Akane no mai, in italiano “La danza di Akane” è sicuramente l’episodio più atteso della seconda stagione di Westworld.
Si aprono le porte di un altro parco creato per coloro che “trovano Westworld noioso”, come ci spiega Sizemore, la cui presenza nella banda di Maeve si rivela particolarmente preziosa per capire quanto di ciò che vediamo è “narrativa” e quanto è “realtà”.
Scopriamo allora cos’è successo in Westworld 2×05!
L’esplorazione è quella del mondo esteriore, ovvero del territorio degli Shogun, dittatori militari che governarono il Giappone per secoli, dal 1192 al 1868.
La struttura narrativa del parco ricalca quella del West, nelle trame e nei personaggi. Sizemore ammette di avere “scopiazzato” da Westworld essendo troppe le storie da inventare ex novo ogni settimana.
Hector, Armistice e Maeve si trovano immersi in una vicenda che conoscono già. Diversa è l’ambientazione, dove ciascuno di loro trova una sorta di alter ego, con cui condividere i “pilastri” narrativi di cui è costituito.
Akane come Salomè
Akane, tenutaria del bordello dello Shogun World, ha in comune con Maeve il lavoro, l’esperienza della maternità e lo strazio della perdita.
La vendetta per la morte di Sakura, riecheggia vagamente il racconto biblico di Salomè, ballerina leggendaria, che chiede a Erode, come ricompensa per i suoi servigi, la testa di Giovanni Battista su un piatto d’argento.
Come Salomè diventa strumento del martirio di Giovanni, così Akane e Sakura permettono a Maeve (considerata una “strega” dagli androidi suoi simili) di mettersi in contatto con una “voce”, che le consente il controllo totale di tutti i robot.
La presenza di Sizemore ci spinge “fuori” facendoci notare i pilastri o, per citare Ford “le pietre angolari” sulle quali poggiano i personaggi, tutti impegnati nella ricerca di qualcosa. Che sia la pace, la guerra, qualcosa di effimero o concreto, il percorso diventa protagonista e comune denominatore tra gli uomini e gli androidi.
Se la rivoluzione sta distruggendo Shogun world, Westworld è ormai un cimitero.
Dolores e la sua battaglia
La guerra di Dolores continua quale strumento purificatore assolutamente indispensabile per la buona creazione di un nuovo mondo. Un buon governante sa che le armi possono essere fondamentali per preservare la libertà.
La battaglia di Dolores è ben lontana dall’essere una semplice utopia frutto della sovrapposizione narrativa. Nell’ultima scena che la vede protagonista, quando non esita a sacrificare Teddy perché troppo tiepido di fronte alla verità, la vediamo “riprogrammare” Teddy, il che ci porta a supporre che sia la responsabile della perdita delle informazioni a cui la Delos tiene tanto.
E’ questa la vendetta di Ford? Rendere “vergini” le menti degli androidi in modo che nessuno possa intaccare i dati e le interazioni in essi presenti? Oppure Dolores si sta semplicemente identificando con Whyatt e il suo obiettivo resta incendiare Westworld su un piano fisico?
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