Supernatural 13×18: Bring ‘em back alive
Rieccoci con i nostri ragazzi, per un nuovo episodio di Supernatural 13×18. Li abbiamo lasciati, settimana scorsa, con Gabriel recuperato dalle grinfie di Asmodeus e Dean che si infila con il buon Ketch nello squarcio spazio-temporale.
Questo episodio lo possiamo dividere in tre: cosa sta combinando il caro Lucy in Paradiso, cosa combinano il nuovo duo Dean e Ketch, cosa fanno Sammy e Castiel nel bunker.
Partiamo da Lucifero e da quello che sta facendo cioè… nulla. Praticamente, dopo essersi insediato in paradiso con abilissime mosse di convincimento degne delle migliori campagne elettorali, Lucifero da buon politico si è adagiato sulla sua poltrona sperando semplicemente che le cose capitino.
Chiede infatti che venga ritrovato Jack, ma non si prodiga in prima persona per la ricerca, e si lamenta di come non sia amato dagli angeli come lo era Dio. Jo, first lady scocciatissima, gli dice semplicemente che forse dovrebbe iniziare a comportarsi da Dio se vuole essere amato come tale.
Lucy, l’unica cosa che fa (divertentissima) è ascoltare per un microsecondo le preghiere e intervenire durante un esorcismo. Salva la ragazza (però forse è più corretto dire che scaccia il demone) ma uccide i preti, a cui proprio non sta bene il fatto che al comando del paradiso adesso ci sia lui. Tornato affranto da questa missione ha un nuovo confronto con Jo, dove si scopre che lui non può creare angeli né tantomeno ridare le ali a quelli rimasti. Insomma, una delusione dopo l’altra per la nostra povera First Lady che dopo essere stata minacciata se ne va, lasciando Lucy da solo.
Il ritorno di Charlie
Saltiamo nello spazio e nel tempo per vedere come se la stanno cavando lo strano duo Dean e Ketch. Ed è qui che con il mio urlo ho (di nuovo) terrorizzato i miei gatti. I due assistono all’arresto di alcuni prigionieri da parte delle forze angeliche e tra loro c’è… rullo di tamburi… Charlie! La nostra Charlie! È viva e vegeta e sta benissimo! Insomma, benissimo proprio no, perché è uno dei capi della ribellione e gli angeli la vogliono portare in un silo per giustiziarla in maniera esemplare.
Dean ovviamente, non può non cercare di salvarla. Insomma, è la sua Charlie, la sua sorellina, che è stata uccisa per lui. Tirandosi dietro un Ketch poco convinto, si incamminano nel bosco dove Dean viene ferito e, wow, salvato e curato da Ketch.
In un momento di riposo, Ketch esige spiegazioni sull’interesse di Dean per la ragazza e lui gli spiega che è una di famiglia, salvare lei è importante quanto salvare Mary e Jack. Dal canto suo Ketch ha parecchi rimorsi di amici e colleghi non salvati, dunque decide di aiutarlo per attenuare i morsi della sua coscienza (cavoli, anche Ketchy dunque ne ha una? Really?).
I due, una volta al silo, riescono a salvare Charlie, a cui Dean spiega in breve tutto quello che bolle in pentola. Di fronte allo squarcio però (ricordo che avevano solo ventiquattro ore), Charlie decide di restare. Quella è casa sua e la sua battaglia, non può abbandonare i suoi amici in pericolo.
Ketch allora decide di restare con lei, c’è bisogno di raccogliere informazioni ed essere preparati. Chiede a Dean di andare, preparare tutto il necessario alla lotta contro Michele e poi tornare. E così, a malincuore, Dean torna da solo.
Eccoci allora al bunker e alla parte che mi ha convinta decisamente meno (ma di questo parleremo tra un secondo). Sammy si ritrova alle prese con un mutissimo Gabriel, mentre anche Cass torna all’ovile per dare una mano. Il nostro arcangelo del cuore non spiccica una parola che sia una, traumatizzato da anni di torture.
Quello che sappiamo ce lo scrive lui stesso in enochiano, sul muro della sua camera. Quello accoltellato da Lucifero, nella quinta stagione, era un altro doppione, non lui, e dopo una capatina a Montecarlo condita da porno star in cui tutto sembrava andare a meraviglia, è stato catturato da Asmodeus e torturato da allora.
Grazie alle parole di Sam, si riaccende in Gabriel un barlume di grazia, che attiva subito Asmodeus (i due ormai sono legati dalla grazia stessa).
Dopo una telefonatina di minacce, il demone giunge nel bunker di persona, intento a riportarsi a casa il suo giocattolo. E ci riesce quasi, tanto che sta per uccidere i nostri adorati Sam e Castiel, ma proprio in quel secondo Gabriel riprende tutte le sue forze, esce dal suo trauma insomma, e fa fuori Asmodeus come se niente fosse. Un attimo dopo, dopo aver ringraziato i due per il salvataggio, bello bello come è arrivato, Gabriel se ne va.
Ed è qui che torna il povero Dean e scopre, di nuovo, che sono punto e a capo, visto che hanno perso, ancora, la grazia di un arcangelo.
Eccoci, allora. Devo dire che ci sono un sacco di punti in questa puntata che mi lasciano interdetta, non capisco nel modo più assoluto dove stiamo andando a parare. Partiamo però da una cosa che mi è piaciuta, cioè il ritorno della mia amatissima Charlie. Che dire, riaverla con noi nel futuro alternativo è una figata (come Bobby, e Kevin… altri? Magari adesso ci saltano fuori Joe ed Ellen?) ed è anche sensato dato che appunto parliamo di un universo parallelo.
Certo, questo gioco al ritorno dei vecchi personaggi però non deve essere così scontato e gratuito, altrimenti come già ribadito un sacco di volte la perdita di un personaggio caro perde di valore e di pathos.
Il ritorno di Gabriel
Quello che invece stona un sacco, nonostante davvero io lo adori da sempre, è il ritorno di Gabriel. Il suo fuggire a Lucifero, in quell’episodio fantastico che è Hammer of the Gods, è coerente con il personaggio. Parliamo del nostro Trickster, quello che non si è fatto mai prendere tanto da inventarsi una doppia personalità a nascondere quella di arcangelo, quindi ci sta, che sia sopravvissuto e che abbia poi ben deciso di farsi da parte e di godersi la vita.
Non mi sta bene però che la sua cattura (quella di uno che è sfuggito a Lucifero, ripetiamolo) sia stata messa a frutto da Asmodeus, che fino all’altro ieri non conoscevamo. Come ha fatto? Che è successo nel frattempo? Insomma, non mi puoi dire così in due righe che è tornato, a me personalmente non basta.
Come non mi basta che Gabriel, ripresi i suoi poteri spinto dall’urgenza di salvare Castiel e Sam, uccida Asmodeus. Questo non va bene per il semplice fatto che il Principe dell’Inferno ci è stato venduto come uno dei cattivi principali. A questo punto non capisco l’introduzione di un nuovo personaggio che non fa praticamente niente in tutta una stagione e che viene fatto fuori come se nulla fosse.
Non era allora meglio concentrarsi su Lucifero? Perché dai, parliamone. Il Lucifero della quinta stagione era terrificante. Era Satana, quello vero. Adesso cos’è, una specie di sovrano annoiato? Farà anche paura a Rowena, che ha visto il suo vero volto, ma a noi fa simpatia. E va bene, per un super cattivo? Direi di no.
Togliendo allora dalla lista di Bad Guy Asmodeus che è scoppiato come una bolla di sapone e Lucifero che ci regala solo siparietti divertenti, resta Michele, di cui non sappiamo nulla.
Siamo quasi agli sgoccioli eppure navighiamo ancora in altissimo mare. Lo so che sono stata un po’ critica, ma seguo lo show da sempre e questa incertezza nelle storyline non mi piace per niente, se pensiamo che abbiamo anche il rinnovo per la stagione quattordici. Ci decidiamo, a seguire una linea e perseguirla per bene? Ecco, io l’ho detto.
Nulla, non ci resta che attendere il prossimo episodio!
Lascia un commento