Orphan Black 4×03 – “The stigmata of progress”
Siamo ritornati col botto, la quarta stagione ha già cominciato a lasciare un bel po’ di feelings via via che le puntate vengono trasmesse. Sono sincero quando dico che il trovarsi di fronte la non morta madre possa essere shockante, ma mai avrei immaginato che un “bentornato mamma” potesse essere sostituito da un dito medio e tutti a casa. Perché è cosi che la terza puntata di Orphan black si presenta a noi oramai disperati serializzati. Rachel è un esperimento, in questo momento è soltanto l’incipit di un esperimento, la quale sinossi gira intorno al controllo dell’evoluzione umana, è ovvio volare sempre in alto, ma quasi destabilizzare fisicamente e psicofisicamente una figlia, mi pare anche esagerato, ma funziona cosi per cui, ci limitiamo a guardare. E che dire di Sarah, oramai scevra di ogni sentimento ed ogni sensazione umana, che vaga alla ricerca assoluta di un dottore che possa aiutarla, visto che un corpo estraneo, con l’unico scopo di poterla controllare, si è insidiato dentro la sua guancia, e in questo caso youtube si rivela totalmente inutile (Che strano però, qui funziona sempre cosi).
Nel frattempo Donald riceve la visita della polizia, in merito ad un omicidio di portoghesi, e tutto ciò non si potrebbe definire “Natale ad agosto” per lui, visto che ha commesso un omicidio poche settimane prima ed ha occultato il cadavere nel suo garage, lasciandolo putrefarre, ma vogliono riesumarlo in quanto Sarah è in difficoltà e l’unico modo per poterla salvare, potrebbe trovarsi in questo cadavere, e tra lo schifo, la paura e l’ansia di poter sbagliare, riescono a riesumarlo e a trovare ciò che stavano cercando. Nel frattempo Donald confessa ad un clone di Sarah di aver ucciso qualche settimana prima e che Sarah stava cercando un modo per potersi salvare, e da come si evince, non gli sembra nemmeno una grossa perdita. Ah, una cosa, caro Donald davanti alla polizia, non mantenere la calma non è utile se hai un cadavere in garage e speri di farla franca.
Ma torniamo a Sarah, che si appresta ad andare in ospedale, per poter rimuovere ciò che le pervade la guancia, ma un attimo prima dell’incisione, ecco apparire Ferdinand, il quale sgozza (ma perché??) l’infermiera e avvisa Sarah che da una soffiata di Rachel, ha scoperto che Susan Duncan in realtà è ancora viva!!Il finale, un po’ di umanità finalmente, ci catapulta da Rachel, la quale viene svegliata dalla madre che le confessa tutto ciò che non le ha mai detto fino ad ora (Oh, le mamme) e che avrebbe voluto fare la mamma, invece di abbandonarla, citando anche Helsinki.
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