The Walking Dead 8×03 “Monsters” – recensione:
Il terzo appuntamento con l’ottava stagione di The Walking Dead è dedicato alla riflessione. Il piano dei “buoni” prosegue ma suscita non poco timore ai più caritatevoli del gruppo. Uccidere il nemico senza pietà è davvero la cosa giusta? Non provare compassione li rende veramente diversi da coloro che ritengono sbagliati? Traete le vostre conclusioni al termine del testo che segue.
Il destino degli ostaggi
I nemici catturati da uno dei gruppi nella precedente puntata sono in cammino per Hilltop. Nonostante Jesus cerchi di convincere Morgan che ucciderli non li renderebbe migliori di loro (“No mather what they have done. They’re people”), l’uomo rimane ancorato alle sua idee. Il dibattito tra i due sfocia in un lite violenta che porta lo stesso Morgan ad ammettere di non avere ragione ma, allo stesso tempo, questo non implica che lui si stia sbagliando: ucciderli è il miglior modo di render giustizia a tutto il male che hanno fatto loro. Sarà proprio Jesus, infatti, a fermare in tempo il compagno dall’uccidere un piccolo gruppo che aveva tentato la fuga approfittando di un improvviso attacco zombie.
Giunti ad Hilltop sarà Maggie colei alla quale spetta la decisione definitiva sul futuro degli ostaggi. Dopo aver permesso al codardo Gregory di entrare nella città dimostrerà la stessa pietà con il nemico?
Nessuna pietà
Avevamo lasciato Rick con un vecchio amico, Morales, che dopo aver confessato di aver perso tutta la sua famiglia e di voler consegnare l’ex-compagno a Negan viene ucciso improvvisamente da Daryl. Nel frattempo arrivano i soccorsi chiamati da Morales che mettono alle strette i due sfortunati ma, nonostante questo, riusciranno ad ingannarli uccidendoli tutti. Nel frattempo riescono a ricongiungersi con Aaron e gli altri membri del gruppo. Qualcuno, tuttavia, manca all’appello. Eric era rimasto ferito ma, nel momento in cui il compagno lo raggiunge, scopre che ormai era troppo tardi: Eric è uno zombie. La disperazione di Aaron è inevitabile e questo lo spinge a voler far ritorno ad Hilltop, come il suo ragazzo avrebbe voluto. Porterà con sé anche Gracie, la bambina trovata da Rick in uno dei palazzi dei Salvatori nel precedente episodio.
Come se la freddezza di Daryl non ci avesse lasciati già abbastanza sconvolti, ecco che non esita ad uccidere uno spaventato e “innocente” ragazzo. Sebbene Rick gli avesse concesso di andarsene dopo essersi arreso, l’amico non sembra voler graziare nessuno. Una volta ottenute le informazioni che cercavano gli spara un colpo dritta in testa.
Il piano di Ezekiel
La prima scena riprende l’incoraggiante discorso del Re ai suoi “sudditi”, mosso da grande fiducia e speranza di poter uscire indenni da questa guerra. Con un’accurata strategia fingono di arrendersi ai nemici, appena giunti, finendo col coglierli di sorpresa uccidendoli dal primo all’ultimo. Nel frattempo proseguono il loro cammino verso una delle sedi nemiche grati e fieri di non aver subito alcuna perdita. Tuttavia, Ezekiel verrà presto smentito. Alla sua attenzione giunge un piccolo bagliore sulla cima di un’alta struttura: è un cecchino. Nonostante avverta immediatamente i compagni del pericolo, ormai, è troppo tardi. Spari e sangue occupano gli ultimi secondi della puntata che, presi alla sprovvista, ci lascia col fiato sospeso.
Per sapere chi è sopravvissuto all’attacco l’appuntamento è tra una settimana con “Some Guy”.
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Un saluto alle pagine amiche:
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