Once Upon A Time 7×21 La fine è vicina
Il penultimo episodio di Once Upon A Time 7×21, Inizia con una illusione d’amore: il piccolo Henry si trova a reprimere i propri sentimenti e deve superare una sconfitta in amore.
Alcune cicatrici vanno più a fondo della sola pelle, infatti Tremotino ha ragione e insegna un’altra parte di vita. Molti graffi e ferite che abbiamo non le possiamo vedere, a volte fanno più male di una cicatrice superficiale lasciata sulla pelle.
Henry è astuto e ha capito il trucco del Signore Oscuro, infatti egli manipola le persone, fa in modo che le persone si sentano disperate, così iniziano a perdere la speranza. In questo modo pensano che fare la cosa sbagliata sia l’unica soluzione.
Questa riflessione ci fa capire come le persone siano facilmente manovrabili e notiamo anche quanto il piccolo Henry sia maturo per la sua età, proprio come lo è Lucy. Riuscire da soli in un impresa, senza aiuti, è una questione ardua ma tuttavia basta crederci e riusciremo a trovare ciò a cui siamo destinati. Trovare da soli una propria strada senza farci influenzare dal male.
Il piccolo Henry quindi viene tentato dal diavolo, assistiamo a una sorta di ritorno all’origine come quando il serpente offre la mela ad Adamo ed Eva. La forza di non mollare alle tentazioni sta a noi stessi!Ritorna il tema a noi caro della lotta tra bene e male, come di consueto.
Famiglia riunita
Spezzando la maledizione, Henry, ha reso libera la sua famiglia di poter essere ciò che sono realmente. Capitan Uncino si commuove sentendo la voce della figlia, ritengo che sia una scena molto bella per un finale epico.
La voglia di poter stringere sua figlia tra le braccia e starle vicino è tanta, ma tuttavia sono condannati a stare lontani per colpa di una maledizione scagliata contro di loro. Tutti sono tornati a stare insieme ma gli unici a cui non è permesso sono proprio Alice e Capitan Uncino. Quest’ultimo promette alla figlia che le cose cambieranno e cercherà un modo per sistemarle.
Ma tuttavia Regina subisce un brutto colpo, Facilier è morto. Il suo amore se ne è andato per colpa dell’arter ego di Tremotino venuto dal reame creato con il desiderio.
Henry è riuscito a riunire la sua famiglia, in questo momento ha tutto ciò di cui ha bisogno. Quando tutto sembra andare per il verso giusto, a volte dobbiamo essere pronti ad affrontare il peggio, infatti è ciò che accade a Henry.
L’alter ego di Tremotino gli ha portato via la sua famiglia, le ha portare nel reame creato dal desiderio. Un intero mondo creato dal desiderio. Questo fa riferimento, secondo il mio punto di vista, al fatto che ognuno di noi si crei un mondo immaginario in cui voler vivere per essere felice.
La felicità è tutto ciò a cui aspira l’uomo, infatti la creazione di un mondo creato dal desiderio può essere dannoso perché ci discosta dalla vita reale e cercando di vivere e desiderare quella non ci accontentiamo di quella reale del momento. I desideri sono forze molto potenti.
La versione cattiva di Tremotino non si lascia sopraffare dai sentimenti, infatti egli non ha un cuore. Non provando emozioni è la parte più cattiva di sé stesso, infatti tutti abbiamo una parte buona e una che appartiene al male. Il Tremotino del male sostiene che l’amore rende deboli, se ne viene infettati, come una malattia.
Vendetta
La vendetta è una compagna che i nostri personaggi conoscono bene, ne sono sempre stati sopraffatti. Regina, Henry, il Tremotino buono e Capitan Uncino si alleano di nuovo contro le forze del male, infatti cercano un piano per aggirare il malvagio Tremotino.
Salvano sempre le persone che amano e sconfiggono il cattivo. Henry crea una certa ironia intorno al pensiero di Regina, cerca di sdrammatizzare la situazione o forse di vedere le cose come realmente accadono e di non farsi sopraffare dalle emozioni. Finalmente Capitan Uncino è tornato!
Crisi di identità
L’unica a non sapere chi è realmente è Sabine, la quale è ancora molto provata da quanto accaduto con la storia della maledizione. Lei non sa più chi è, ora che la maledizione è spezzata è Tiana ed era una Regina ma lei non si sente come una di loro. Una vera Regina dovrebbe aiutare la gente, lei invece si sta nascondendo.
Il principe Naveen la incoraggia a ritrovare sé stessa. Infatti nel corso di questa serie abbiamo visto come c’è sempre un personaggio che aiuta e tira su il morale a un altro, questo passaggio è fondamentale per una buona relazione con altre persone.
I personaggi vengono posti davanti a ostacoli, i quali con i loro aiutanti, le loro abilità e la loro astuzia riescono a superare e arrivando a un lieto fine, come nelle favole.
Capitan Uncino manifesta le sue paure e ammette la verità: egli non riuscendo a ricongiungersi ad Alice, si rifugiava per bere (proprio come il vero stereotipo di pirata). Se non fosse stato per una amica, egli non avrebbe intrapreso la strada giusta.
In questo ultimo episodio vediamo molti personaggi cari alla nostra infanzia: la sirenetta Ariel e Crudelia de Mon.
Conclusioni e impressioni su Once Upon A Time 7×21
Per ottenere ciò che desideriamo bisogna lottare, infatti anche il lieto fine va conquistato. Henry cerca di salvare la sua famiglia dimostrando ancora il suo amore nei loro confronti. È compito di Henry riuscire a salvarli tutti e dare alla favola il lieto fine che si merita sconfiggendo il male. La situazione si complica sempre di più e ogni volta sembra che non ci sia una via di uscita.
Henry è accecato dalla possibilità di poter perdere la sua famiglia, infatti pensa di utilizzare la scelta sbagliata come unica via per sistemare le cose, pensa egoisticamente che lui si merita il lieto fine. Fidarsi delle persone non è facile, infatti ancora una volta non si fidano di Tremotino.
Quando le persone ti deludono una volta è molto difficile riporre la fiducia nuovamente su di loro. Tremotino si trova a dover combattere con la parte peggiore di sé, una lotta interiore come hanno dovuto superare molti personaggi della serie. Si interroga su sé stesso e dice che probabilmente non si conosce bene come crede.
Questa fase della vita è presente in ognuno di noi, forse non finisce mai perché dobbiamo sempre interrogarci su noi stessi per essere persone migliori, capire i propri sbagli e migliorare le nostre scelte. Tremotino buono si è reso conto che l’unico nemico che non può sconfiggere è sé stesso. Molte volte siamo solo noi stessi a crearci i problemi e a non sapere come poterli risolvere, ci incasiniamo la vita da soli, questa cosa è successa a Tremotino.
Tremotino riesce a essere astuto e a manipolare la parte peggiore di sé stesso, senza Belle lui è solo una bestia, la quale non riesce a liberarsi della sua infelicità. Una cosa da notare è l’importanza di un luogo e il ricordo che esso rimanda alla mente, tutti siamo affezionati a determinati posti. I quali permettono di ricordarci e di poter rivivere quel momento nel passato sia bello, sia brutto. Tremotino lotta contro la sua infelicità di non riuscire a stare con Belle, infatti lonta contro di essa per poter finalmente trovare la vera felicità.
Il Signore Oscuro rappresenta la lotta con sé stessi con due parti della persona umana, una buona: felicità, gioia e amore, e l’altra parte cattiva: tristezza, infelicità e odio.
L’unico che può riuscire a far prevalere una parte, quella buona in questo caso, è solo lui stesso.
Tutte le storie che un autore scrive continuano a vivere nel suo cuore, è questa la parte finale che conclude un intero libro. Questa è la parte del critico il quale avrebbe preferito più romanticismo.
Il blocco dello scrittore è un passo che tutti gli scrittori subiscono, anche i più bravi, come Henry. Quindi il saggio gli ricorda, e parla anche a tutti gli scrittori o coloro che si sentono tale, che il compito di un autore è di trascrivere le storie, non di crearle dal nulla. Non importa quante storie abbiate scritto già, ogni volta dovete sceglierle in che modo userete la penna. Bisogna scegliere con saggezza!
Henry si trova di nuovo a dover combattere con sé stesso, infatti l’Henry piccolo ha scelto di percorrere la strada sbagliata per poter raggiungere il proprio lieto fine. Il piccolo Henry ha cercato di trovare nel modo giusto la felicità, ma è arrivato alla disperazione e ci è arrivato anche Henry. Questo ci fa capire che siamo noi, con le nostre scelte, gli artefici del nostro destino, siamo noi che scriviamo il nostro futuro in base alle scelte che facciamo, esse possono essere giuste o sbagliate, ma siamo solo noi che scriviamo la nostra storia.
Il piccolo Henry è arrivato alla disperazione, prova solo rabbia, dolore, rimpianti; egli ha soppresso la parte benevola e piena di speranze che aveva nel suo cuore.
C’è sempre una soluzione e una alternativa, non bisogna cercare quella che a noi sembra più facile. Arriva il momento più arduo: un figlio che prova rabbia e vuole vendetta contro sua madre, poiché ha ucciso la sua vera famiglia.
Alice e Margot corrono in soccorso della loro famiglia, cercano rinforzi con degli oggetti di valore che racchiudono in sé la forza e la magia di ognuno di noi. Molte persone hanno ancora un porta fortuna, a cui fanno riferimento nei momenti più difficili, altri hanno un oggetto a cui tengono perché gli ricorda una persona cara o un viaggio particolare, in questi oggetti c’è una magia, una parte di energia di noi stessi.
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