Disponibile su Amazon Prime Video da venerdì 14 giugno Too Old to Die Young, la serie creata da Nicolas Winding Refn assieme a Ed Brubaker, e diretta da Refn. Il cast della serie è capitanato da Miles Teller, William Baldwin e Jena Malone; lo completano John Hawkes, Cristina Rodlo, Augusto Aguilera, Nell Tiger Free, Babs Olusanmokun e Callie Hernandez.
La serie racconta la storia di Martin (Miles Teller), un poliziotto in carriera, e Jesus (Augusto Aguilera), un giovane boss della droga, che operano nella parte più pericolosa della San Fernando Valley. Le loro strade si incontreranno e i loro destini si legheranno in seguito a un violento atto di vendetta.
Chi ha già concluso il power-watching di Too Old to Die Young si starà chiedendo: ci sarà una seconda stagione? Sabato 27 luglio Jennifer Salke a capo degli Amazon Studios ha confermato che non si farà una seconda stagione di Too Old to Die Young.
Durante l’incontro con la stampa in occasione del press tour estivo indetto dalla Television Critics Association americana, Salke ha confermato che la serie è stata concepita e proposta al pubblico di abbonati Prime europei. “Siamo contenti della serie e mi sono scambiata dei messaggi con Nic Refn questa settimana” ha confermato Salke ribadendo che non c’è alcun dissapore con Refn a seguito della cancellazione di Too Old To Die Young 2.
La serie è stata ordinata ufficialmente l’8 febbraio 2017 per una prima stagione di 10 episodi. Successivamente, Too Old to Die Young è stata presentata e pubblicizzata con la dicitura “serie limitata”. Sebbene quella in uscita il 14 giugno è pur sempre la prima stagione, il ricorso a quest’espressione è atto ad impreziosire la straordinarietà del titolo e ad enfatizzare il ruolo di Refn nel progetto
Il regista di Drive e Neon Demon (che Prime Video ha distribuito negli Stati Uniti) Nicolas Winding Refn ridefinisce il concetto e i confini di racconto audiovisivo grazie alla libertà creativa concessagli da Amazon. Partendo da un’idea per un lungometraggio di 90 minuti ha realizzato quello che lui considera un film di 13 ore. “È un unico, lungo flusso e non è assimilabile alla struttura episodica” ha raccontato in un’intervista rilasciata a iNews.
Se per Refn il cinema e la televisione sono “morti”, il futuro dei film è rappresentato dalle piattaforme streaming. “Non ho alcun interesse nel racconto episodico” ha ribadito in un’intervista a CineEuropa, confermando di considerare TOTDY un lungo film e non una serie televisiva. Il punto di vista del creatore è indicativo di quello che potrebbe essere il futuro della serie. “Grazie a Dio Amazon mi ha sostenuto in ciò che intendevo realizzare e mi ha consentito di farlo da solo. Molta della televisione contemporanea è divenuta un concetto di produzione in serie, e non volevo passare un paio di anni della mia vita a lavorare in fabbrica”.
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