Vite in fuga è una storia vera?
Vite in fuga: storia vera o finzione per la tv? La fiction ha debuttato domenica 22 novembre 2020 in prima tv assoluta su Rai 1. In alternativa puoi seguire le puntate in diretta su RaiPlay o on demand dopo la messa in onda. Molti fan che si sono appassionati si chiedono: Vite in fuga è una storia vera?
In Vite in fuga Claudio (Claudio Gioè) è il marito di Silvia (Anna Valle), papà di Ilaria (Tecla Insolia) e Alessio (Tobia De Angelis). Lavora per il Banco San Mauro e viene coinvolto in uno scandalo finanziario. Il suo migliore amico, Riccardo (Marco Cocci), inizia a riceve delle minacce e poi viene ucciso. Quando anche Silvia e Alessio cominciano a essere importunati da uno strano tizio, Claudio capisce che l’unico modo per salvare la pelle è fuggire.
Grazie all’aiuto di Cosimo Casiraghi (Giorgio Colangeli) – una persona che ha lavorato per i servizi segreti – la famiglia scappa. Tutti e quattro cambiano nome e abbandonano la propria identità. Si trasferiscono a Ortisei in Alto Adige e vivono con la paura di venire scoperti.
Vite in fuga non è una fiction ispirata ad una storia vera come, ad esempio, Doc – Nelle tue mani. Ciononostante c’è un aspetto che tocca il vissuto di ognuno di noi da vicino: lo approfondiamo nel prossimo paragrafo.
Vite in fuga non è una storia vera, ma “tocca” il vissuto di ognuno di noi: ecco perché
Nel corso della presentazione stampa di Vite in fuga, Anna Valle (alias Silvia/Anna) riflette su un tema evidente fin dalla prima puntata. Il fatto che i Caruana non possano uscire di casa ci ricorda l’esperienza del lockdown.
Anna Valle specifica che i quattro protagonisti “Si trovano in situazioni talmente estreme che la reazione è una reazione che loro non avrebbero mai considerato ed è questa, anche la forza di questa storia qui: ‘Tu come reagiresti?’”.
Ognuno di noi sa come ha reagito di fronte al lockdown. “Quando noi abbiamo girato Vite in fuga eravamo ben lontani da questa situazione” racconta Anna Valle. “Non l’abbiamo potuto riportare nei personaggi, però ovviamente oggi che noi li vediamo ci fa subito pensare al nostro isolamento.”
Per i personaggi c’è “La paura di essere uccisi da qualcosa di esterno” che – in qualche modo – “è fisico”. Nonostante questa differenza, il punto di contatto con la nostra storia vera esiste e rende questa fiction ancora più delicata nel momento storico che viviamo.
Luis dice
Bravi gli attori e buona la fotografia.
La sceneggiatura si regge con lo sputo come si dice!
L’ho vista senza patos in attesa delle numerosissime incongruenze di luogo e di tempo!
Debolissima la storia,
Voto 1 su 4 .