli.
Tornando all’attore protagonista, Andrea Arru, è al centro del monologo della serata di ieri a Le Iene.
Il monologo dell’attore di Pietro in Di4ri
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L’argomento top secret, ormai è svelato. Si tratta del bullismo. “So cos’è il bullismo. L’ho vissuto sul mio corpo e nella testa. Ci ho sbattuto contro come un frontale, che mi ha sbalzato fuori dalla mia infanzia. Il mio è un caso particolare, ma è sempre un caso particolare a renderti diverso dagli altri; quelli con cui vuoi giocare e che – invece – ti vedono come qualcuno da isolare, da ferire, da eliminare. A otto anni i miei genitori mi avevano iscritto a un’agenzia di moda e la mia foto era finita sul giornale. A nessuno, nel mio paesino, era capitata una cosa così strana. Chi mi credevo di essere? Hanno iniziato a gridarmi i peggiori insulti e a affiancarmi nomignoli che ancora mi rimbombano in testa. Ogni giorno tornavo a casa in lacrime. Poi ho iniziato a fare a botte, per difendermi. Subito mi sono sentito meglio, ma in realtà non facevo altro che riprodurre la stessa violenza che subivo. Ho dovuto cambiare scuola perché ogni giorno finiva in rissa. Solo quando sono riuscito a parlarne ho capito che la mia forza non stava nei miei muscoli, ma nella capacità di trasformare quella rabbia in orgoglio per ciò che ero cosicché nessuno potesse più farmi del male.”
È così che è diventato il suo supereroe, realizzando il sogno di diventare attore. Termina con un appello: “se anche tu stai vivendo questo incubo che ti sembra senza uscita, fidati. Non è così. Non sei solo“. Il consiglio è di chiedere aiuto a chi è pronto a dispensare amore. La diversità è un dono che rende unici e speciali.
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