Westworld 2×04 – The Riddle of the Sphinx
![Westworld 2×04 – The Riddle of the Sphinx](https://www.tvserial.it/wp-content/uploads/2018/05/728422-Immagine-3.jpg)
L’enigma della sfinge è il più antico che si conosca nella storia dell’uomo: veniva posto, dalla sfinge appunto, all’ingresso della città di Tebe e chi non sapeva rispondere veniva ucciso dal mostro. L’indovinello, riportato in modo diverso da fonti differenti riguarda le tre età dell’uomo: “Chi, pur avendo una sola voce, si trasforma in quadrupede, bipede e tripede?”
Quindi è naturale che l’essere umano nasca, cresca e invecchi nel corso della sua esistenza e che alla fine muoia, anche se l’irrevocabilità della morte, le cui “decisioni sono definitive” è difficile da accettare. Mentre Dolores ha lo scopo di dominare il mondo e necessità di acquisire le “virtù” necessarie al comando, il cammino di William affonda le sue radici nelle domande che da sempre angustiano l’uomo.
Probabilmente la ricerca di una risposta alla possibilità dell’immortalità è il vero scopo della Delos, che estremizza quella capacità “creativa” che pervade tutto il backstage del parco non limitandosi a fabbricare personaggi fittizi, ma cercando di riprodurre qualcosa che “sostituisca” un essere umano, dando una nuova casa alla mente dei deceduti.
James Delos, CEO del parco, è trasformato in cavia, lo vediamo in una serie di scene che si ripetono sempre uguali e sempre diverse per darci l’idea di quanto a lungo sia durata questa ossessione.
![westworld 2x04 the riddle of the sphinx](https://www.tvserial.it/wp-content/uploads/2018/05/728422-Immagine-2.jpg)
E’ possibile sostituire un uomo vero con un Host? E soprattutto, che senso ha mantenere in vita qualcuno se il mondo e le persone al quale questo apparteneva scompaiono sotto i colpi del tempo? William alla fine si rende conto che probabilmente ciò a cui ha lavorato è un errore perché delle persone è forse meglio che sopravviva semplicemente il ricordo.
Per una via diversa, che probabilmente vedremo nel corso della storyline di William, si giunge alla medesima conclusione esplicitata nel finale di serie di Person of Interest: “Ciascuno muore solo” (5×13), ma fino a che vivrai nella memoria, non morirai mai.
Le esperienze della morte e del ricordo delineano più di ogni altra cosa la differenza tra uomini e hosts, in quanto per le attrazioni non hanno carattere di definitività. Una volta “deceduti” i robot possono essere riparati, i loro ricordi possono essere manipolati o comparire, come nel caso d Bernard in ordine completamente sparso. L’identità degli host è trasformabile, quella dell’uomo no. Ognuno resta ciò che è, anche se compie una buona azione, come ha fatto l’Uomo in Nero.
In aggiunta a tutto questo, resta il ragionevole dubbio che questa “liberazione” degli hosts non sia che un’illusione. Non a caso infatti Clementine conduce Bernard da Elsie e sempre non a caso finiscono nel laboratorio segreto. Quanto dell’ultima narrativa di Ford è presente nelle azioni dei robot?
Un’altra volta è la figlia di Lawrence a fornire a William un nuovo indizio sul suo viaggio: “se stai guardando avanti è la direzione sbagliata”. Significa forse che la fine del viaggio si trova nel passato, nel momento esatto che cambia la vita di ciascuno? E’ per rispondere a questa domanda che la figlia di William si svela alla fine del’episodio?
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