Y: L’ultimo uomo, una saga che arriva da lontano
Ci sono voluti più di quindici anni, ma Y: L’ultimo uomo debutta finalmente sugli schermi. Dopo l’esordio negli Stati Uniti dove è stato accolto dalla critica televisiva d’oltreoceano con recensioni entusiastiche, tutto è pronto per l’arrivo di Y: L’ultimo uomo in Italia, distribuita da Star all’interno di Disney+ a partire dal 22 settembre con i primi tre episodi.
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Sono passati quasi vent’anni da quando la saga omonima di fumetti DC Comics di Brian K. Vaughan e Pia Guerra giunse nelle fumetterie americane. Precursore, se vogliamo, dell’ondata di romanzi, film e serie tv post-apocalittiche, Y: The Last Man tenne compagnia ai suoi fedelissimi lettori e lettrici nell’arco di sei anni con 60 albi.
Il titolo divenne subito uno dei più ambiti tra gli studios americani desiderosi di portarlo sul grande schermo. Allora la serialità era considerata ancora un’arte povera rispetto al cinema: impensabile, al tempo, che la televisione potesse rendere giustizia ad una saga così ambiziosa.
Sono cambiate tante cose, nel frattempo. Il viaggio di Y: L’ultimo uomo verso la televisione inizia sei anni fa. Dopo alcuni cambi al timone, inversioni di marcia sul casting e una pandemia globale che ha posticipato le riprese, la storia di Yorick si prepara a conquistare nuove generazioni di appassionati.
Y: L’ultimo uomo è ambientata in mondo devastato: un cataclisma ha portato allo sterminio di tutti i mammiferi dotati del cromosoma Y, eccetto un uomo cisgender di nome Yorick (come il teschio di “Amleto”) e Ampersand, la sua scimmia cappuccina.
La serie segue le vicende dei sopravvissuti di questo nuovo mondo mentre tentano con tutte le loro forze di ricostruire ciò che è andato perduto e di sfruttare questa opportunità per costruire qualcosa di migliore.
Una serie estremamente cupa quando gioca sui toni post-apocalittici, Y: L’ultimo uomo redime la propria premessa nei momenti in cui cede il passo al dramma umano, il vero protagonista del racconto.
La condizione di solitudine dell’essere umano: “Essere o non essere: questo è il problema”, per citare il celebre monologo nel quale il principe Amleto si produce al cospetto del teschio Yorick, è al centro dell’esistenzialismo di questa serie. Cosa significa essere soli al mondo, e qual è il peso specifico delle nostre azioni se siamo gli ultimi della nostra specie?
A capitanare il cast della serie troviamo Diane Lane (interprete della Congresswoman Jennifer Brown), Ashley Romans (Agente 355, la guardia del corpo di Yorick) e Ben Schnetzer (visto ne La Verità sul Caso Harry Quebert, qui presta il volto al protagonista Yorick Brown), Olivia Thirlby (Hero Brown), Amber Tamblyn (celebre per essere stata la protagonista di Joan of Arcadia, nella serie è Kimberly Campbell Cunningham), Marin Ireland (Nora Brady), Diana Bang (la dottoressa Allison Mann), Elliot Fletcher (Sam Jordan) e Juliana Canfield (Beth Deville).
Tutti i dieci episodi della prima stagione sono diretti da registe come Cheryl Dunye, Daisy von Scherler Mayer, Destiny Ekaragha, Karena Evans, Lauren Wolkstein, Louise Friedberg e Mairzee Almas. La serie vede al timone Eliza Clark, showrunner ed executive producer insieme a Nina Jacobson e Brad Simpson, Mari Jo Winkler-Ioffreda e i due creatori del fumetto, Vaughan e Guerra.
Gli episodi di Y: L’ultimo uomo sono disponibili in streaming su Star all’interno di Disney+ ogni mercoledì a partire dal 22 settembre.
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