The Last of Us, il fungo Cordyceps esiste davvero?
Esiste davvero il fungo Cordyceps The Last of Us? L’attesissima serie HBO sta per fare il suo esordio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. A partire dal 16 gennaio 2023, in contemporanea assoluta con la messa in onda negli Stati Uniti, lo show con protagonista Pedro Pascal (The Mandalorian) e Bella Ramsey ci accompagnerà per ben nove settimane. La serie narra di come la civiltà è stata devastata da una pandemia causata dal fungo Cordyceps mutato che ha trasformato gli uomini in zombie. Ma che cosa è il fungo Cordyceps?
Tutto nasce dalle ricerche di Neil Druckmann (ideatore del videogioco) e del suo team creativo, grazie a un documentario BBC sulla germinazione parassitaria del Cordyceps, da cui è stato costruito l’universo narrativo dove si ambienta la storia di Joel e Ellie. Interessati a scoprire i segreti del mondo parassitario, Druckmann e il suo team si sono aperti al mondo della micologia. Scoprendo così di fatto il fascino della natura e l’inquietudine del tempo e della mutazione.
Cordyceps sinensis
Il Cordyceps esiste anche nella realtà, ma ovviamente ha proprietà totalmente differenti rispetto a quelle del videogioco e della serie. Il Cordyceps sinensis (il suo nome scientifico) cresce sulle montagne del Tibet tra i 4.000 e i 6.500 metri di altezza. Si trova nelle zone erbose dell’ Himalaya e altre catene montuose elevate della Cina, Nepal.
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Il micelio (l’apparato vegetativo dei funghi) è racchiuso in una larva mummificata di un lepidottero (insetti come le farfalle) da cui il fungo germina. In Cina è considerato “tesoro medicinale” nazionale, un tonico prezioso e virtualmente sacro. Sono molti gli studi fatti su Cordyceps sinensis che hanno messo in luce i suoi effetti terapeutici su patologie renali e polmonari come bronchite cronica e asma. La medicina moderna non ha ufficializzato ancora il Cordyceps, ma i dati sembrano portare verso quella direzione.
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Nella vita reale, il fungo è fatale per gli insetti e mai per gli esseri umani, come accade in The Last of Us. Nel videogioco, il tutto inizia nel settembre 2013 (la serie parte nel 2003), quando il 60% della popolazione mondiale è ormai deceduta o infetta a causa del fungo: un parassita che si diffonde e muta.
The Last of Us, il contagio
Come funziona il contagio e la diffusione del fungo Cordyceps? Il parassita vive solo se il suo ospitante è ancora vivo, si attacca al suo cervello, inducendo la persona infetta a perdere la funziona cerebrale in due giorno. L’ospite diventa così molto aggressivo, incapace di ragionare. Come parassita, il fungo si evolve e subisce mutazioni creando diversi tipi di infetti nel mondo di The Last of Us. Per infettare un’altra persona devono entrare in contatto i fluidi corporei, come un morso ad esempio. Oppure, si può essere colpiti respirando le spore parassitarie rilasciate dai cadaveri infetti. Queste sono molto più diffuse in luoghi chiusi, sotterranei come tunnel, fognature o in metropolitana.
The Last of Us, il contagio nella serie
Nella serie ideata da Craig Mazin e Neil Druckman il contagio avviene in maniera leggermente diversa. Nel processo di adattamento alcuni elementi della storia sono stati modificati, cercando di non far arrabbiare i fan del videogioco e permettendo anche ai non giocatori di approcciarsi alla serie.
“Nel gioco, ci sono zone in cui incontri le spore e devi indossare una maschera antigas. All’interno del mondo che stiamo creando, se immettessimo le spore nell’aria sarebbe abbastanza chiaro che si diffonderebbe ovunque. Tutti dovrebbero indossare sempre una maschera e sarebbero completamente infettati.” Craig Mazin in un’intervista per Collider. La rimozione delle spore e la minaccia esterna di un’infezione nell’aria possono ridurre il potenziale del virus nella serie. Il rischio di avere meno suspense e tensione c’è, ma – come ha spiegato Mazin – se le spore fossero disperse nell’aria, evitare l’infezione sarebbe quasi impossibile, incidendo negativamente sulla credibilità della storia.
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