How to get away with Murder 4×02 recensione:
Annalise Keating torna in pista. Con un nuovo caso si riapre la sua eccellente carriera con la speranza di potersi finalmente riscattare. E i ragazzi? Sono alla ricerca di un nuovo lavoro, lontano dai guai e dai drammi anche se, apparentemente, questi non sembrano volerli ancora abbandonare.
Il ritorno di Annalise
La nuova puntata si apre con una misteriosa chiamata del terapista di Annalise nella quale parla della stessa senza farci intendere nulla di buono. La situazione per lei sembra migliorare: la donna ha ripreso il lavoro ed è decisa a tirar fuori di prigione Jasmine, colei che l’ha sempre difesa durante la sua permanenza dietro le sbarre. Ritroviamo la determinata Annalise di un tempo, decisa a trovare un piccolo cavillo che possa aiutare l’unica persona che l’abbia mai sostenuta in uno dei peggiori momenti della sua vita. Ovviamente, ci riuscirà. Sebbene le speranze sembravano ormai poche ecco che entra in gioco Frank che, venendo a sapere dei documenti necessari al suo ex-mentore per il processo, non esita a procurarglieli. Pur essendoci ancor grande diffidenza tra i due questo potrebbe essere un primo passo per un riavvicinamento.
Un nuovo lavoro
Avevamo lasciato, nella puntata precedente, Bonnie nel suo nuovo ufficio al fianco del procuratore. La giovane collaboratrice di Annalise sembra decisa ad uscire dal suo passato escludendo, così, il vecchio capo e le sue richieste di aiuto. In poche parole: le sbatte letteralmente la porta in faccia. Nel frattempo ritroviamo i “fantastici 4” alle prese con nuovi colloqui di lavoro. Michaela e Asher ricevono offerte da compagnie stimate mentre Laurel e Connor non ottengono nulla o, almeno, così pare. Laurel, infatti, aveva ricevuto un’interessante possibilità ma rinuncerà in quanto totalmente focalizzata su un unico obiettivo: vendicarsi della morte di Wes facendola pagare cara a suo padre. Connor sembra non avere certezze sul suo futuro, ormai non sa più cosa vuole realmente fare nella sua vita e mette in discussione la sua vocazione alla legge. Ad incrementare i suoi dubbi vi è il profondo senso di colpa per ciò che è accaduto a Wes e, per questo, tenterà di scusarsi con Laurel che cercherà di convincerlo non odiare se stesso per quanto accaduto e a perdonarsi.
Una difficile cura
Che la Keating sia un tipo un po’ particolare sicuramente è una certezza, ma come paziente è anche peggio. Nonostante il desiderio di uscire dall’alcolismo e da tutti i problemi che da una vita intera la perseguitano, Annalise sembra non riuscire a lasciarsi completamente andare col terapista rimanendo in costante guardia. Isaac, inoltre, è sempre più avvolto in questa ombra di mistero e poca fiducia che si infittisce sempre più senza darci risposte. Dalla curiosa chiamata di inizio puntata fino alla sua confessione di ex-dipendenza da eroina alla stessa Annalise. A tutto questo si aggiunge il suo poco chiaro coinvolgimento in quanto accaduto a Laurel al termine della prima puntata di questa promettente stagione. Chi è realmente? Quale ruolo ha nella cura di Annalise? Per chi lavora? Non possiamo far altro che attendere e sperare che Shonda, almeno questo volta, non ci offra solo altre domande anziché attese risposte.
2 mesi e mezzo dopo
Nelle ultime scene della puntata facciamo un salto che ci riporta a Laurel e alla sua disperazione dopo essersi accorta di non avere più il bambino in grembo. A questo si aggiunge un particolare curioso: il terapista lascia un messaggio preoccupato ad Annalise chiedendo dove fosse e avvisandola che Laurel si era ripresa. È forse colpa della Keating anche questa volta? Che ruolo ha nel ricovero di Laurel?
Nel frattempo Bonnie raggiunge una scena del crimine che riconosciamo subito: la camera d’albergo di Annalise. Il problema? Annalise è scomparsa ma, in compenso, una preoccupante quantità di sangue invade l’ascensore.
Per sapere dove sia finita questa volta la nostra avvocatessa dobbiamo attendere ancora una settimana con “It’s For the Greater Good”.
Un saluto alla pagina amica Le Regole Del Delitto Perfetto
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