“Non chiamatela seconda stagione”
“Nella homepage di Prime Video c’era Jack Ryan e c’eravamo noi”: a poco più di un anno dall’esordio di Scatola Nera, il regista e creatore della serie Elia Castangia ricorda divertito la sensazione di incredulità scaturita dall’essere stato catapultato nella costellazione Amazon.
Prodotta da Roberto Bosastra di Zen Europe, la nuova stagione intitolata “Nella Scatola Nera” approda su Amazon Prime Video dal 7 dicembre. Squadra che vince non si cambia.
Un fenomeno, quello di Scatola Nera, che sorprendentemente è approdato nel mainstream, acquisendo una certa mistica alimentata dal passaparola tra critici televisivi, addetti ai lavori, e soprattutto appassionati riuniti grazie al potere aggregativo dei social network. “Una cosa piccola, artigianale, creata in modo un po’ magico, è finita su Amazon” riassume Elia Castangia a Tvserial.it.
“Non eravamo più quelli che si erano messi di buzzo buono per fare una serie” spiega il regista, che aggiunge: “Eravamo quelli di Amazon”. Per questa ragione, Nella Scatola Nera ha puntato a superare l’incarnazione che l’ha preceduta. Nel farlo, la produzione ha dovuto fronteggiare circostanze straordinarie.
A poche settimane dal primo ciak, l’emergenza Covid-19 ha interrotto le riprese. Senza demordere, la troupe di Nella Scatola Nera è stata tra le prime a tornare sul set lo scorso maggio per completare il lavoro sui nuovi episodi.
“Abbiamo fatto una bolla, un po’ come nell’NBA” ricorda Elia Castangia di quel periodo, durante il quale tutta la troupe si è isolata in un albergo per ultimare le riprese. “Go big, or go home”: proprio come in una partita dell’All Stars, o ci provi fino in fondo, o non ci hai davvero provato.
Come la precedente antologia, Nella Scatola Nera mantiene al centro la teatralità, cifra stilistica e elemento caratterizzante che raramente viene raccontato dalle serie tv.
La commedia sul gruppo di attori desiderosi di sentirsi riscattati assume una piega thriller nella nuova stagione. “Non è la seconda” specifica Elia Castangia, che si è battuto per conferire ai nuovi episodi un titolo differente da quello dei precedenti.
Una storia, otto punti di vista

“Partendo dall’evento criminale della passata stagione, Nella Scatola Nera racconta l’indagine della polizia per risolvere il caso e trovare il colpevole” racconta il creatore della serie.
A fronte di questa premessa, era difficile mantenere il tono comico dei precedenti episodi: la storia aveva ormai assunto vita propria, secondo il regista, che ha detto di avere solamente assecondato l’evoluzione di quei personaggi.
L’impianto narrativo abbandona la commedia per assumeri dei connotati ben noti agli appassionati di serie televisive, da Le regole del delitto perfetto a Élite. Due tragedie, molti interrogativi e una manciata di possibili colpevoli.
Il luogo fisico del teatro si smaterializza per lasciare posto ad un purgatorio dove i protagonisti si ritrovano a fare i conti con le rispettive amarezze e quelle degli altri, in attesa di essere interrogati.
“Ma perché dobbiamo raccontare una storia che diventa interessante dalla puntata quattro? Metti che poi gli spettatori non si fidino”: il regista e Alessandro Betti, interprete del capocomico Tobia, avevano a lungo dibattuto sullo sviluppo della trama della seconda stagione, che in una prima bozza entrava nel vivo a partire dal quarto episodio.
A favore di un ritmo più serrato, Nella Scatola Nera si sofferma su diciotto fatidici giorni che intercorrono tra il momento in cui il crimine è stato compiuto ad un altro culmine.
Insieme a Betti, tornano gli interpreti della prima stagione Marta Zoboli (Marta), Antonio Ornano (Antonio), Enzo Paci (Enzo), Ilaria Serantoni (Valentina), Marial Bajma Riva (Chiara) e Luca Cesa Luca (Luca). A loro si aggiungono Clara Terranova nelle vesti dell’ispettirice Matilde Di Malta, Pia Engleberth, e le guest star Ale e Franz.
Secondo Alessandro Betti, attualmente sul set di Ridatemi Mia Moglie, nella nuova stagione “È un po’ come si spegnessero le luci su un aspetto della vita, la parte più luminosa e comica, per raccontare la parte più scura.”. Il suo personaggio, Tobia, si è sempre distinto per la sua capacità di districarsi tra i rapporti che si articolano nella compagnia di cui lui è abile burattinaio.
Nei nuovi episodi, tuttavia, si ritrova al banco degli imputati. L’ispettrice Di Malta (Terranova) è convinta che lui sia il colpevole, e sarà pronta a tutto pur di dimostrarlo. “Già la prima stagione raccontava la parte più buia in ciascuno di noi” riflette Alessandro Betti, che continua: “Il fatto di essere dentro alla scatola nera conferisce ulteriore profondità a questi personaggi”.
La loro discentio ad inferos sarà vista attraverso i punti di vista di ciascuno di loro. “La realtà non è unica, è multiforme” anticipa il regista Castangia.
Non esiste una verità incontestabile, perché Nella Scatola Nera la semplice percezione costituisce un dato di realtà. E con otto versioni contrastanti, spetterà allo spettatore il privilegio di sospendere la propria incredulità.
“La terza stagione? C’è già un’idea”
Incalzati sulla possibilità di continuare la serie con un terzo atto, Alessandro Betti ed Elia Castangia ammettono di avere già delineato gli sviluppi narrativi.
A deciderne il fato sarà il pubblico di abbonati Prime Video: “Siamo appesi al successo di questa stagione, e se avrà un pubblico che ne reclamerà una terza” confessa il regista.
Le preposizioni cui attingere per i titoli dei futuri capitoli, di certo non mancano: “Volendo ce n’è da fare” scherza Alessandro Betti.
In apertura di post il video integrale con il racconto di Elia Castangia e Alessandro Betti riguardo all’esperienza di Nella Scatola Nera, disponibile in streaming su Amazon Prime Video dal 7 dicembre.
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