Riverdale 2×08 “The House of the Devil”
L’ottavo episodio della seconda stagione di Riverdale prende il titolo dall’omonimo film del 2009 “The house of the Devil”, scritto, diretto e montato da T West. Il panico da satanismo degli anni 80 è un elemento centrale della trama, che cerca di includere più elementi possibili dello stile degli horror di quell’epoca.
L’elemento centrale della puntata è proprio una casa abbandonata, che diventa punto di contatto tra la vicenda del killer misterioso, un omicidio insoluto di molti anni prima e i sentimenti dei protagonisti, che si ritroveranno a “cadere nel vuoto”.
Jughead e Betty cedono il loro posto di “detective” agli amici Archie e Veronica perché devono festeggiare il ritorno di FP dalla prigione. Il padre di Jughead esprime il desiderio di cercare una vita normale, lontano dalle Vipere, dall’alcol e da tutti gli affari poco puliti che lo hanno condotto in carcere. Accetta di lavorare da POP e di farsi umiliare da Cheryl, pur di non venir meno alla sua promessa.
Intanto che Jughead e Betty organizzano la festa di “pensionamento” di JP, durante la quale il re si ritirerà definitivamente dalla vita criminale, Veronica e Archie si recano nella casa teatro degli omicidi dello Squartatore di Riverdale per cercare qualche indizio che li avvicini all’uomo incappucciato. La pista che seguono li riconduce di nuovo al liceo, ma quello che troveranno sarà solamente un uomo traumatizzato, che probabilmente tutto avrebbe voluto, tranne rivangare un dolore tanto lontano nel tempo.
Questa occupazione riempie lo spazio che si è creato tra Veronica e Archie, un vuoto dovuto all’ “Amore che non osa pronunciare il suo nome”, come dice Veronica citando Oscar Wilde, ovvero che non può rivelarsi e non sa perché. “Ti amo” le dice Archie al termine di uno dei loro incontri e la ragazza non riesce a rispondere. Questa impossibilità mina le sue certezze e fa soffrire Archie, che non vorrebbe dare importanza alla cosa, ma non ci riesce. Così, una volta svelato il mistero della casa, non resta altro con cui nascondere questo vuoto, niente altro da dirsi se non c’è modo di pronunciare quella frase.
Mentre Archie e Veronica si separano, Betty e Jughead sono costretti a loro volta a guardare in faccia la realtà. JP forse avrebbe voluto cambiare vita, ma non può perché è intrappolato nel debito che suo figlio ha contratto contravvenendo alle sue disposizioni. L’annuncio ufficiale arriva dopo l’esibizione con la quale Betty intendeva avvicinarsi a quel mondo di Jughead che le è oscuro, forse solo con l’intento di comprenderlo di più.
Jug la respinge, sente che quella vita nella quale si è intrappolato non è per lei, per la sua intelligenza, per le sue ottime prospettive. “Non è una decisione tua” gli dice Betty, per sottolineare che esiste una sua volontà di stargli vicino anche mentre cammina nel buio. Ma qui la ragazza si sbaglia: ogni decisione non è mai unilaterale, ha delle conseguenze. Certo, lei può avvicinarsi alle Vipere ma non ha senso se Jughead non è con lei.
Allo stesso modo, anche la decisione di rivangare una vecchia storia può riaprire delle vecchie ferite, con chissà quali conseguenze. Quello che è certo è che la storia sembra ritornare all’inizio, con Archie e Betty che si guardano dalla finestra.
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