
Supernatural 13×15 “A Most Holy Man” – recensioni
Ebbene rieccoci con i nostri adorati cacciatori e, mi viene spontaneo da dire, finalmente soli. Era un bel pezzo che non vedevamo il nostro amabile duo di nuovo da solo (che, a mio modestissimo parere, è il momento in cui danno il loro meglio) ed eccoci serviti.
I nostri ragazzi sono alla ricerca degli ingredienti per aprire il portale inter-dimensionale. E mentre Cass si sta facendo un giretto in Terra Santa per il frutto dell’Albero della Vita, i ragazzi cercano un modo per accaparrarsi il sangue di un uomo santissimo, quindi il sangue di un santo.
Nessuno meglio di noi italiani che nel cinema delle reliquie ci viviamo da secoli e secoli sappiamo come sia pieno di bufale, ma il nostro Sammy sembra aver scovato una venditrice affidabile, una certa Margaret Astor.
I ragazzi incontrano questa donna (che non ricorda nemmeno lontanamente Bella della terza stagione) che, diciamo, mostra fin da subito un debole per Sam (come darle torto, del resto). Quindi, per fargli un favore, indirizza i ragazzi verso un altro tipo, Greenstreet, una sorta di antiquario. Il tizio, pieno di boria e odioso, ha quello che serve ai ragazzi, il sangue di Sant Ignazio, ma è più che sicuro che i ragazzi non se lo possano permettere. Dunque gli propone una “canaglieria” (tutto il gergo della puntata è stato super divertente!). I ragazzi devono recuperare il teschio di San Pietro, appena trafugato da un’isoletta maltese, per conto di un gangster italiano (e te pareva). Una volta consegnato il teschio, avranno il sangue.
I ragazzi non hanno molta scelta e nonostante l’idea di affrontare un mafioso non gli piaccia granché accettano il patto.
Grazie al nostro Sam, che distoglie Dean dall’ennesima bella che stava accalappiando (cosa che non gli vedevamo fare da un trilione di episodi! Alleluja, ogni tanto si risvegliano!), scoprono l’identità del ladro maltese, un certo Antonio Miele (che i ragazzi chiamo Mile tutto il tempo, ma qualcuno si è informato sulla pronuncia?!).
Peccato che in camera di Miele non ci sia il teschio e anzi il tipo sia bello che stecchito.
I ragazzi, appena fuori l’hotel e dopo la botta in testa di Sam (la battuta di Dean sui capelli da principessa Disney del fratello è stupenda) vengono fermati da alcuni tirapiedi del nostro mafioso, che porta i ragazzi proprio a casa del gangster.

Praticamente, un po’ come al solito, i ragazzi si ritrovano di nuovo a dover seguire (cosa che tanto poi non fanno mai, in barba a tutti quanti) le istruzioni di qualcuno che sembra più potente. E con la battuta vi farò un’offerta che non potrete rifiutare i Winchester devono ahimè cambiare bandiera e pensare di lavorare per l’uomo.
Nelle loro ricerche, però, succede qualcosa di inaspettato, cioè l’incontro con l’ennesimo nuovo giocatore di questo incontro di scacchi. Sulle tracce del teschio c’è anche Padre Camilleri, il parroco della parrocchia a cui il teschio è stato trafugato. Qui è l’unico ad avere obiettivi nobili, dato che vuole riportare la reliquia a casa nonostante sappia benissimo che si tratta di un falso. A lui questo non importa, il teschio è un simbolo che accende la fede dei fedeli.
Sam inizia ad avere le sue remore nel consegnare infine il teschio a Greenstreet, perché capisce che dovrebbe tornare a Malta con il prete.
Mentre fanno una sorta di fronte comune, scoprono che i numeri annotati su un semplice foglietto in camera di Miele erano un numero di spedizione. Intercettano così un nuovo tirapiedi e si trovano nel bel mezzo di un’asta inaspettata. La nostra bella signora amica di Sam infatti è entrata in possesso dell’oggetto prezioso e adesso è intenzionata a venderlo al miglior offerente. All’asta stanno per partecipare il mafioso, Greenstreet e il nostro Sam con i soldi portati da Padre Camilleri.
Peccato che tutto vada storto quando lo scagnozzo della donna decide di ucciderla per entrare in possesso del teschio e dirigere la trattativa. A quel punto tutti iniziano a sparare. Ci restano secchi tutti, tranne Greenstreet, che è del tutto innocuo, e il nostro terzetto.
Dopo aver appurato che Greenstreet li stava solo raggirando, dato che non è in possesso del sangue del santo, i ragazzi fanno in modo di consegnarlo alle autorità e di riconsegnare nelle mani del buon padre il teschio, per portarlo a casa.
Prima di congedarlo, Sam chiede al padre cosa significhi il titolo di cui è stato insignito direttamente dal Papa per le opere di bene da lui create. Padre Camilleri, con la sua umiltà, dice solo che è un titolo per “un uomo santissimo”.
Si direbbe che è stata proprio la divina Provvidenza a fargli fare quest’incontro, visto che i ragazzi tornano al bunker con il sangue necessario (avuto per altro senza raggiri ma con un semplicissimo taglietto).
Infine, abbiamo i nostri ragazzi che discutono, come gli capita spesso, sulla loro “missione” (di cui Sam sappiamo essere insicuro dall’inizio della stagione, visto che sembra solo un susseguirsi di mostri e minacce senza mai concludere nulla). Dean rassicura il fratello, forse toccato dalle parole di Padre Camilleri, dicendogli semplicemente che lui “ha fede”.

Devo dire che, nonostante si tratti quasi di un filler, visto che alla storyline aggiungiamo solo l’ingrediente che serve per il portale, questo episodio mi è piaciuto molto. Intanto, vedere i ragazzi da soli a me fa sempre piacere, senza Cass, senza Mary e senza perfino l’adorabile Jack. Perché alla fine, ormai da qualche stagione, i due fanno un fronte comune che adoro. Nonostante discutano e a volte siano in disaccordo, trovano infine sempre il modo di trovare un punto di incontro, verso una visione più saggia e giusta di agire. Questo dimostra la loro crescita non solo come persone ma come duo, senza l’impuntarsi (di solito di Dean) che abbiamo visto nelle stagioni centrali.
Finalmente abbiamo visto di nuovo qualche battuta divertente, come tutto il siparietto su “cosa faresti se ti dovessero rubare l’Impala” in cui Dean ha smesso di ascoltare il fratello entrando in un loop da super gelosone della sua bella macchinina. Anche i personaggi incontrati in questo episodio mi sono piaciuti, tutti quasi macchiette eppure divertenti e centrati.
Insomma, ogni tanto un po’ d’aria fresca. Ci voleva.
Adesso purtroppo lo show torna in pausa, e per l’episodio che deve arrivare (il primo episodio cartoon nella storia di Supoernatural!) dobbiamo attendere qualche settimana.
Alla prossima!
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