C’è una piattaforma streaming (sì, un’altra) di cui probabilmente ignorate l’esistenza ma di cui sentirete molto parlare. Si chiama Hayu, è parte di NbcUniversal – la famiglia è quella di Comcast – e costituisce il primo servizio in abbonamento di streaming completamente dedicato ai reality del mondo Bravo (l’emittente americana via cavo che li trasmette in patria). La sua particolarità sta nell’offrire tutti gli episodi e tutte le stagioni, in un unico posto, in contemporanea con gli Stati Uniti e in lingua originale.
Lanciato nel Regno Unito, in Irlanda e in Australia nel marzo 2016, Hayu è attualmente presente in Italia e in oltre 40 paesi. Con oltre 300 show, per un totale di oltre 9mila episodi disponibili per il download e in streaming su tutti i dispositivi mobile, tablet, laptop e smart tv. Il prezzo – poco meno di 5 euro al mese – dell’abbonamento è decisamente più basso rispetto a quello della concorrenza
La strategia di Hayu, in uno scenario sempre più competitivo dove i budget delle serie televisive lievitano più delle pizze che preparavamo in lockdown, è quella di non toccare palla nel campo scripted per convergere le proprie forze nel campo dei reality e dei talent show, con nuovi titoli disponibili ogni mese.
Dal mega-franchise di The Real Housewives – nato nel 2006 sulla scia della popolarità della serie tv Desperate Housewives – composto da 11 versioni negli Stati Uniti e ben 21 adattamenti internazionali (compreso il nostro remake partenopeo), alla saga dell’imprenditrice Lisa Vanderpump e del suo staff – epopea da dieci stagioni più due spin-off – passando per le 20 stagioni della competizione culinaria di Top Chef (in onda dal 2006 negli stati Uniti) con i suoi innumerevoli spin-off, fino ad arrivare alle stravaganze dei viaggiatori che scelgono i super-yacht di Below Deck, in onda dal 2013 e genitore di ben quattro serie-costola. Il clan Kardashian – che per venti stagioni ha trovato casa su Bravo, prima di migrare altrove – è sempre disponibile per un altro rewatch, così come gli svariati speciali dedicati alla famiglia più paparazzata del mondo. Spazio anche per il lato più cupo – ma non meno avvincente – dei documentari e delle docuserie True Crime: su Hayu ci sono prodotti come The Real Murders che ripercorrono casi di cronaca nera realmente accaduti.
La cifra stilistica di Hayu sono le grandi personalità: donne che non hanno paura di dire la propria, divertire (e divertirsi) e scatenare pandemoni che intrattengono milioni di telespettatori al mondo. Non a caso alcuni dei volti più riconoscibili delle serie afferenti alla galassia Bravo sono donne come Teresa Giudice, Kathy Hilton (sì, madre di Paris e Nicky), Denise Richards, Lisa Rinna, Kyle Richards e Erika Jayne – quest’ultima personalità estremamente polarizzante, tanto da aver portato persino Jennifer Lawrence, due volte premio Oscar e super-fan del mondo Bravo, a commentare le sue recenti prodezze in Real Housewives of Beverly Hills.
Qual è il segreto di Hayu? L’intuizione di Andy Cohen – deus ex-machina della programmazione di Bravo nonché progenitore del franchise delle Housewives – è stata quella di offrire un intrattenimento senza pretese ma soprattutto senza sensi di colpa. I reality-show – esplosi nel prime-time americano all’inizio degli anni Duemila col successo di Survivor e The Amazing Race – erano sinonimo di televisione dal basso valore qualitativo: i cosiddetti “guilty pleasure”, così venivano definiti ovvero ‘piaceri peccaminosi’, venivano guardati da milioni di telespettatori anche se nessuno di loro lo avrebbe ammesso (un po’ come accade con l’elettorato di destra).
Bravo ha riportato in auge uno stile – quello dell’edonismo americano lanciato negli anni Ottanta dall’era reaganiana – opulento, caotico e impenitente. Che siano casalinghe (per niente disperate) o i personaggi che si mostrano senza pudore alcuno a Botched, nessuno nelle serie in onda su Hayu sente il bisogno di giustificare sé stesso o il proprio stile di vita. Non ci sono filtri e soprattutto non c’è spazio per i moralismi: siamo di fronte alla guilt-free television, il piacere di guardare qualcosa per il suo semplice valore di intrattenimento, senza il bisogno di mostrarsi più intelligenti o raffinati.
La formula, ben rodata nel corso degli ultimi due decenni, è un fenomeno capace di bucare lo schermo – letteralmente. Dal 2019 Bravo organizza una convention annuale – per l’appunto chiamata BravoCon – che lo scorso ottobre ha accolto 30mila fan al Javits Center di New York City per dare l’opportunità al pubblico di incontrare più di 150 personalità della galassia Hayu. L’evento, nell’arco di tre giorni, ha generato più di 74 milioni di stream sulle piattaforme di NbcUniversal negli Stati Uniti. Come dicono gli anglosassoni: “one man’s trash is another man’s treasure”: ciò che qualcuno potrebbe considerare spazzatura sarà la miniera d’oro di qualcun altro.
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