Curon ambientazione
Dov’è girato Curon? Diamo il benvenuto all’attesissima serie originale italiana targata Netflix prodotta da Indiana Production e diretta da Fabio Mollo e Lyda Patitucci. A partire infatti dal 10 giugno 2020 la serie a metà tra horror e dramma sovrannaturale è rilasciata in tutti i Paesi in cui il servizio streaming è disponibile.
Siamo pronti quindi a lasciarci trasportare dalle vicende dei protagonisti in un incredibile viaggio, quello sommerso tra i misteri della città di Curon. In un posto dove niente è come sembra, lo scopo dei personaggi è quello di riportare in superficie la verità per riscoprire se stessi e la propria identità.
A dover essere svelata però non è soltanto l’identità dei protagonisti, ma anche quella della natura stessa, rappresentata qui in tutte le sue sfumature. Forte, drammatica, violenta, dolce, sono questi gli aspetti da attribuire alla natura di Curon, caratteristiche che trasformano il paesaggio e le sue cupe sfumature nel protagonista più importante della storia. Dunque dov’è girato Curon e dove si trovano questi luoghi misteriosi?

Dov’è girato Curon?
A dare il nome alla serie è proprio la città in cui si svolgono le riprese. Curon è infatti un paese dell’Alto Adige che ha permesso la realizzazione di questa preziosa serie grazie al sostegno di IDM e del Film Fund & Commission.
Le riprese di Curon si svolgono quindi in Alto Adige lo scorso inverno nell’arco di tre mesi. In particolare la troupe sceglie come set della serie luoghi iconici come Bolzano e Val Venosta, tra cui Curon e Malles. Presenti nelle scene sono inoltre il lago di Caldaro e il comune di San Felice.
Dopo aver girato alcune scene nelle acque di Santa Giustina, la troupe si spinge poi fino al Passo Mendola, regalandoci così un pezzetto di Val di Non. In particolare scorgiamo dalle Plaze a Baita Mexico, luoghi iconici racchiusi in alcune riprese davvero suggestive.
La leggenda sul campanile esiste davvero?

Simbolo e identità di Curon è proprio il campanile sommerso, quello che emerge dal Lago di Resia. In origine quest’ultimo custodiva tre laghi: il lago di Resia, il lago di Curon e il lago di San Valentino alla Muta. Tuttavia, nel 1950, la costruzione di una diga finì per unirli sommergendo così il Comune Venosta, ricostruito inseguito a monte.
Ricordiamo però che quando il lago è completamente ghiacciato è possibile raggiungere il vecchio campanile di Curon, quello che resta di una struttura risalente al XIV secolo. La leggenda di Curon vuole infatti che proprio durante i mesi freddi sia possibile sentire suonare le campane del campanile, quelle rimosse in realtà poco prima dell’allagamento.
Sto guardando Curon e devo dire che conosco perfettamente i luoghi dove è stato girato, perciò non so perché non viene citato il posto dove c’è quell’albergo, chiuso da anni e il pub, che per noi ospiti era semplicemente la birreria.
Il posto è il passo della Mendola, che separa la val di Non dalla val d’Adige.
Rivedere gli interni dell’hotel Golf, persino i letti e i comodini sono gli stessi di 50 anni fa, per me è stata una fortissima emozione.
La storia comunque è interessante e spero che ci sia una seconda stagione.
Salve e grazie mille per l’accurata segnalazione. Aggiungeremo all’articolo le sue informazioni 🙂