Com’era abbastanza intuibile questo secondo episodio è incentrato sulla vita nel bunker subito dopo il Praimfaya e nei 6 anni successivi. Avevamo un piccolo assaggio a mo di arena per gladiatori ma non sappiamo come sono arrivati a questo. Andiamo con ordine.
L’utopico sogno di Octavia di riunire tutti i clan in un unico Wonkru sembra svanire già dopo 46 giorni quando, dopo aver sentito dei rumori provenienti da fuori (noi sappiamo che è Clarke, Abby ne è certa – un momento veramente toccante) e preso atto che la città è collassata sopra l’unica via d’uscita, Kara guida una rivolta per impadronirsi del livello C dove ci sono acqua e scorte di cibo che non basteranno per i 1200 abitanti del bunker. Ogni clan ha le sue regole, l’integrazione è difficile, la fame e la paura di morire non aiutano. Chi è rimasto fuori vuole vendicarsi. Serve un Comandante. Serve un Leader. Octavia non è ancora stata accettata da tutti (Gaia in primis) e poi lei si sente una guerriera, una combattente non un Capo. E Jaha la spinge a governare proprio nel modo che le è più consono.
Del resto la soluzione a tutto era più semplice di quanto si credesse. Problemi di sovraffollamento? Teste calde in rivolta? Ci pensa Octavia che, ripetendo incessantemente “O fate parte della Wonkru oppure siete nemici della Wonkru. Scegliete” ne fa fuori una decina o forse più (ma poi chi li conta? Eravamo tutti rapiti dalla maestria di Octavia nel brandire la spada) per ristabilire l’ordine. Adesso la porta del livello C si può aprire e liberare i due medici per poter soccorrere Jaha. Oh no è troppo tardi. Ok, la scena della morte di Jaha era sicuramente studiata per essere anche commovente con le ultime perle di saggezza rivolte ad Octavia ma a me lui (il personaggio o l’attore? o entrambi? chi lo sa…) non è mai piaciuto quindi non posso dire che sia particolarmente dispiaciuta. Non credo ne sentiremo la mancanza. Dopo 6 anni credo che non lo ricordino neanche più gli abitanti del bunker!
A proposito dei medici. Nel bunker scopriamo una nuova coppia Jackson e Nate (Brian ormai è solo un ricordo) la cui relazione sembra andare a gonfie vele. Non possiamo dire lo stesso per Abby e Marcus (i miei amati, certo non era così che li volevo ritrovare ma va bene, l’amore non deve essere tutto rose e fiori). Dopo 46 giorni vivono ancora in conflitto, a mala pena si parlano. Lei si sente sicuramente in colpa per aver abbandonato Clarke e da la colpa di tutto questo a Kane. Lui ammette che avrebbe fatto di tutto per salvare la donna che ama. (che tenerezza!). Come si fa a non perdonare qualcuno dopo queste parole? ed infatti incatenati e prigionieri di Kara stanno per baciarsi ma vengono interrotti. A proposito di Kara. Lei con gli altri ribelli verrà sottoposta al giudizio del Comandante (che adesso ha pure il benestare di Gaia) e come nell’Antica Roma ai gladiatori era data l’opportunità di lottare per la loro libertà: chi vince resta vivo! Certo le lotte tra gladiatori erano assolutamente il migliore esempio di governo democratico e pacifico che Octavia potesse scegliere. (Ottima scelta!!!) Già.
6 anni dopo Kara è la sua guardia personale e i combattimenti nell’arena proseguono. Perchè? Sono ancora persone che non hanno rispettato la legge o è solo un passatempo che sembra dilettare molto Octavia? Ma soprattutto perchè Kane* è nell’arena?
*Per favore Marcus sistemati quella barba. Se Gaia ha trovato un modo per tingersi di biondo tu non faticherai a trovare una lametta!
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