Per iniziare un nuovo capitolo bisogna chiudere quello precedente, e Looking Il Film è un esercizio di nostalgia che alla fine dei suoi 85 minuti ci insegna a lasciare andare Patrick, Dom, Augustin e il microcosmo di San Francisco ideato da Andrew Haigh e Michael Lannan.
In un’epoca televisiva che non perdona le narrazioni lasciate a metà, HBO ha voluto omaggiare la (breve) vita di Looking concludendo la storia dei suoi protagonisti con un film tv che ha il sapore di una terza stagione condensata. Non è per forza un male, perché il sottotesto di urgenza che ha contraddistinto Looking sin dal suo episodio trova la sua esornazione in un formato che, a differenza di stagioni da 8 o 10 episodi, richiede che i virtuosisimi di Weekend cedano il passo all’incisività.
Looking Il Film riprende la storia a un anno dagli eventi del finale della 2° stagione: Patrick (Jonathan Groff) vive e lavora a Denver, Augustín (Frankie J. Alvarez) sta per sposarsi con Eddie (Daniel Franzese), Dom (Murray Bartlett) è concentrato sul successo del suo ristorante-finestra e Doris (Lauren Weedman) sta pensando di avere un figlio con il fidanzato Malik. Richie (Raúl Castillo) e Brady (Chris Perfetti) sono ancora insieme ma qualcosa non quadra – a tradirli la tensione che manifestano in presenza di Patrick. L’inesorabile schiettezza di 85 minuti fa sì che gli sproloqui di Patrick sull’essere un uomo cambiato lascino presto il tempo che trovano: è bastato tornare a San Francisco per capire che la sua vita è esattamente dove l’aveva lasciata.
La promessa dell’incipit di Looking Il Film viene presto smentita: tutto è uguale, ad essere cambiato è l’atteggiamento dei protagonisti che sono pronti a crescere e a smettere di scappare da loro stessi nel proprio egocentrismo.
Per questo grande tributo a ciò che è stato Looking la serie sono tornati proprio tutti – dall’ex fidanzato di Augustín Frank a Kevin (Russell Tovey), le cui scene danno prova delle notevoli capacità recitative di Jonathan Groff, quando la sceneggiatura lo contempla. Come sempre accompagnato da un ricco sottotesto che dimostra quanta consapevolezza ci sia nell’autorialità di Looking, il dibattito sulla rappresentatività dei personaggi viene messo in scena attraverso lo scontro tra Brady e Patrick, che litigano su cosa significhi essere un bravo gay – e quello che comporta – oggi.
Grande autoironia dimostrata nel concedere minutaggio al rapporto tra Dom e Patrick; da sempre sostenuto dai fan della serie, che ipotizzavano un finale ‘scontato’ per loro, il loro legame viene esplorato con la disinvoltura di un’amicizia che non deve per forza sfociare in un sentimento. Il punto forte di Looking Il Film è che questo canto del cigno giunge in un momento storico che realizza finalmente l’aspirazione allo zeitgeist della vita gay americana. Ambizioso o pretenzioso, Looking ha voluto raccontare la vita vera degli omosessuali negli anni Dieci, e lo ha fatto lasciando trasparire un senso di responsabilità civile che a volte lo ha reso meno condivisibile di quanto non potesse esserlo.
Con una ritrovata disposizione al prendersi meno sul serio (che i più maliziosi riterrebbero un non avere niente da perdere, trattandosi del capitolo conclusivo), Looking Il Film riesce a mettere a segno un racconto effettivamente al passo coi tempi perché racconta una comunità che deve fare i conti con la storica vittoria della sentenza della Corte Suprema e il #LoveWins. Dopo anni di lotte, quanto ci vorrà prima che questo incredibile traguardo diventi la normalità?
Looking Il Film aveva l’arduo compito di concludere una serie spesso qualitativamente scostante e a tratti troppo auto-referenziale – colpa forse del network HBO che lo posizionò da subito come un Girls al maschile. Senza il peso di portare a casa numeri e ascolti che garantissero un rinnovo, Looking trova la sua voce e si rivela uno dei rari casi in cui il finale è meglio dei capitoli che l’hanno preceduto, portando lo spettatore a rivalutare le storie che ha raccontato prima di chiuderle definitivamente.
Sebbene il finale non abbia messo d’accordo tutti, tacciato di una banalità zuccherosa che non si confà alla serie – Looking Il Film funziona perché ritorna al formato cinematografico che rese celebre Andrew Haigh nel 2011, e in retrospettiva acquisisce ancora più significato se lo si considera come un finale alternativo – e felice – di Weekend.
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