Thandie Newton nuda in Westworld per un motivo
Nel secondo episodio di Westworld, “Chestnut”, l’Host Maeve Millay, prostituta e tenutaria del bordello di Sweetwater è protagonista di una delle scene emotivamente più forti viste finora: applicando la tecnica imparata per risvegliarsi dagli incubi che la perseguitano, Maeve si desta nel mezzo di un intervento chirurgico. Perfettamente a suo agio nel XIX secolo, è terrorizzata dalla tecnologia che si trova davanti nel backstage del parco. Cerca di scappare, con la ferita all’addome ancora aperta e sanguinante, completamente nuda e scioccata dalla realtà che vede, inclusa una stanza dove gli hosts “uccisi” vengono decontaminati e accatastati come cose. Inizialmente questa scena era stata collocata nel Pilot, ma dato l’impatto, i produttori hanno pensato di allungare un po’ la sequenza del primo episodio e di collocare questo frammento al termine del secondo.
Una delle prime domande che la produzione ha posto a Thandie Newton (Maeve Millay) ha sondato la sua disponibilità a girare scene completamente nuda. Ovviamente l’attrice, che ha sostenuto diverse campagne contro la violenza sulle donne e criticato spesso i registi per l’uso che fanno del nudo, ha avuto bisogno di motivare la sua scelta. “Non mi capita tutti i giorni di essere nuda sul set” ha dichiarato “per me spogliarmi completamente è un affare serio”, soprattutto in relazione ai suoi figli e a quello che potrebbero pensare o subire dagli altri a causa di questa scelta “questo dimostra il livello di fiducia che ho in queste persone”.
Ciò che l’ha convinta è stato il senso che la nudità riveste nello show in quanto espressione di vulnerabilità. I programmatori considerano gli Hosts come carne da macello, come “cose” prive di qualsiasi dignità. La nudità serve quindi a rendere lo spettatore consapevole di quanto gli androidi siano indifesi aumentando l’empatia con loro: è proprio la fragilità espressa dalla nudità nel backstage di Westworld, che rende lo spettatore più conscio del suo significato in altre scene.
Paradossalmente, Thandie Newton ha finito per essere maggiormente a suo agio nelle scene di nudo, che in quelle in cui veste il tipico abbigliamento da prostituta del XIX secolo. Il fatto che in quel periodo stesse allattando suo figlio ha reso ancora più difficile mercificare il proprio corpo, far sì che, seppur nella finzione, fosse un oggetto di attrazione sessuale. “Tutte le volte che dovevo indossare quel costume, mi sentivo fisicamente depotenziata. Quando ero nuda, mi sentivo completamente a mio agio perché non ero oggettificata. Non è affascinante?”.
La riflessione della Newton continua “Mi sentivo più potente nuda e le persone mi trattavano con più rispetto. Sul set c’era molto rispetto in generale, ma quando indossavo il corsetto, le persone guardavano il mio seno tutto il tempo. Non c’era niente da fare, uomini o donne, non potevano fare a meno di guardare”. Questo ci suggerisce una riflessione in merito alle immagini che vediamo in tv o sui social media “Non sto certamente invocando il nudo ovunque, ma è stata una rivelazione certamente interessante sentirsi più potente nuda, che vestita con un corsetto dalla spiccata connotazione sessuale”.
Nelle sue scelte lavorative, Thandie Newton ha sempre cercato di esprimere delle soluzioni a tematiche importanti come la violenza su donne e bambine e le differenze di genere, nonostante a suo parere sia difficile trovare delle scritture con ruoli femminili profondi e sfaccettati. Le motivazioni che sottendono ogni scelta effettuata in Westworld l’hanno convinta. “La prima volta che ho letto il pilot sono rimasta confusa. C’era molta violenza, molta mercificazione della donna (…).” Il contenuto del Pilot era talmente forte, che la Newton ha avuto dei dubbi. Una chiacchierata via Skype con Jonathan Nolan e Lisa Joy le ha chiarito che ciò che lo show intende mostrare è la depravazione degli uomini vista dagli Hosts, in pratica immaginare un commento al comportamento umano da parte dell’intelligenza artificiale. Un campo interamente da esplorare, ma più vicino alla realtà di quanto possiamo immaginare.
Lascia un commento