Lost, Damon Lindelof risponde alle accuse di razzismo sul set
Damon Lindelof afferma di aver “fallito” nel garantire sicurezza e comfort sul set di Lost. Lo sceneggiatore ha risposto a un nuovo libro che menziona numerose accuse riguardanti un ambiente di lavoro “razzista”, “sessista”, “ostile” e tossico.
In un estratto di un capitolo del libro di Maureen Ryan Burn It Down: Power, Complicity, and a Call for Change in Hollywood, cast e sceneggiatori di Lost affermano che Lindelof e il co-creatore Carlton Cuse erano indifferenti, alle lamentele sul fatto che la trama metteva in secondo piano gli attori di colore.
L’interprete di Michael, Harold Perrineau, sostiene che durante la prima stagione di Lost: “Era abbastanza chiaro che io ero il ragazzo nero. Daniel [Dae Kim, Jin] era il ragazzo asiatico. E poi c’erano Jack, Kate e Sawyer”, (interpretati da Matthew Fox, Evangeline Lily e Josh Holloway).
Perrineau aggiunge che all’inizio della seconda stagione, quando gli fu dato lo script anticipato dell’episodio in cui Walt (il figlio di Michael) viene rapito dagli Altri, rimase scioccato per il poco tempo in cui Michael menzionasse suo figlio scomparso. “Non credo di poterlo fare. Sto solo contribuendo ad una narrazione in cui nessuno si preoccupa dei ragazzi neri o dei padri neri”.
L’attore ha espresso questa sua preoccupazione a Lindelof e Cuse. “Sono qui per lavorare. Sono bravo nel mio lavoro e farò tutto ciò che volete. Tranne essere ‘il ragazzo nero’ nel vostro show.”
Inizialmente, i produttori esecutivi respinsero la richiesta di Perrineau di dare maggiore importanza a Walt, ma in seguito lo script è stato rivisto con flashback incentrati su Michael.
Mesi dopo, prima di girare il finale della seconda stagione, Perrineau dice che Cuse gli comunicò che Michael non sarebbe tornato per la terza stagione.
Lindelof sostiene che la crescita improvvisa dell’attore bambino che interpretava Walt ha determinato la scomparsa di quel personaggio, mettendo di fatto fine anche alla storia di Michael. Tuttavia, lo sceneggiature, oggi, ammette che c’è stato “un alto grado di insensibilità riguardo a tutte le questioni che hai menzionato in relazione a Harold”.
“Le lamentele sono parte integrante di uno show corale. Ovviamente c’era una quantità sproporzionata di attenzione su Jack, Kate, Locke e Sawyer – i personaggi bianchi. Harold aveva assolutamente ragione a far notare questo. È una delle cose di cui mi sono profondamente pentito nei due decenni successivi”.
Cuse, dal canto suo sostiene che la razza non c’entrava con la mancanza di sviluppo del personaggio di Michael, aggiungendo: “Non credo che [Harold] sia in alcun modo personalmente responsabile per il modo in cui il suo ruolo è cambiato”.
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