Black Panther Wakanda Forever
Black Panther: Wakanda Forever è l’ultimo film Marvel Studios della Fase 4 diretto da Ryan Coogler e prodotto da Kevin Feige e Nate Moore. Al cinema dal 9 novembre in Italia. Questo lungometraggio ricco d’azione torna nel regno del Wakanda dove emerge una nuova minaccia proveniente da una nazione sottomarina nascosta chiamata Talokan.
Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett, vincitrice del Golden Globe e candidata all’ Oscar per il ruolo), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.
Black Panther Wakanda Forever in streaming
Disney+ ha inaugurato il nuovo anno insieme ai fan del Marvel Cinematic Universe, annunciando che Black Panther: Wakanda Forever debutta in streaming il 1° febbraio 2023.
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ATTENZIONE: quello che segue è una recensione con spoiler del film Black Panther: Wakanda Forever Se non avete ancora visto il film o non volete guastarvi le sorprese, vi consigliamo di non proseguire la lettura.
La pellicola diretta da Ryan Cooger è la più attesa della Fase 4 e può benissimo essere considerata il prodotto più maturo degli ultimi anni in casa Marvel. A tal proposito, il produttore Nate Moore è intervento durante il podcast Phase Zero di Comickbook.com. “Siamo difronte ad un film che ha due obiettivi ben chiari: da un lato il puro intrattenimento e dall’altro è qualcosa di catartico, per onorare la memoria di Chadwick”.
L’omaggio definito a Chadwick Boseman
Il film non perde tempo e incomincia subito con adrenalina e panico, quando Shuri è intenta nel suo laboratorio a creare una cura e un modo per salvare suo fratello T’Challa, in fin di vita. La principessa sta provando a sintetizzare l’erba a forma di cuore, la Pantera Bast. In Black Panther, Killmonger (Michael B. Jordan) brucia tutta la pianta mutata dal vibranio, una volta diventato Re del Wakanda.
Le speranze di Shuri cessano quando la madre, la Regina Ramonda dice alla figlia che il Re è con gli dei. Una lunga sequenza doverosa, struggente si alterna nei primi minuti del film. Tra i canti tribali di un rito funebre adornato dal bianco degli abiti, danze e silenzio che gela il sangue del pubblico in sala. Il livello di empatia è altissimo sin dai primi minuti di un prodotto che mette le cose ben chiare allo spettatore: Black Panther: Wakanda Forever è il tributo della Marvel a Chadwick Boseman che resterà per sempre nel cuore di tutti. Il film rappresenta il passaggio e l’accettazione che la leggenda di Black Panther deve proseguire.
Il silenzio e la musica sono ben giostrati tra un sali e scendi di emozioni, fino all’ascesa – letteralmente fisica – della bara in vibranio di T’Challa riposta simbolicamente all’interno di una navicella, così come cita la canzone main theme del film di Rihanna, Lift Me Up. Per i wakandiani la morte non è intesa come una fine definitiva, ma ora T’Challa è con gli dei. Shuri fatica molto a superare il lutto e la madre Ramonda cerca di gestire la nuova realtà senza il Re.
Bruciare gli abiti funebri per superare il lutto
La regina madre si rende conto che è passato un anno dalla morte di T’Challa ma la principessa Shuri non è ancora riuscita a riprendersi: non sta facendo nulla per voltare pagina in modo salutare. Da un lato Ramonda fa i conti con le Nazioni Unite che cercano di impossessarsi del vibranio, attaccando stabilimenti wakandiani, mentre una nuova tecnologia delle potenze americane, riesce a rintracciare il materiale tanto prezioso in mezzo all’Oceano Atlantico. Come spesso accade in queste situazioni, dalle profondità degli abissi, insorgono gli abitanti di Talokan guidati da Namor che affondano il convoglio militare per proteggere la loro tecnologia e il loro popolo.
Namor
Apparso per la prima volta come Sub-Mariner nel numero #1 di Marvel Comics, pubblicato nel 1939, Namor è uno dei personaggi più vecchi del mondo Marvel e nel corso degli anni è stato sia eroe che antagonista. Nei fumetti è il Re di Atlantide, ma nel film rappresenta Talokan: una civiltà sottomarina nascosta e popolata dai discendenti di un’antica comunità Maya.
Namor ha un aspetto molto più vicino alle culture centroamericane. Qui, Ryan Coogler ha inserito un riferimento alla tradizione mitologica azteca, che vedeva in Tlālōcān il regno del dio delle tempeste, un radicale cambio di prospettiva sul personaggio. Spostare la tradizione narrativa da Atlantide nel contesto della mitologia azteca può far titubare gli appassionati del personaggio, ma è anche una mossa comprensibile da parte dei Marvel Studios, dato la rappresentazione della leggendaria città sottomarina nel film DC Aquaman. La presenza di un interprete come Tenoch Huerta di origine messicana porta un valore aggiunto a questo cambio culturale.
Nonostante la tecnologia avanzata e l’ipervigilanza del loro regno, i wakandiani erano completamente all’oscuro dell’esistenza di Namor e del suo regno. L’incontro con il Re di Talokan spinge i wakandiani a cercare di mitigare la situazione a modo loro, anche se Ramonda non può fare a meno di preoccuparsi per la sicurezza di sua figlia. Il Re degli abissi vuole unire le forze contro gli uomini in superficie, iniziando con il rintracciare e uccidere una giovane scienziata, misteriosa che ha progettato il rilevatore di vibranio.
Iron Heart
Il film prosegue in una direzione abbastanza lineare e semplice. Ci sono due fazioni che potrebbero allearsi o scontrarsi per una guerra tra due super potenze, mentre gli uomini di superficie danno la caccia al vibranio e potrebbero approfittare delle divergenze tra Talokan e Wakanda. Nella seconda parte, però, iniziano ad emergere quelli che sono i problemi dei film Marvel (e anche delle serie), tratti tipici da diverso tempo. L’inserimento di personaggi, camei che nel grosso calderone della storia di un film di quasi tre ore, rischiano di risultare ridondanti e frettolosi.
Shuri e Okoye in puro stile comedy poliziesca, si recano all’MIT in cerca della giovane studentessa, grazie alla soffiata dell’agente della CIA Everett K. Ross (Martin Freeman). Tralasciando il cameo di Valetina De Fontaine – ex-moglie di Ross -, aver inserito un personaggio nuovo, teen come Iron Heart in questo film ha un senso logico legato allo scopo dell’ MCU attuale che compromette, però, la realizzazione di un buon prodotto. La tendenza dei Marvel Studios, ad oggi, è di allargare il più possibile l’universo narrativo con le serie tv Disney Plus.
Riri Williams viene presentata molto velocemente. In pochissimo tempo la vediamo nella sua officina – a quanto pare ereditata da un padre scomparso – che assembla e monta un’armatura con la tecnologia Stark. Tra rimandi a Fast and Furious, inseguimenti in auto, sequenze di stuntman il tutto viene contornato da una vena comica che vuole farci ricordare che siamo sempre in un film Marvel.
Quella linea comica alla Martellone, che viene rispecchiata nel personaggio di M’Baku, oltre che da Riri Williams in questo suo inserimento nel mondo Marvel molto simile a Spider-Man in Captain America – Civil War.
Talokan
La faida tra Talokan e Wakanda procede e si aggrava, quando Namor tiene in ostaggio Shuri e Riri. Attraverso gli occhi della principessa scopriamo la maestosità di quel mondo sottomarino e il Re degli abissi racconta tutta la sua storia. Espediente – qui riuscito – per introdurre lo “spiegone” al pubblico e giustificare l’operato di Namor. Il personaggio interpretato da Tenoch Huerta ci accompagna in un flashback sulla sua origine, dalla madre malata di vaiolo ai tempi degli invasori europei. Fino alla scoperta di una pianta blu “magica”, che ha mutato la sua gente in uomini pesce. Ai tempi della trasformazione, la madre era incinta e Namor è il primo e unico della sua specie. Con le ali ai piedi, orecchie a punta, forza paragonabile a Hulk.
Dopo la variante Terra-838 del Professor Charles Xavier in Doctor Strange in the Multiverse of Madness e Kamala Khan/Ms. Marvel in Ms. Marvel, Namor è l’ennesima testimonianza dell’ufficialità della presenza dei mutanti nell’MCU. La resa scenica del regno di Talokan è a dir poco incredibile, sopratutto il paesaggio degli abissi, le balene e orche che fungono come cavalli da terra ferma in battaglia.
Desiderio di vendetta
Due fazioni in gioco, due modi diversi di vedere la realtà dei fatti per un interesse comune. Il tutto porta allo scoppio della guerra prima e alla morte della Regina Ramonda. Ebbene sì, in Black Panther: Wakanda Forever assistiamo a ben due funerali. Quello della Regina è molto più intimo, con un senso di rassegnazione e smarrimento da parte della principessa – ora Regina – Shuri.
Vendetta, rabbia, dolore, sentimenti che caratterizzano l’ultima parte del film, dove il personaggio di Shuri evolve, cambia dopo che ha subito davvero troppe perdite per essere considerata ancora una bambina. Con l’aiuto di Riri, War Dog Nakia e le fedeli Dora Milaje, la principessa riesce a sintetizzare una nuova erba a forma di cuore per ridare vita all’anima di Black Panther. L’accettazione del lutto, superare la realtà e provare ad andare avanti. I piani di Shuri si offuscano e la portano verso la rabbia e la vendetta, quando nella sua visione, una volta ingerito il succo dell’erba magica della pantera, incontra non sua madre o suo fratello, ma suo cugino Erik Killmonger.
Killmonger
Il personaggio interpretato da Michael B. Jordan dice a Shuri che lei è simile a lui, non è troppo nobile come T’Challa o ingenuo come il padre. La principessa è convinta di aver fallito, ma in realtà ha acquisito il potere di Black Panther. Il pathos è in crescendo, quando la nuova pantera nera piomba dal cielo, all’interno del consiglio degli anziani del Wakanda, con la sua divisa con venature d’orate – un chiaro richiamo all’armatura di Killmonger.
Shuri è una Black Panther diversa, rabbiosa e vuole uccide Namor per vendicare la morte della madre. In realtà, entrambi i capi dei due regni sono resi ciechi da un sentimento comune e solo davanti alla possibilità di uccidere e quindi della morte realizzano che è meglio essere alleati piuttosto che farsi la guerra tra loro. Solo così la nuova Black Panther può bruciare i vestiti funebri del funerale di T’Challa e iniziare a vivere una nuova vita.
Scena post-credits
Nel dicembre 2020, l’attrice Letitia Wright ha messo seriamente a rischio il suo futuro con la Disney a causa di alcune pubblicazioni social no vax. In quel periodo, Black Panther: Wakanda Forever era agli inizi della sua realizzazione, ma era già abbastanza evidente che sarebbe stata lei al centro della trama. Così è stato e – contro delle premesse non favorevoli – l’attrice ha saputo reggere la prova e portare lo sviluppo di Shuri in scena, coerente con tutto quello che le accade. L’aurea di Boseman aleggia per tutta la pellicola fino all’exploit della scena dopo i titoli di coda.
Nakia è tornata ad Haiti nel suo centro per ragazzi e accoglie Shuri in visita con un bambino da farle conoscere. Il personaggio interpretato da Lupita Nyong’o rivela alla Regina del Wakanda (anche se al momento ha evitato la sua sfida con M’Baku per il trono) che quel ragazzino è suo nipote. Il piccolo rivela a Shuri che il suo nome in haitiano significa proprio T’Challa. Due sono i punti in cui le lacrime arrivano a fiume: la forgiatura del nuovo casco di Black Panther e le lacrime finali di Shuri d’innanzi a quello che molto probabilmente sarà il futuro del Wakanda.
“Abbracciare queste radici e onorare queste due fonti, le fonti principali in America Latina, che sono le radici africane e indigene, è davvero importante. Spero che questo aiuti le persone ad abbracciare ciò che sono. Chi siamo”. Le parole di Tenoch Huerta in una intervista a The Verve racchiudono uno dei tanti messaggi di un film maturo e denso di carica emotiva. Pecca in certe fasi della narrazione, perdendosi in facili risoluzioni o eventi che possono essere tralasciati. Lasciando così buchi alla trama.
Ad ogni modo, l’omaggio a Boseman arriva dritto al cuore. Wakanda per sempre.
Khaby Lame
Durante la première europea del film, il noto TikToker Khaby Kame è stato ospite sul red carpet in quanto presente nel film. Non in video, ma in voce per la prima volta in uno speciale easter egg. Lo avete trovato?
“Nei miei video sui social non parlo mai ma questa volta ho voluto contribuire con la mia voce, anche se si tratta di pochissime battute. Sono molto legato al personaggio di Black Panther e ho voluto dare il mio personale omaggio a Chadwick Boseman. Alla sua straordinaria interpretazione e a quello che rappresenta per la nostra generazione”.
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