Jennifer Aniston: “C’è un’intera generazione che trova ‘Friends’ offensivo”
L’interprete di Rachel Green, Jennifer Aniston, in una recente intervista ha spiegato perché Friends sarebbe inaccettabile per i giovani di oggi.
Jennifer Aniston ha una carriera di almeno 30 anni, a partire dall’esordio di Friends al nuovo film con Adam Sandler Murder Mystery 2, concentrata principalmente sulla commedia. Questo ha permesso all’attrice di avere un quadro evolutivo del genere nel corso degli anni. In una recente intervista, Aniston ha dichiarato che la commedia si è così tanto evoluta negli anni, che al giorno d’oggi è molto difficile essere divertenti.
“Ora è un po’ complicato perché devi stare molto attento, il che rende davvero difficile il lavoro dei comici, perché la bellezza della commedia è che prendiamo in giro noi stessi, prendiamo in giro la vita”, ha detto Jennifer. “[In passato] potevi scherzare su un bigotto e ridere, e si trattava di educare le persone su quanto fossero ridicole, mentre ora non ci è permesso farlo”.
L’attrice ha fatto riferimento a Friends: “C’è un’intera generazione di persone, ragazzi, che guardano oggi gli episodi di Friends e li trovano offensivi. C’erano cose che non erano intenzionali e altre… be’, avremmo dovuto pensarci bene. Ma non credo che ci fosse la sensibilità che c’è ora”. La serie cult anni ’90-’00 è stata criticata per la mancanza di diversità, in quanto tutti i protagonisti sono bianchi, e pochissimi attori neri hanno avuto ruoli importanti nel corso delle dieci stagioni.
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Artisti del calibro di Lauren Tom, Gabrielle Union, Mark Consuelos e Craig Robinson sono apparsi nello show in piccoli ruoli secondari. Mentre Aisha Tyler, l’attrice di colore più importante presente nella serie, ha recitato solo in nove episodi. La creatrice Marta Kauffman ha dichiarato nel luglio 2022 di essere stata così “imbarazzata” e di sentirsi così “in colpa” per la mancanza di diversità in Friends.
Al punto che ha donato 4 milioni di dollari per creare la cattedra Marta F. Kauffman ’78 in studi africani e afroamericani presso la Brandeis Università.
In conclusione, Jennifer ha aggiunto: “Però abbiamo bisogno comunque tutti di divertirci ancora, non possiamo prenderci sempre troppo sul serio. Soprattutto negli Stati Uniti. Siamo tutti troppo divisi”.
L’ America, luogo che ha emesso un nuovo regolamento secondo cui ai premi Oscar partecipano solo film capaci di rispettare certi criteri di inclusività. Il tutto a discapito talento. Ormai soppiantato da valori che sarebbe opportuno tributare in altri modi più intelligenti e funzionali.
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