Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri, recensione
Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri, il film ispirato all’iconico gioco di ruolo fantasy. Il 29 marzo 2023 la pellicola debutta nei cinema italiani con Paramount Pictures e Eagle Pictures, quarto film live-action, reboot del franchise. Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è diretto dal duo John Francis Daley e Jonathan Goldstein, registi del remake/reboot Come ti rovino le vacanze e co-autori della sceneggiatura di Spider-Man: Homecoming. Per anni il popolare gioco da tavolo ha ottenuto adattamenti cinematografici rivelatosi poi dei veri flop. Con questa nuova avventura ad alto budget, Paramount punta al rilancio di D&D sul grande schermo, nella speranza di un grande successo.
Il cast stellare del film include Chris Pine (Into the Woods), Regé-Jean Page (Bridgerton), Michelle Rodriguez (Fast & Furious saga), Sophia Lillis (I Am Not Okay with This) e Hugh Grant nei panni dell’antagonista principale. Completano il cast Chloe Coleman, Justice Smith, Daisy Head, Nicholas Blane, Jason Wong, Sophia Eleni, Clayton Grover, Alexis Rodney e Natali Servat.

“Vogliamo che sia divertente. Non è una commedia vera e propria, ma è un film action-fantasy con molti elementi e personaggi comici che speriamo che le persone apprezzeranno davvero e si divertiranno a guardare le loro avventure”. Jonathan Goldstein.
Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è un film che può puntare a diventare un vero blockbuster. Un prodotto che diverte, intrattiene e permette un godimento cinematografico a tutti, o meglio, una campagna che vuole includere tutti. Piacerà sia ai giocatori di D&D che ai profani. Questo perché è un film intelligente e furbo che strizza l’occhio alla Marvel con riferimenti a scene e momenti iconici dei film MCU. Lo stile è pienamente quello de I Guardiani della Galassia in versione fantasy.
La pellicola è un’esperienza di gioco, ma non solo: “Non è solo un gioco, è una sensazione che provi quando giochi. Ed è quello che stiamo facendo con questo film, è quello che volevamo catturare”. Queste le parole del co-regista Francis Daley. I riferimenti e gli easter egg al gioco di ruolo sono tantissimi, ma soprattutto la base della narrazione è lo schema di una partita di D&D. Il film funziona perché è rivolto a un pubblico generalista e non vanno troppo a fondo le tecniche di gioco, mettendo a rischio una venatura pop e cadere in un prodotto di nicchia.

Un film d’avventura ricco di comicità che ricorda il cult con Brandon Fraser, La Mummia (2001), aiutato da un cast corale d’eccezione. L’ensemble è guidato da Chris Pine, Il Bardo, su di lui la Paramount ha puntato molto per attirare il pubblico che non ha familiarità con D&D. Lo stesso vale per Michelle Rodriguez, una perfetta Barbara, Justice Smith nel ruolo dello stregone cialtrone e Sophia Lillis nei panni di Duric (il Druido – Tiefling), entrambe per un pubblico teen. A loro si aggiunge Regé-Jean Page nei panni di Zenk il Paladino e il ritorno di Hugh Grant nel ruolo de “La canaglia”.
La storia segue un gruppo di scapestrati avventurieri che ha fallito il grosso colpo della vita e dopo essere stati traditi, i nostri antieroi cercano vendetta nel tentativo di recuperare un manufatto prezioso. Se siete fan di D&D troverete un sacco di citazioni e rispetto per lo spirito del gioco: autoironia e il prendersi poco sul serio sono le basi fondamentale per rompere gli schermi del “serioso”, tra azione e momenti emozionanti.
Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri ha un ritmo molto incalzante, non stanca mai e, in alcuni casi, lo stile di montaggio richiama gli heist movie di Guy Ritchie, dove non c’è pausa e comprendi sempre quello che stai guardando. La storia è semplice, nonostante il film debba presentare molte cose, bastano pochi elementi per caratterizzare i personaggi. Qualche flashback e poche battute per inquadrare gli elementi del gruppo.

Il classico viaggio dell’eroe, con tutte le pinze che creano conflitti e sfida con tutti gli elementi al loro posto. Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è anche un film sulla famiglia, sul superare un passato sofferente e riuscire ad andare avanti e rimettersi in gioco. La forza del gruppo si fonda specialmente sulle parole, evoca emozioni, ironia e stringere nuovi legami.
Il mondo rappresentato è molto più pop rispetto ai grandi classici come Il Signore degli Anellil, paragone da evitare. La Terra di Mezzo di Tolkien potrebbe aver plasmato il genere fantasy medievale, ma non dovrebbe limitarlo a definirlo. Le avventure sono di tutti i tipi e lungo il percorso possono far ridere, piangere o urlare il pubblico. Il Signore degli Anelli e Dungeons & Dragons sono due intrattenimenti molto diversi.
Un film di puro intrattenimento, di avventura che ci ricorda che siamo ancora in grado di divertirci. Non mancano le numerose creature magiche che i fan del gioco sicuramente riconosceranno, così come le ambientazioni. Per quanto riguarda il futuro dell’universo di D&D sembra che il franchise si voglia allargare alla serialità con una serie tv da otto episodi. Ancora non è chiaro se e come si collegherà al film, ma per i fan del fantasy è un’altra occasione per entrare in quel mondo bellissimo, epico – ora – ad alto budget.
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