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Patrick Dempsey dislessia: ecco il racconto dell’attore!
Dopo la sua partecipazione alla serie televisiva Grey’s Anatomy, la vita di Patrick Dempsey è diventata oggetto di curiosità da parte di tutti i fan della serie. Quello che forse non tutti sanno, comunque, è che l’attore convive, dall’età di 12 anni, con un disturbo che ha reso molto difficile il suo lavoro, soprattutto nei primi tempi. Patrick Dempsey è infatti affetto da dislessia e, anche se non ne ha mai fatto mistero, ha confessato in più di un’occasione che questo disturbo gli ha reso molto difficile prendere parte ai provini.
Patrick Dempsey è tornato a parlare di questo suo disturbo recentemente, nel corso dell’evento Power of Possibilities 2018 organizzato da Gathepath. In questa occasione l’attore ha ripercorso tutta la sua carriera, confidando le grandi difficoltà durante i provini: “Quella dell’attore è forse la professione peggiore che avrei potuto scegliere. È tutta incentrata sulle parole. Ho fatto audizioni per 10 anni e non potevo semplicemente presentarmi là e leggere. Di solito ti danno un copione con una decina di scene e quando arrivi al provino ne provi un paio, ma non sai mai quale ti chiederanno. Quindi dovevo memorizzare tutte le battute di quel copione. Grazie a Dio sono portato per questo lavoro, altrimenti avrei gettato la spugna”.
L’attore ha anche ricordato quanto sia stato difficile per lui il periodo scolastico, quando si sentiva diverso dai suoi compagni: “Vogliamo tutti appartenere a qualcosa, vogliamo credere in noi stessi e avere fiducia. Quando non rispecchi le aspettative della società su ciò che è considerato perfetto o normale, questo ti segna. Ti senti messo da parte, scartato”.
Patrick Dempsey ha voluto ricordare a tutti che non importa quale sia il problema, ma che se si lavora sodo tutti possono raggiungere i propri obiettivi: “Il viaggio di ciascuno di noi è diverso, ma la cosa più importante è sapere che questo non ha nulla a che fare con il vostro grado di intelligenza, assolutamente. Odio le etichette perchè ti rinchiudono in una scatola ed è quello che la società pensa che tu sia. Dovete scoprire il vostro vero valore e l’ambiente migliore che vi sproni, così che possiate trovare il vostro dono”.
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