Gli orologi del diavolo: una fiction tratta da un’intensa storia vera
“Poteva essere il giorno più importante della mia vita, il giorno in cui il mio incubo sarebbe dovuto finalmente finire, il giorno in cui sarei potuto tornare a essere un uomo libero, ma non è andata così.”
Queste alcune delle parole che ci spiazzano nel teaser de Gli orologi del diavolo, la fiction con Giuseppe Fiorello al debutto lunedì 9 novembre 2020. Slitta la data di uscita prevista per il 2 novembre 2020. La Rete, infatti, decide di dedicare la prima serata al grande Gigi Proietti, venuto a mancare proprio nel giorno del suo ottantesimo compleanno. Si tratta di una produzione Picomedia. È realizzata in collaborazione con Rai Fiction e in associazione con Mediaset España.
Gli orologi del diavolo con Giuseppe Fiorello è un “ritratto intenso di un uomo che si infiltra in un meccanismo criminale, costruito con chiaroscuri all’interno di un crime appassionante tratto da una storia vera” secondo Stefano Coletta, il direttore di Rai 1.
In un momento particolarmente florido per le fiction Rai 1 da Io ti cercherò a Doc – Nelle tue mani, passando per le repliche di Imma Tataranni – Sostituto Procuratore, “noi arriviamo con un genere anche abbastanza insolito per la Rete”. Così introduce la fiction di cui è protagonista Giuseppe Fiorello venerdì 30 ottobre 2020 durante la presentazione per la stampa in video conferenza. Grazie a Gli orologi del diavolo con Giuseppe Fiorello continuano le fiction RAI che “celebrano gli eroi del quotidiano, uomini e donne che senza alcun clamore mediatico hanno realizzato imprese incredibili ma sconosciute ai più.” Queste sono le parole di Francesco Nardella, Vicedirettore Rai Fiction, per presentare questa novità di Rai 1.
Con Gli orologi del diavolo arriva il “genere narcos” su Rai 1
Gli Orologi del diavolo porta sul piatto “un genere narcos” con venature di crime. È un felice punto di arrivo di una ricerca di Giuseppe Fiorello che lo ha portato a scovare il libro di Gianfranco Franciosi con Federico Ruffo, edito da Rizzoli su cui è basata la fiction.
È proprio da quest’opera letteraria che “trovo la chiave per portare a Rai Uno un genere che si vede poco su quella Rete”. Ecco come nasce la fiction Gli orologi del diavolo. Il personaggio di Marco Merani prende spunto dalla storia reale di un uomo che è diventato davvero un testimone di giustizia: Gianfranco Franciosi, detto Gianni.
Gli orologi del diavolo: “storia di un granello di sabbia che cade in un ingranaggio molto grande”

La storia de Gli orologi del diavolo ruota intorno a un meccanico molto abile e con una famiglia che adora. Senza rendersi conto di quello in cui si stava andando a cacciare finisce in una spirale di compromessi rischiosi. Quando viene contattato da alcuni criminali, non sa cosa fare. Come comportarsi davanti al fatto che gli vengono commissionati scafi per il narcotraffico? Cerca una risposta in Mario, il suo amico poliziotto. Questi gli offre protezione in cambio della collaborazione con la Polizia Italiana.
Inizia così il percorso di Marco Merani, un difficile e tortuoso sentiero nella piena coscienza di star facendo la cosa giusta. Non dice niente alla sua famiglia, nemmeno a sua moglie. Come mai? È Giuseppe Fiorello a spiegarci che “gli era stato detto innanzitutto di non parlarne – di questa proposta che gli faceva la polizia di Genova.” Il suo coinvolgimento sarebbe dovuto durare al “massimo una settimana – dieci giorni, poi tu sei fuori e noi continueremo a fare quello che dovevamo fare e raggiungere il nostro obiettivo.”
Non è così nei fatti. “Questo ingranaggio è andato avanti e ogni volta gli chiedevano un tempo in più, sempre con lo stesso protocollo” di silenzio con tutti. Giuseppe Fiorello racconta che passano degli anni senza che Marco se ne accorga. “Questo meccanismo lo stritolava sempre di più”. Ecco che Gli orologi del diavolo è “la storia di un granello di sabbia che cade in un ingranaggio molto grande dal quale lui non è riuscito più a uscire.”
Sebbene sia arrivato a compromessi non indifferenti, Gianfranco Franciosi – il vero Marco Merani – “non si pente di nulla.” È consapevole di “aver fatto un gesto civile importante. Infatti poi lui diventerà un testimone di giustizia a tutti gli effetti.”
Gianfranco Franciosi e Giuseppe Fiorello: dalla realtà al piccolo schermo
Il protagonista della fiction si chiama Marco Merani “che poi è il nostro Gianfranco Franciosi nella realtà” racconta Giuseppe Fiorello che interpreta il personaggio. Per descrivere le differenze tra lui e il personaggio parte innanzitutto dall’età. Quando Gianfranco “fu coinvolto in questa collaborazione con la polizia italiana e internazionale aveva venticinque anni”. L’attore ne ha qualcuno in più… Questo fattore, ovviamente, determina un cambiamento nella costruzione del personaggio.
Marco Merani è un uomo adulto, più con i piedi per terra e con la testa sulle spalle. Gli è piombata addosso una cosa più grande di lui che sarebbe potuta capitare a chiunque. “Beppe è perfetto nel mio ruolo, ha saputo interpretare benissimo quello che ho vissuto, calandosi nella mia doppia vita di quegli anni difficili.” Queste sono le parole di Gianfranco Franciosi. Il “vero Marco Merani” ringrazia che hanno “deciso di accendere i riflettori sulla mia storia, che può sembrare un film, ma non lo è. L’ho vissuta per sei lunghi anni sulla mia pelle, perdendo gli affetti e la mia vita tranquilla da uomo comune. Ho perso tutto per fare la cosa giusta. E lo rifarei.”
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