
The Good Doctor 1×02 recensione di “Mount Rushmore”
Un altro medical drama è iniziato da una settimana e, da buona fan del genere non potevo non guardarla. Premetto subito che questa serie non posso dire che mi abbia entusiasmato, anche se penso ci siano buoni propositi per renderla più emozionante. The Good Doctor ci ha regalato un nuovo appuntamento dal titolo ”Mount Rushmore” dove il Dottor Shaun Murphy avrà diverse difficoltà ad affrontare il suo primo giorno di lavoro presso l’ospedale di Saint Bonaventure, a causa della sua attenzione maniacale verso ogni minimo dettaglio e ai pregiudizi di quelli che lavorano con lui.
Uno di questi il chirurgo Melendez che sinceramente trovo uno dei personaggi più concreti della serie per ora ,lui sa cosa vuole e come ottenerlo e sopratutto tratta Shaun come una persona normale e non invece come fa il presidente dell’ospedale che lo tratta un po’ come un bambino di cinque anni.
Il protagonista in questo episodio sarà anche costretto ha fare il ‘lavoro sporco’ ,quello classico degli specializzandi , ma non senza scoprire un disturbo in una bambina che la porterà vicinissimo alla morte, tanto che lo stesso protagonista dovrà precipitarsi a casa dei genitori per salvarla e un metodo rivoluzionario altamente rischioso per salvare la vita a una donna con un cancro inoperabile .
Alla fine ripensandoci il punto forte di questa serie è Shaun Murphy, personaggio che l’attore interpreta a mio parere in maniera egregia . Un personaggio invece che dopo questo episodio non ritengo più uno dei punti forti della serie e la dottoressa Browne, descritta come una ragazzina che non ha idea di come giri il mondo ,troppo impegnata a fare false promesse per fare il chirurgo,ma poi non capisco la sua decisione nel non volere fare l’intervento rischioso per una possibile morte del paziente anche se sarebbe morta comunque.
Ho adorato i flashback di Shaun e quando il regista ci fa l’onore di farci entrare nella sua testa e vedere come pensa. Gli autori hanno deciso che per far meglio conoscere al pubblico il protagonista, fosse un’idea appropriata quella di far rivivere al protagonista una serie di flashback della sua adolescenza che rappresentano per lui momenti chiave della vita e che lo hanno portato alla decisione di diventare chirurgo.
Qualche critica però bisogna farla,The Good Doctor cerca disperatamente di voler essere emotivamente pesante, ma a volte si scorda di essere realistico. sembra un pò come se volesse imitare un po’ il medical drama alla Grey’s Anatomy con in aggiunta la storia del disturbo del protagonista.
Mi rendo conto che questa recensione può essere vista come una condanna per lo show, ma tengo a precisare che pur essendoci critiche , non significa che la visione di due episodi sia sufficiente per giudicare un intero show. Sicuramente The Good Doctor ha dei problemi da affrontare, ma ha anche incredibili potenzialità, deve forse lavorare con maggiore attenzione su alcuni particolari della trama, ma questo non significa che dalla sua non abbia attori fantastici. Questo è il mio punto di vista che secondo me rispecchia il pensiero di tanti di voi.
Insomma alla fine la recitazione brillante e la storia promettente ci fanno ben sperare per il seguito della serie, e le premesse per lo sviluppo di un medical drama diverso dai precedenti . Vedremo poi cosa la ABC ha in serbo per noi.
Martina Pagnoncelli
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