ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulla trama del film!
A long time ago, we used to be friends… “Veronica Mars” fu una serie teen a tinte gialle che andò in onda dal 2004 al 2007. Gli ascolti sul network UPN hanno sempre lasciato a desiderare, ma lo straordinario successo riscosso tra la critica riuscì ad assicurare nel 2007 una terza stagione, e il trasferimento su The CW. Sfortunatamente “Veronica” non trovò casa a lungo presso la neo-emittente: i fan (detti “marshmallows”) erano così determinati ad ottenere un rinnovo per la loro serie preferita che spedirono a raffica scatoloni su scatoloni di barrette Mars presso la sede di New York del canale! A maggio 2007 la serie si congedò dal suo affezionatissimo pubblico, con un finale aperto e concludendosi su una nota piuttosto amara. Nel mentre i suoi protagonisti non sono rimasti con le mani in mano: Kristen Bell (Veronica) è stata la voce di Gossip Girl per ben 6 stagioni, recita nella serie “House of Lies” e ha avuto una parte nel recente film Disney premio Oscar “Frozen – Il regno di ghiaccio”.

Una nuova speranza “Veronica Mars” ha fatto la storia ancora prima del “ciak!” iniziale. Una campagna colossale sul sito di crowd-funding Kickstarter ha reso il sogno del creatore Rob Thomas e di Kristen Bell una realtà cinematografica. La proposta fu lanciata il 13 marzo dell’anno scorso, lo stesso giorno della fumata bianca per Papa Francesco (una giornata epocale per marshmallows e fedeli!): se i fan fossero riusciti a raccogliere 2 milioni di dollari entro il 13 aprile, la Warner Bros avrebbe coperto i costi di distribuzione e marketing per il film. Della serie “se tu salti salto anche io, Jack!” Non l’avessero mai detto: in meno di 24 ore l’obiettivo era stato raggiunto, per arrivare quasi sei (!) milioni di dollari raccolti nell’arco di un mese, il ché ha permesso a Thomas di girare nella vera California, e di togliersi qualche sfizio per il casting: il conto corrente di Jamie Lee Curtis ringrazia. Ai fan erano state promesse diverse ricompense, a seconda dell’ingenza della donazione: a chi come me si è potuto permettere soltanto 10$ sono stati recapitati degli sticker con la scritta “I saved Veronica Mars on Kickstarter!”, e una copia dello script del film, disponibile dal giorno di uscita mondiale, il 14 marzo. Un fortunato “backer” (sostenitore) ha ricevuto l’opportunità di apparire nel film: Steven Degler, co-fondatore del sito di finanza XE.com ha donato ben 10,000$ per una parte nel film (è il vlogger che urla “Let’s get weird!” prima del video di James Franco che cerca di indossare un paio di skinny jeans).

Com’è andata Arrivato nelle mani sfregolanti e sudaticce dei fan esattamente nell’anniversario del lancio su Kickstarter, “Veronica Mars” è stato distribuito nelle sale americane in limited release (poco meno di 300 cinema in tutti gli Stati Uniti), e disponibile in digital download nel resto del mondo il 14 marzo 2014. Il film è stato un clamoroso successo: “Veronica Mars” è entrato nella Top 10 del box office americano, guadagnando 2 milioni di dollari nel primo weekend di uscita – e questo soltanto con gli introiti derivanti dai cinema. Anche la critica sembra aver accolto “VM” positivamente, con un rating di 74% su Rotten Tomatoes; ça va sans dire che il film ha trovato il più entusiastico consenso da parte dei fan, e questo è anche probabilmente il suo tallone d’Achille. Quasi tutte le critiche d’oltreoceano nel descrivere il film ricorrono all’espressione “too fan focused”: fatto per compiacere i fan, gli unici a disporre di una conoscenza approfondita delle 3 stagioni telefilmiche da poter cogliere ogni sfumatura della trama, che spesso risulta un po’ troppo autoreferenziale. Il creatore Rob Thomas ha risposto “mi va bene così, c’erano molte cose che io, quanto [i fan], volevo inserire nel film”.

© Warner Bros.
La trama Nei 9 anni che ha passato lontano dai nostri schermi, Veronica si è laureata in legge alla Columbia, vive a New York con Piz e si appresta a lavorare in un prestigioso studio di avvocati. Veronica torna a Neptune per aiutare l’ex grande amore della sua vita, il bad boy Logan Echolls, accusato di aver ucciso la fidanzata Carrie Bishop, loro compagna dei tempi alla “Neptune High School”. Un delitto compiuto sullo sfondo della corrotta e decadente Neptune, e Veronica torna la giovane investigatrice privata pronta a tutto pur di scagionare le persone a cui vuole bene: gli elementi del fim sono gli stessi degli episodi della serie, ma manca l’orizzontalità della trama (il “big mystery” lungo tutta la stagione) che rendeva “VM” intelligente e ben congegnato. La festa per il 10° anniversario della classe di Veronica è molto più godibile per noi che per la stessa protagonista: rivediamo le mean girls Madison Sinclair e Gia Goodman, oltre che un riformato Weevil. Il film non si discosta da questo sentimento commemorativo, e fa di questo la sua più grande forza; è il fattore nostalgia a renderci incollati allo schermo per più di 100 minuti. Sfido chiunque di voi a non commuoversi di fronte all’abbraccio tra “Mac”, Veronica e Wallace! Il film cerca di infilare quanti più cameo e riferimenti al telefilm di quanti gli spettatori possano effettivamente apprezzare, e non sempre sortiscono l’effetto desiderato.

A destra: Andrea Estella interpreta la nuova Carrie, che nel frattempo è diventata una famosa popstar col nome “Bonnie Deville”
Carrie Bishop, la vittima del mistero principale del film, fu in realtà un personaggio secondario della 1° stagione, comparso soltanto in un paio di episodi. La sua interprete originale Leighton Meester (Blair di “Gossip Girl”) non partecipò alle riprese di “Veronica” a causa di altri impegni cinematografici, costringendo i produttori a rimpiazzarla con la cantante Andrea Estella. Il risultato? più che un omaggio al telefilm è una forzatura: quello che doveva essere un forte innesto tra la serie e il film si è rivelato uno dei punti più deboli e disorientanti della trama. Il rapporto che Veronica ha coi due uomini più importanti della sua vita, il papà Keith e il fidanzato Logan, rimane il cuore della serie. Vedere Mars senior furioso di fronte al tergiversare della figlia a Neptune ha regalato una nota di paterna autenticità ad un film che risulta spesso o-noir-ico. La riconciliazione con Logan è arrivata con 9 anni di ritardo, ma non poteva essere altrimenti: i “LoVe”, come sono definiti nelle community dei fan, sono fatti per stare insieme. La corruzione gretta e sporca della polizia di Neptune è il valore aggiunto più intrigante del film. Se nel telefilm era soltanto un’allusione alleggerita dai toni adolescenziali della serie, nel lungometraggio lo sceriffo Lamb non si ferma di fronte a niente pur di compiacere i facoltosi abitanti di Neptune dei quali è al soldo. La scena dell’omicidio dell’agente Sacks? Pelle d’oca.

© Warner Bros.
Perché mi è piaciuto “Veronica Mars” è una gloriosa celebrazione dei fan e per i fan, con grande affetto del cast e del team originale della serie. Come ho già detto in precedenza, è l’amarcord a farla da padrone: rivedere gli attori scivolare disinvoltamente nei personaggi e nelle dinamiche che non speravamo più di vedere è stato un sogno diventato realtà. La trama scricchiola e il delitto passa troppo spesso in secondo piano, forse dovuto alla sua innegabile noiosità, ma nonostante questo è capace di regalarci dei momenti di grande divertimento: il cameo di James Franco è indubbiamente uno dei momenti più random e godibili del film!

Grande assente è Lilly Kane, la Laura Palmer di Neptune che ha polarizzato le storyline (e i sogni) di Veronica per 2 stagioni e mezza. Interpretata al tempo da una debuttante Amanda Seyfried, sarebbe stato difficile trovare un espediente narrativo effettivamente motivato per inserirla nel film, per non parlare dell’eventuale cachet. È strano che a questa grande terapia di gruppo per i marshmallows Lilly sia assente, considerando che la sua morte è letteralmente la genesi del telefilm; posso malignamente supporre che ogni riferimento a lei e alla complessità del suo mistero avrebbe fatto impallidire il delitto di Carrie (e gli autori) al confronto!

E adesso? “Veronica Mars” ha tutte le carte in regola per un sequel: successo al botteghino, sostegno dei fan, beneplacito della critica e disponibilità degli attori. Nella più recente update settimanale che Rob Thomas invia a noi “backers” il regista ha commentato dicendo che nonostante non ci sia nulla di ufficiale al momento, ci sono tutti i presupposti perché la Warner Bros. autorizzi un sequel. Intanto il 25 marzo è uscito “The thousand dollar tan line”, il primo libro di una collana di misteri ambientati nel mondo di Veronica Mars, ideati e scritti da Thomas, e pertanto considerati “canon”, cioè la prosecuzione ufficiale della storia da dove si è concluso il film. L’autore ha confermato che questo primo volume contiene quella che originariamente era la trama dell’allora ipotetico film, e che non esclude di utilizzarla per un “Veronica Mars 2”. Il rischio del rendere “Veronica” un franchise cinematografico è rappresentato da quella che possiamo chiamare “regola di Sex & the City”. La fortunatissima serie si concluse nel 2004, per poi ritornare in auge con un primo film 4 anni dopo; in seguito al grandissimo successo al botteghino fu autorizzato un sequel per il 2010, che fu un flop pazzesco. Certo, le nostre quattro newyorchesi ce la misero davvero tutta, scomodando Liza Minnelli e proponendo gag sulla menopausa che non trovereste nemmeno nei cinepanettoni, tuttavia “Sex & The City 2” ci ha insegnato una cosa importante: mai confondere la nostalgia con l’interesse. Tutti si sono accalcati per poter assistere al ritorno di Veronica: volevamo tutti un pezzetto di quella straordinaria “rivincita dei nerd” che abbiamo sempre visto personificata in lei. Un evento dalla risonanza mediatica incredibile, il primo film interamente finanziato dai fan, il progetto di maggiore successo di Kickstarter, una serie finita da 7 anni e vista da pochi che finisce al cinema…difficile non farsi prendere dall’entusiasmo. Tuttavia questo film avrà difficilmente prodotto dei neofiti, perché non è una reintroduzione a quel mondo, bensì un nostalgico soggiorno. I fan hanno avuto ciò che desideravano: una degna conclusione, e il franchise ne è uscito al top. C’è davvero bisogno di un sequel? Il film si conclude chiaramente nel modo più incoraggiante possibile, e mentirei se dicessi che non ci spero. Mi viene spontaneo domandarmi: “Veronica Mars” saprebbe discostarsi una volta per tutte dalla realtà liceale, e creare un nuovo mondo di ambientazioni e personaggi più adatti ai suoi (quasi trentenni) protagonisti? La cosa difficile delle celebrazioni è che c’è una linea molto sottile che separa la nostalgia dalla malinconia. E io mi auguro che col suo fiuto investigativo Veronica sappia tenersene alla larga.