Lucas Lynggaard Tønnesen ha diciotto anni e il divertito stupore di chi è incredulo del proprio successo. Questa disinvoltura la attribuisce al suo Paese di nascita, la Danimarca, dove vige un atteggiamento rilassato e rispettoso degli spazi altrui che consente a Lucas di essere “soltanto un attore”. Eppure la serie di cui è protagonista è disponibile in 190 Paesi, rendendolo uno dei volti più riconoscibili della piattaforma streaming che la distribuisce: “A volte fatico a pensare che così tante persone guardino la serie, me ne rendo conto guardando i social network”.
In occasione della prima edizione del Series Con 2019, Lucas Lynggaard Tønnesen è stato ospite di un panel dedicato al lancio della seconda stagione di The Rain. Noi di TVSerial.it abbiamo avuto l’opportunità di intervistarlo per scoprire i segreti di questa seconda stagione.
Da quando è stato scritturato in The Rain, Lucas è diventato Rasmus Andersen, il protagonista della prima serie originale Netflix per la Danimarca. La serie post-apocalittica ha debuttato il 4 maggio 2018 ed è stata una delle prime produzioni fantascientifiche di Netflix mirate ad un pubblico di giovani adulti, i Young Adult “scovati” dall’industria letteraria americana e divenuti un fenomeno che trascende le fasce demografiche. Dai romanzi come The Hunger Games fino a Wattpad, il genere Young Adult padroneggia su Netflix grazie a titoli successori di The Rain come The Order, Chambers e The Society. Portare un genere inedito come quello distopico nella serialità danese è stata un’occasione che Lucas non ha voluto lasciarsi scappare, come ha raccontato ai giornalisti che ha incontrato a Milano.
In vista della stagione due, l’obiettivo era alzare l’asticella ancora una volta. La travolgente popolarità di The Rain, che nei Paesi dell’America Latina è diventata un fenomeno al pari di Stranger Things, ha consentito agli autori di alzare il tiro. Il risultato sono sei episodi dove la mitologia di The Rain si approfondisce: la responsabilità di queste ambizioni è affidata all’interpretazione di Lucas Lynggaard Tønnesen, il cui Rasmus si ritrova a scendere a patti con il virus che vive in lui.
“Dopo la prima stagione parlai coi creatori [Jannik Tai Mosholt e Christian Pontalivo, ndr] e dell’intenzione di esplorare di più il virus che avrebbe richiesto l’utilizzo di effetti speciali. Inizialmente dissi ‘sì, sì certo, forte’, senza avere idea di cosa intendessero. Quando poi lessi il primo copione e le scene in cui questa cosa nera usciva dal mio corpo pensai ‘Gesù Cristo, lo faremo davvero, ottimo!’” ha dichiarato Lucas in merito alla trasformazione di Rasmus in una sorta di tragico anti-supereroe nel corso della seconda stagione, paragonandolo a Venom.
Qui sopra trovate la nostra intervista a Lucas, dalla prima volta che ha sentito parlare di The Rain alle sue speranze su di una possibile terza stagione, che al momento non è stata ancora confermata.
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