Gli orologi del diavolo ispirato ad una storia vera
Gli orologi del diavolo storia vera o fiction? È uno di quei casi in cui le vicende reali ispirano un adattamento televisivo. Il direttore di Rai Uno, Stefano Coletta, definisce Gli orologi del diavolo “un ritratto intenso di un uomo che si infiltra in un meccanismo criminale, costruito con chiaroscuri all’interno di un crime appassionante tratto da una storia vera.”
Il personaggio che nella fiction è interpretato da Giuseppe Fiorello (Marco Merani) esiste davvero. Ha un altro nome: Gianfranco Franciosi, detto Gianni. Questi ha il coraggio di diventare il primo civile inserito a scopi investigativi in un contesto criminale. La sua storia è raccontata in un libro (Gli orologi del diavolo) e nell’omonima fiction di Rai 1.

“Spero che Gianni Franciosi venga protetto per il grande rischio che ha corso nell’interesse del nostro Paese”, puntualizza Roberto Sessa, produttore Picomedia.
Per realizzare la fiction Beppe Fiorello incontra il “vero Marco Merani”, appunto Gianfranco Franciosi. Francesco Nardella, vicedirettore Rai Fiction, racconta così l’evento: “Giuseppe Fiorello ha avuto il grande merito di incontrare Gianfranco Franciosi e di portare a Rai Fiction la sua storia, raccolta nel libro omonimo scritto con Federico Ruffo.”
Gli orologi del diavolo libro
Gli orologi del diavolo libro: prima di diventare una fiction, la storia di Gianfranco Franciosi è raccontata in un’opera letteraria. Ovviamente è il punto di riferimento per Giuseppe Fiorello e per tutti coloro che hanno lavorato all’adattamento televisivo liberamente tratto dal libro scritto da Gianfranco Franciosi e Federico Ruffo.
Durante la presentazione stampa del 30 ottobre 2020 Giuseppe Fiorello mostra in videoconferenza un corposo volume. È proprio il libro Gli orologi del diavolo con tanto di post-it nei punti più interessanti per l’attore. “Mi sono imbattuto in questo bellissimo libro, che come vedete è sempre accanto a me” racconta Beppe Fiorello. Commenta anche gli appunti che prendeva a partire dal volume: “questo va inserito, questo va detto”. Insomma, dietro la realizzazione della fiction c’è anche un lavoro certosino di analisi a partire dal tomo di Gianfranco Franciosi e Federico Ruffo.
Chi è Gianfranco Franciosi nella realtà?
Gianfranco Franciosi, detto Gianni, è il vero protagonista delle vicende che si raccontano in questa fiction e – prima di arrivare sul piccolo schermo – nel libro che porta lo stesso titolo. Con queste parole “l’eroe per caso” contro il narcotraffico commenta l’adattamento televisivo. “Sono molto contento che Rai Fiction e Picomedia abbiano deciso di accendere i riflettori sulla mia storia, che può sembrare un film, ma non lo è. L’ho vissuta per sei lunghi anni sulla mia pelle, perdendo gli affetti e la mia vita tranquilla da uomo comune. Ho perso tutto per fare la cosa giusta. E lo rifarei.”
Al tempo stesso si definisce “felice di aver preso parte alle riprese della serie, guidando i gommoni in una delle scene più acrobatiche. Ho avuto l’illusione di vivere una vita normale.”
Gli orologi del diavolo è una storia vera, la sua. “Beppe è perfetto nel mio ruolo, ha saputo interpretare benissimo quello che ho vissuto, calandosi nella mia doppia vita di quegli anni difficili”, aggiunge Gianfranco Franciosi.
Un ringraziamento va alla Rai che, credendo in questo progetto “ha finalmente restituito la dignità che a causa di queste vicende mi è stata tolta”.
Chi è Elías Piñeiro Fernandez?
La vita di Gianfranco Franciosi è sconvolta per sempre dopo l’arrivo di due clienti che gli chiedono di costruire un’imbarcazione con un doppio fondo più radar e GPS; un gommone adatto a trasportare carichi illegali.
Uno di quei clienti è proprio Elías Piñeiro, boss spagnolo e camorrista del clan Di Lauro. Quest’ultimo, per convincere Gianfranco a costruire il suo gommone, gli offre subito un anticipo di cinquantamila euro in contanti.
Gianfranco ci pensa su e poi accetta di mettersi al servizio della più grande organizzazione di spaccio internazionale di droga per riuscire a catturarne il boss. Lui è Elías Piñeiro, con il quale Gianfranco instaura col tempo un rapporto fraterno.
Arriva così il giorno della resa dei conti, quando la polizia decide di concludere il più grande sequestro di droga mai avvenuto in Europa: dodici tonnellate di cocaina purissima del valore di 28 miliardi di euro. Elías però riesce a sfuggire alla cattura, e da quel momento Gianni è costretto a entrare nel programma protezione testimoni e a sparire nel nulla.
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