Brave New World, è il titolo di RIverdale 2×22, il finale di stagione.
Questo prende il titolo dal romanzo di Aldous Huxley, che immagina un mondo post moderno in cui la vita degli uomini è completamente controllata da dieci “coordinatori mondiali”. Ogni traccia del vecchio ordine è scomparsa, eccetto una piccola comunità rinchiusa in una riserva, mantenuta per ragioni di studio e divertimento.
Come i coordinatori del libro controllano l’intero pianeta, così Hiram Lodge ha finalmente ottenuto ciò che voleva: il controllo di Riverdale.
Dopo aver incendiato la città è pronto a ristabilire un nuovo ordine, nel quale ogni libertà di azione viene subdolamente cancellata, tranne le Vipere, che grazie al coraggio di Jughead continuano in qualche modo a sopravvivere. Il boss e i suoi alleati (gli Spettri, Penny, i parenti di Cheryl) si preparano alla rinascita criminale della città e non esiteranno certamente a utilizzare ogni mezzo per mantenere il potere.
Nel nuovo mondo vediamo anche figli che rinunciano all’ingombro dei loro genitori
Cheryl nomina la nonna suo tutore legale, Veronica, che rifiuta i soldi sporchi di Hiram pur di tentare qualcosa di buono per i suoi amici.
Betty trova il coraggio di affrontare i suoi demoni e liberarsene (almeno apparentemente).
Ancora una volta Fred e FP con le loro debolezze e i loro limiti, si rivelano i genitori migliori, gli uomini davvero tali.
Un finale per tutti
Ogni protagonista conclude le vicende del proprio arco narrativo raggiungendo una maggior consapevolezza di sé e della propria forza.
I ragazzi sono davvero i vincitori in questa stagione, anche se destinati a lottare con adulti senza scrupoli. Certamente il carisma non manca a Jug, indiscusso idealista, ma anche ad Archie che dopo aver attraversato momenti bui ritrova finalmente la luce che è in lui.
Si affrancano anche Cheryl e Veronica, delle quali abbiamo conosciuto il cinismo e la paura. Sicuramente il finale, con la sua drammaticità, lascia aperte molte possibilità.
Nel complesso, ma questa è un’opinione strettamente personale, la stagione sarebbe stata migliore se si fosse focalizzata sulle storylines dei protagonisti con la profondità delle ultime puntate, lasciando spazio alla storia per un certo sviluppo.
L’apertura e la chiusura rapida degli archi narrativi, se ha il pregio di “spingere avanti” la narrazione, ha il difetto non lasciare il tempo allo spettatore di gustare davvero quanto proposto, riservando a volte delle chiuse deludenti o superficiali.
La speranza è che nella prossima stagione si lasci il tempo ai personaggi di svelare le loro potenzialità.
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