“Che cosa succederebbe a ognuno di noi? Fino a che punto ci spingeremmo per proteggere la nostra famiglia e fino a che punto siamo capaci noi donne – magari – di credere nell’uomo che ci è accanto da vent’anni.”
Queste sono domande e riflessioni che Anna Valle si pone presentando la fiction Vite in fuga alla stampa il 16 novembre 2020, a pochi giorni dal debutto.
Vite in fuga: l’isolamento alla luce del lockdown
I quattro protagonisti interpretati da Anna Valle, Claudio Gioè, Tobia De Angelis e Tecla Insolia, sono costretti a scappare e isolarsi. Il parallelismo con quanto abbiamo vissuto tutti noi – non per quanto riguarda la fuga – ma per il lockdown è immediato.
“Quando noi abbiamo girato Vite in fuga eravamo ben lontani da questa situazione qui” racconta presentando Vite in fuga Anna Valle, la voce narrante della storia. “Non l’abbiamo potuto riportare nei personaggi, però ovviamente oggi che noi li vediamo ci fa subito pensare al nostro isolamento.” La differenza è che loro hanno vissuto la condizione “per paura” e “per necessità ovviamente”. Per i personaggi è fondamentale “la paura di essere uccisi da qualcosa di esterno” che – in qualche modo – “è fisico”. Il dramma della condizione della nostra realtà, invece, è che anche un semplice abbraccio di chi amiamo può farci del male.
In Vite in fuga Anna Valle scopre sempre “qualcosa di nuovo” di Silvia che è alla scoperta di sé stessa
Il regista Luca Ribuoli, racconta l’attrice, “ha creduto in me e questo mi ha aiutato tanto”. “È come se mi conoscesse” e forse è così dato che Vite in fuga non è il primo lavoro insieme. “Sa dove andare a prendere delle cose” aprendo delle “porticine”, rivela. Grazie a questo impegno meticoloso, passo passo, hanno costruito il personaggio di Anna/Silvia.
La protagonista “non sa più chi è fondamentalmente. Silvia viene messa davanti a questa cosa. Di una cosa, però, è certa: che vuole proteggere la sua famiglia e soprattutto i suoi figli.” Luca Ribuoli “ha girato una serie che è estremamente moderna, ma che racconta anche una famiglia”. Coniuga quindi la novità con elementi tradizionali della narrazione. Ogni personaggio è “tridimensionale e anche molto vero”.
Il rapporto tra Anna Valle e il suo personaggio evolve perché “man mano che giravamo la storia veniva fuori qualcosa di nuovo, qualcosa che io non conoscevo di lei. Quindi l’abbiamo creata insieme a Luca Ribuoli passo dopo passo.”
Al tempo stesso: “per Silvia in realtà la scoperta maggiore è di sé stessa. È capire che persona è lei e un po’ tutti e quattro i personaggi fanno questo all’interno della nostra storia perché si trovano in situazioni talmente estreme che la reazione è una reazione che loro non avrebbero mai considerato ed è questa, secondo me, anche la forza di questa storia qui: ‘Tu come reagiresti?’”
Oltre la fiction: Anna Valle e le “scelte più sfumate” della sua vita
Anna Valle, a differenza di Anna/Silvia, non si è “mai trovata di fronte a delle scelte così nette. Sono state delle scelte più sfumate.” Racconta di quando stava lavorando tanto e ha sentito la necessità di fermarsi e trasferirsi in un altro Paese. “Sentivo di non avere abbastanza consapevolezza di quello che stavo facendo” e fatalità, questo staccare la spina è stato essenziale per il suo futuro. È proprio in quel momento che ha incontrato colui che sarebbe diventato suo marito… A volte le scelte, anche meno drastiche di quelle dei protagonisti, possono letteralmente cambiare la vita.
Com’è Vite in fuga? La recensione di Tvserial.it
Noi di Tvserial.it abbiamo avuto il piacere di guardare in anteprima la puntata di esordio di Vite in fuga, in anticipo rispetto alla messa in onda di domenica 22 novembre 2020. Com’è Vite in fuga? Perché guardarlo? Ecco cosa ne pensiamo.
La prima puntata di Vite in fuga è un’immersione in apnea. Se ti piacciono le storie che ti tengono con il fiato sospeso, questa è una fiction che fa per te. Preparati perché i paesaggi innevati, sereni e quieti di Ortisei con cui si apre il racconto sono l’esatto contrario dell’inferno che vivono i protagonisti. Già dalle prime sequenze si avverte una tensione, un’urgenza: lo scotto della fuga. La protagonista interpretata da Anna Valle viene portata in Questura dove, ormai, conoscono la sua identità. Non si chiama Anna come dice ma Silvia.
Ecco che con un flashback torniamo a sei mesi prima quando Silvia/Anna e il marito si amavano “in un modo che non può neanche immaginare”. Poi è successo il dramma. Claudio, il direttore di una banca e marito di Silvia, viene incastrato. Ben presto per la famiglia Caruana arriva la consapevolezza che l’unica via per salvare la pelle è la fuga.
Anche quando scappano rischiano l’incidente in auto, speronati da un inquietante SUV. “Per un attimo ho pensato di essere morta”, racconta Silvia in Questura. Non muore fisicamente, ma – di fatto – è così. Da lì a poco lei non è più Silvia ma Anna, suo marito non è più Claudio ma Giorgio. I loro figli non si chiamano più Alessio e Ilaria ma Lorenzo e Matilde. Devono ricominciare da capo con una nuova identità e un passato che non hanno vissuto ma che deve essere impresso nella loro memoria.
Sembra assurdo, qualcosa che può capitare solo in una fiction. Effettivamente questa lo è, ma una frase della prima puntata risuona nella mente dopo la visione. “Alcune cose sembrano impossibili fino a quando non succedono a te”: nel momento storico che stiamo vivendo tutti è più che mai azzeccata. Ai Caruana tocca ricominciare da zero, abbandonando legami e lasciando alle spalle ciò che amano. Per tutti noi, invece, questa frase ha un senso diverso. Chi avrebbe immaginato una pandemia? Persino a Ilaria/Matilde sembra assurdo non poter uscire di casa pur essendo dei fuggiaschi e lei è un personaggio di una fiction che sta scappando dalle autorità.
La famiglia Caruana affronta con coraggio un capitolo sconvolgente della vita e dobbiamo farlo anche noi con una speranza. È Claudio/Giorgio a darcela quando chiede alla moglie e si domanda nel profondo: “Chissà che questa follia non abbia anche dei lati positivi?”.
Cosa accomuna tutti noi – come Paese e come mondo – ai Caruana? Non la fuga, ma l’assoluta necessità di restare uniti e andare avanti con coraggio.
Guarda il video della presentazione stampa di Vite in fuga con Anna Valle all’inizio di questo articolo.
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