Rita Levi-Montalcini, un film tv per rendere omaggio a un’icona
“Abbiamo cercato di fare non una caricatura ma un’imitazione e non di lei da grande grande grande, ma di lei all’epoca del Nobel e non era esattamente come noi la ricordiamo. Era molto più rapida nel suo modo di parlare, aveva queste impennate di eloquio veloce e poi improvvisamente rallentata, un timbro vocale che si avvicinava a quella della Montalcini centenaria – quasi – che noi ricordiamo di più e poi togliere. Togliere per portarla a una verità, a un omaggio.” Queste sono le parole di Elena Sofia Ricci, l’interprete di Rita Levi-Montalcini nel film tv coprodotto da Rai Fiction e Cosmo Productions EU al debutto in prima visione il 26 novembre 2020.
Nel corso della presentazione per la stampa di sabato 14 novembre 2020, l’attrice racconta il percorso di preparazione per interpretare la scienziata. Ci è voluto un lavoro meticoloso per trovare un equilibrio tra quello che è il “nostro immaginario collettivo” della donna e quella che lei era effettivamente ai tempi del Nobel.
Una Rita Levi-Montalcini “restituita come noi la portiamo nel cuore” con un lavoro meticoloso
Per questo “ho voluto mettere un po’ di quella Rita Levi-Montalcini che noi ricordiamo più adulta in quella Rita-Levi Montalcini più giovane che nella realtà camminava dritta ma che non ce l’avrebbe restituita come noi la portiamo nel cuore.”
Così Elena Sofia Ricci, sotto la guida del regista Alberto Negrin e di Emanuela Aureli che le ha fatto da coach, apporta “due o tre cose che ce la ricordassero con amore” senza farne una imitazione.
Rita-Levi Montalcini dedica la sua vita alla scienza, ma ha rinunciato a tutta un’altra parte dell’esistenza. Non è madre, non ha un marito, dedica corpo e anima alla ricerca.
“È stato bello poter raccontare di questa donna che per noi è un monumento” racconta Elena Sofia Ricci. È ormai un’icona, è un orgoglio nazionale la cui memoria resta, ma non per questo inossidabile.
I lati umani e le fragilità “la rendono meravigliosamente vicina”
Spesso, specialmente davanti a personalità di successo, siamo portati a vedere solo l’aspetto levigato e pubblico. Non immaginiamo che tutti – persino chi ha vinto un Nobel – sia fragile. Invece “questi lati umani, queste fragilità, questo senso di inadeguatezza di non meritare quasi le cose avute, compreso il Nobel, ce la rendono meravigliosamente vicina” racconta Elena Sofia Ricci che ha interpretato Rita Levi-Montalcini.
Quest’ultima ha rinunciato a famiglia per dedicarsi alla carriera. Quando, invece, si cerca di avere entrambi “il senso di non essere mai all’altezza è costante e quotidiano”, ammette l’attrice. Se perfino una donna come Rita Levi-Montalcini, però, ha momenti di fragilità possiamo sentirla vicina.
È straordinario, quasi incredibile come la scienziata ci dia “anche la sensazione che tutto quello che lei ha fatto sia possibile per tutti.” È vero, lei ha vinto il Nobel che non è per chiunque. Le sue armi più potenti, però, non sono la fama e il successo. Sono la passione e l’amore per il prossimo.
Com’è il film tv su Rita Levi-Montalcini? La recensione di Tvserial.it
Noi di Tvserial.it abbiamo avuto l’onore di guardare in anteprima il film tv dedicato a Rita Levi-Montalcini, in onda il 26 novembre 2020 su Rai 1 in prima tv assoluta. Com’è Rita Levi-Montalcini e perchè prendersi due ore scarse da dedicarle? Questo è il nostro pensiero.
Davanti a personalità di spicco il rischio è quello di un omaggio fine a se stesso. Il film tv su Rita Levi-Montalcini l’ha corso ma evitato con grazia. Elena Sofia Ricci presta voce e volto – con generose quantità di trucco – a una scienziata che ha ancora tanto da insegnarci. È l’eleganza a contraddistinguere la sua interpretazione persino nelle scene di grande stanchezza del personaggio a fronte del lavoro diurno e notturno senza sosta. L’adattamento televisivo per la regia di Alberto Negrin non pretende di essere un ritratto esagerato ma affronta in modo diretto e in punta di piedi al tempo stesso tematiche del passato, del presente e – perché no – anche del futuro.
Sono accennate, ad esempio, la Seconda Guerra Mondiale e l’allontanamento degli studenti e degli insegnanti dalle scuole italiane per legge, tasti dolenti della Storia. “Ciascuno interroghi la propria coscienza” perché “quello che sta accadendo qui, oggi, non riguarda solamente me o gli ebrei, ma tutti quanti voi” sono le parole del mentore della scienziata, ebreo come lei. A distanza di anni da queste leggi che fanno rabbrividire, resta vera la prima parte del suo discorso. La nostra coscienza è il faro dovrebbe indurci ad agire, anche in questo periodo, quando siamo chiamati a una forte responsabilità civica di fronte a un’emergenza sanitaria.
In quest’ottica è più che mai attuale, la necessità che la sperimentazione medica continui. Il personaggio di Elena Sofia Ricci, in un momento di sfogo tra estenuazione e incomprensione da parte delle autorità, ci mette in guardia. Non esiste regola che tenga, orari di laboratorio stabiliti perché “la ricerca non ha orari”. Visto il momento storico che stiamo vivendo tutti, abbiamo bisogno di persone che ci credano con ogni fibra del loro essere. Confidiamo in chi ha studiato con coscienza e speriamo che continui a farlo e non si scoraggia di fronte ai primi risultati desolanti.
La carriera di Rita Levi-Montalcini non è stata un successo senza scotti da pagare. Anche di fronte alle difficoltà si rimbocca le maniche perché a volte quelle che si pensano essere “false speranze” in medicina, possono diventare le prime intuizioni per cure che salvano vite.
Questo è un film che può essere apprezzato da tutti, esperti in medicina e non. Oltre alla figura di Rita Levi Montalcini, resta impressa anche quella del suo mentore che insegna una lezione valida a ogni età. “Non smettere mai di dubitare, mai di pensare perché non c’è libertà senza la conoscenza”.
Guarda il video della presentazione stampa di Rita Levi-Montalcini con Elena Sofia Ricci all’inizio di questo articolo.
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